
Politica
Futura (Rete Civica Popolare): «Un colpo alle imprese che investono: frutti avvelenati della gestione Marmo-Giorgino»
Interviene la lista a sostegno della candidata sindaca di centrosinistra Giovanna Bruno
Andria - venerdì 18 settembre 2020
09.00 Sponsorizzato
«Stanno arrivando alle imprese che hanno investito negli Insediamenti produttivi del comune di Andria richieste assurde di pagamento per decine di migliaia di euro ciascuna. Tali da metterne a rischio la continuità. La gestione commissariale ripercorre ciecamente le orme delle precedenti amministrazioni, chiedendo somme ingiustificate e lasciando il PIP inattivo. Così colpisce il lavoro e quello che resta della economia.
Il piano finanziario base è sbagliato, come anche associazioni di professionisti avevano evidenziato. Basta verificare che chiedono un conguaglio di circa 5 Milioni di euro per costi di esproprio, e dimenticano di calcolare almeno 5 Milioni di euro di contributi europei investiti nel PIP. Come non hanno calcolato le anticipazioni dal Piano 167 per il PIP, e tutte le sanzioni per ritardi incassate, e tutte le fideiussioni mai richieste. Se mettiamo insieme questi dati il conguaglio potrebbe essere a favore delle imprese, non tale da farle chiudere come vorrebbe il Comune attuale. Si raggiunge l'assurdo che chi ha speculato o non investito viene premiato, e chi invece ha investito, rischiato e creato lavoro viene vessato.
L'asse Marmo-Giorgino ha soffocato il PIP come tutto il bilancio comunale, impedendo la realizzazione di investimenti e opere pubbliche e private per tanti anni. La gestione commissariale darebbe adesso il colpo di grazia. Addirittura con la minaccia di azioni coatte, dimenticando che il conguaglio è solo una pretesa di credito, di tipo civilistico, e non una imposizione tributaria. Una minaccia illegittima per somme non dovute. Chiediamo fermamente al Commissario di soprassedere ad atti ingiusti e approfondire la materia come proposto da tanti.
Alle imprese e a chi è stato ingiustamente colpito da tutto questo vogliamo solo dire di attendere qualche ora: tra poco ci sarà un governo serio ad Andria, in grado di ristabilire giustizia fiscale, favorire gli investimenti, completare i programmi e riavviare lo sviluppo. Anche la vicenda del PIP troverà una definitiva sistemazione a vantaggio di chi crea lavoro e del bilancio comunale. Ancora qualche giorno e Andria potrà ripartire».
Il piano finanziario base è sbagliato, come anche associazioni di professionisti avevano evidenziato. Basta verificare che chiedono un conguaglio di circa 5 Milioni di euro per costi di esproprio, e dimenticano di calcolare almeno 5 Milioni di euro di contributi europei investiti nel PIP. Come non hanno calcolato le anticipazioni dal Piano 167 per il PIP, e tutte le sanzioni per ritardi incassate, e tutte le fideiussioni mai richieste. Se mettiamo insieme questi dati il conguaglio potrebbe essere a favore delle imprese, non tale da farle chiudere come vorrebbe il Comune attuale. Si raggiunge l'assurdo che chi ha speculato o non investito viene premiato, e chi invece ha investito, rischiato e creato lavoro viene vessato.
L'asse Marmo-Giorgino ha soffocato il PIP come tutto il bilancio comunale, impedendo la realizzazione di investimenti e opere pubbliche e private per tanti anni. La gestione commissariale darebbe adesso il colpo di grazia. Addirittura con la minaccia di azioni coatte, dimenticando che il conguaglio è solo una pretesa di credito, di tipo civilistico, e non una imposizione tributaria. Una minaccia illegittima per somme non dovute. Chiediamo fermamente al Commissario di soprassedere ad atti ingiusti e approfondire la materia come proposto da tanti.
Alle imprese e a chi è stato ingiustamente colpito da tutto questo vogliamo solo dire di attendere qualche ora: tra poco ci sarà un governo serio ad Andria, in grado di ristabilire giustizia fiscale, favorire gli investimenti, completare i programmi e riavviare lo sviluppo. Anche la vicenda del PIP troverà una definitiva sistemazione a vantaggio di chi crea lavoro e del bilancio comunale. Ancora qualche giorno e Andria potrà ripartire».