Giancarlo Favarin
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Favarin, pari amaro: "Abbiamo dato tutto per poterla vincere"

Il pareggio soddisfa solo a metà il tecnico del Foggia, Giovanni Stroppa

Alla fine è un'altra "X", la decima in campionato su venti gare. Ma questa, forse più di altre, lascia un sapore sgradevole in casa Fidelis Andria. Vero è che i biancazzurri hanno dovuto rincorrere il Foggia per cercare il pareggio, poi meritatamente trovato; però va sottolineato che, in superiorità numerica per quasi mezz'ora, gli andriesi hanno messo in campo tutto ciò che avevano per centrare il bottino pieno, ma i satanelli si sono confermati squadra di valore anche nel sapersi difendere a riccio come insolitamente accade a compagini votate all'attacco come quella di Stroppa. Mister Favarin analizza il pareggio con duplice sentimento: «Ci capita spesso di dover rimediare una partita. Oggi, fino allo sfortunato episodio che ci ha costretti ad inseguire, abbiamo fatto molto bene. La squadra ci ha creduto fino alla fine nel pareggio e ha tentato persino di vincerla. Dopo questa prestazione il risultato lascia un pò di amaro in bocca, ma andiamo avanti anche perchè la squadra non era messa bene dal punto di vista delle scelte. Ma complimenti ai ragazzi, che più di questo non potevano fare».

Alla vigilia il mister aveva dichiarato di non volere più pareggi, ma anche questo punto serve ad allungare la striscia positiva: «L'ideale era basta coi pareggi, ma per come si era messa la partita, nonostante un punto sia poco, è meglio di niente. Ma abbiamo cercato fino in fondo di vincerla, e da questo punto di vista non posso imputare niente ai giocatori». Dal punto di vista tecnico, va sottolineata l'ottima prestazione sia sulla fascia sinistra che sulla destra, dalla quale è arrivato il gol del pareggio: «Dipende molto anche da quello che fanno gli altri: ad esempio il Lecce è venuto qua e invece di giocare ha calciato, perciò non era semplice giocare. Il Foggia invece non si è snaturato da questo punto di vista, in quanto ha cercato di giocare come ha sempre fatto, e questo ha permesso anche a noi di giocare in maniera diversa. Le squadre adesso vengono qua e si cominciano a preoccupare, come il Lecce che ha alzato la palla. Invece il Foggia non ha cambiato niente, dandoci la possibilità di giocare di più e far girare meglio il pallone, con maggiori equilibri. Sia la catena di sinistra come quella di destra hanno lavorato bene, come tutti in generale; non era semplice venire a capo di questa partita». Nonostante non si sia vista la migliore versione dei rossoneri, il mister riconosce la grande qualità della rosa dauna: «Si vede che è una squadra di grosso livello con grandi individualità, e lotterà fino in fondo per vincere il campionato. Ma rispetto alla partita di andata oggi abbiamo fatto meglio». Il tecnico pisano ha chiosato anche sul discorso relativo al mercato di gennaio: «Abbiamo già avuto un approccio a questo tipo di discorso. Io ho le idee chiare, e qualche giocatore finora poco utilizzato anche per via del cambio di sistema di gioco potrebbe essere sacrificato e mandato a giocare altrove; abbiamo bisogno di giocatori con determinate caratteristiche».

In casa Foggia, mister Giovanni Stroppa non considera il pareggio come il risultato che si sarebbe atteso, soprattutto per l'andamento della gara che a un certo punto pareva mettersi sui binari giusti per i rossoneri. Ma il tecnico considera anche l'altra metà della medaglia, ossia i meriti della compagine federiciana: «L'espulsione ci ha condizionati parecchio e ci ha costretti ad arretrare troppo, poi è mancata pressione lì davanti quando la partita era sotto controllo. Sapevamo le difficoltà che potevamo incontrare sulle palle inattive e sulle ripartenze, e non concedere errori di palleggio sarebbe stato determinante. Mi dispiace non aver portato a casa i tre punti per come si era messa la partita». Pur rammaricato per il risultato, il tecnico dei dauni non ha però ravvisato un Foggia poco propositivo e più attendista: «Bisogna considerare la forza dell'Andria che viene da una striscia di risultati positivi da squadra di livello. Ho fatto i complimenti a Favarin prima della partita e glieli rinnovo: è una squadra che verticalizza con lanci lunghi, ti mette in difficoltà con la fisicità e i centimetri, e sapevamo di incontrare questo tipo di avversario. Credo che la squadra abbia interpretato al meglio la partita, perchè è sempre stata presente nei contrasti, botta su botta, palla su palla, senza concedere nulla eccetto che su due situazioni da calcio di punizione. Siamo andati in vantaggio per un loro error, ma nel secondo tempo la partita era assolutamente sotto controllo».

Un Foggia che ha cominciato a giocare meglio quando i ritmi si sono abbassati favorendo il palleggio dei rossoneri, pronti così a sfruttare gli errori altrui: «Io penso che sia difficile per noi giocare su un campo sul quale non siamo abituati, probabilmente a Foggia diventa più facile giocare per noi perchè abbiamo distanze e sappiamo come scivola la palla. Ripeto che dobbiamo tenere conto dell'avversario che abbiamo affrontato, quindi la prestazione dei ragazzi mi è piaciuta. Peccato per l'espulsione: nel momento topico della partita eravamo padroni del campo e potevamo tenere botta in maniera diversa». Tanto che a un certo punto lo stesso Stroppa aveva pensato di vincerla, dato che «non c'erano apprensioni, nè difficoltà. L'Andria giocava su lanci lunghi, ma non venivano a prendere rimbalzi, la palla non rimaneva su, quindi noi tenevamo il campo molto bene». Perciò, a detta del tecnico, è un punto guadagnato solo per metà: «Mi dispiace, per come si era messa la partita due punti in più sarebbero stati un buon bottino. Ma viste le difficoltà della vigilia e come la squadra ha interpretato la gara, sono sicuramente soddisfatto. E' importante muovere la classifica e capire dove si va a giocare, chi si affronta e il momento che sta vivendo l'avversario. Una partita come questa la devi vincere, ma in inferiorità numerica abbiamo concesso metri e potevamo prendere gol soltanto così».
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