Panorama di Andria. <span>Foto Francesco Casiero</span>
Panorama di Andria. Foto Francesco Casiero
Attualità

Dati dei tumori per Andria: «Non capiamo e siamo disorientati»

La nota dei medici Ninni Inchingolo, Tommaso Di Renzo e Dino Leonetti

«Perché alcuni tumori dei giovani risultano il doppio della media della Provincia Bat e della Regione? Tumori del sangue e tumori del seno in eccesso". A chiederlo in una nota sono i medici Ninni Inchingolo, Tommaso Di Renzo e Dino Leonetti.
«Alcuni tumori giovanili nella città di Andria sono il doppio rispetto ai dati della Provincia e addirittura della Regione. Parliamo delle leucemie negli uomini e dei linfomi di Hodgkin nelle donne.
Lo comunica in pubblica conferenza la ASL nel suo ultimo Rapporto relativo al numero di tumori registrati in Andria dal 2017 al 2021 nella fascia di età 20-49 anni.
E anche per i tumori al seno i numeri dicono che nella nostra città abbiamo una incidenza superiore rispetto a quella della provincia e della regione non solo nella fascia giovanile ma anche tra i 50 e i 69 anni.
Eppure leggiamo sui media una dichiarazione, attribuita alla Direttrice Generale della ASL, in cui si dice che "i dati dei malati dei tumori ad Andria sono in linea con quelli delle altre città della Bat e sostanzialmente della Puglia".
Non capiamo. E siamo disorientati.
Primo interrogativo:
"Corrisponde al vero quanto relazionato nella conferenza presso Palazzo di Città alla presenza della sindaca, garante della salute dei cittadini andriesi, oppure è vero quanto attribuito nelle note giornalistiche alla direttrice generale della ASL?"
Secondo interrogativo:
"Come mai i nostri ragazzi si ammalano di più di tumori del sangue e di tumori al seno? Cosa hanno di particolare i nostri giovani?
Sono esposti a qualcosa che evidentemente non colpisce i giovani di altre città?"
Noi medici da tempo invochiamo uno Studio dei Fattori di Rischio e una ricerca delle Cause, un monitoraggio degli inquinanti ambientali.
Gli amministratori enfatizzano prevalentemente la responsabilità delle abitudini di vita dei singoli e del cittadino incivile (di quello che appicca roghi tossici, di quello che usa l'auto in maniera inopportuna, di quello che getta rifiuti nelle campagne).
Aggiungono altresì che i dati del monitoraggio dell'aria sono sotto controllo e che "stanno mettendo in campo tante azioni".
Invece l'aria risulta irrespirabile in alcune ore della giornata e in alcune strade, come testimoniano molti residenti che vivono confinati nelle loro abitazioni tenendo le finestre chiuse.
Si può evincere così che sembra carente la volontà dei nostri amministratori (con relative conseguenze) a voler affrontare energicamente il tema della Prevenzione Primaria del cancro dei giovani, con decisioni ed azioni che attengono esclusivamente al loro ruolo istituzionale.
Fare una indagine di epidemiologia analitica ossia avviare una ricerca sulle cause che hanno fatto ammalare i nostri ragazzi non solo è possibile ma non è affatto complessa da attuarsi.
Aggiornare il piano del traffico e della viabilità con restrizioni alla libera circolazione di veicoli chiaramente inquinanti? Monitorare l'aria, l'acqua delle falde, i residui di sostanze chimiche dei terreni di coltivazione sia in superficie che in profondità per i rifiuti tombati nelle cave dismesse della periferia urbana, monitorare i campi elettromagnetici e disciplinare le installazioni dei ripetitori sono il risultato di una volontà esclusiva degli amministratori.
Avviare una campagna di educazione capillare, permanente e seria nelle scuole e nelle aggregazioni comunitarie è il frutto di una convinta volontà politica ed amministrativa. Potenziare la logistica e l'operatività di uffici che presiedono al controllo del territorio contro i reati ambientali è la ovvia deduzione per un amministratore che vuole limitare i danni da inquinamento.
Sono solo alcuni dei suggerimenti che sommessamente noi medici porgiamo ai decisori sanitari e civici, che con la loro azione possono concretamente cambiare il destino della vita di migliaia di giovani andriesi.
Ci sembra, purtroppo, di essere inascoltati. Quasi nulla è stato recepito.
Non solo dagli attuali amministratori nei quattro anni al governo, ma anche da quelli che li hanno preceduti.
I vecchi amministratori ci ripetevano il ritornello del "è tutto a posto". Quelli di oggi preferiscono dire "i dati sono in linea" e "stiamo mettendo in campo azioni".
Ma il tasso di incidenza dei tumori giovanili è in aumento, senza che si indaghi sulle le cause.
Ecco, lo diciamo sotto voce e in tutta umiltà: riferire che i dati sono "in linea" e additare il singolo come unico colpevole per il male da cui è stato colpito non ci pare rispettoso e neppure credibile», conclude la nota di Ninni Inchingolo, Tommaso Di Renzo e Dino Leonetti.
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  • Tiziana Dimatteo
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