
Politica
"Damiani con Forza Italia, e parte della Lega, Pd e Italia viva contro il taglio dei parlamentari"
Il parlamentare D'Ambrosio, in un post infuocato denuncia i "salvapoltrona" e la volontà di impedire la riforma
Puglia - venerdì 10 gennaio 2020
19.13
"300 mila euro al giorno! 345 poltrone!!!"
Il parlamentare del M5S Giuseppe D'Ambrosio denuncia, in in un infuocato post sulla sua pagina fb, la volontà di alcuni parlamentari di rimandare la riforma che ha tagliato ben 345 poltrone al Parlamento, con un risparmio di ben 300 mila euro al giorno sui costi della politica.
"Ecco, un risparmio di 300 mila euro al giorno con il taglio di 345 poltrone (230 deputati e 115 senatori).
Per la prima volta nella storia della Repubblica italiana si tagliavano le poltrone, si facevano risparmiare dei bei soldini ai cittadini italiani e si snelliva la macchina parlamentare.
Ed invece no!
71 Senatori hanno deciso che questa riforma deve essere sospesa. La pattuglia dei salvapoltrona è quasi totalmente composta da Forza Italia con una buona partecipazione della Lega e del PD ed Italia Viva. Tra questi anche due del M5S che a questo punto dovrebbero spiegare il loro voto favorevole.
Ha firmato il documento salvapoltrone anche il Senatore Dario Damiani di Barletta, eletto con Forza Italia.
Interessante la pattuglia di leghisti che si sono aggiunti all'ultimo momento, consentendo il raggiungimento dell'obiettivo, perchè svelano una volta per tutte la voglia matta di tenersi la poltrona e quanto il Cazzaro Verde abbia ancora una volta mentito agli italiani perchè già aveva fatto cadere il governo proprio a ridosso del voto per il taglio dei parlamentari...e guardate in foto cosa postava l'11 Luglio 2019.
Ma volete sapere qual è il vero motivo dell'aiutino delle firme leghiste e volete sapere perchè?
Questa riforma, senza le loro firme, sarebbe entrata in vigore tra 2 giorni e quindi gli italiani sarebbero andati alle prossime elezioni eleggendo 345 poltrone in meno e risparmiando 300 mila euro al giorno.
Grazie a queste firme la riforma entrerebbe in vigore il 27 marzo prossimo ma se il parlamento venisse sciolto prima di tale data e si andasse alle elezioni, i cittadini andrebbero a votare con il vecchio sistema e quindi niente abolizione di 345 poltrone e niente risparmio di 300 mila euro al giorno per i cittadini.
Adesso che vi ho dato queste informazioni, sono io a rivolgere a voi una semplice domanda: Chi sarebbero i poltronari?", conclude l'on. Giuseppe D'Ambrosio.
Il parlamentare del M5S Giuseppe D'Ambrosio denuncia, in in un infuocato post sulla sua pagina fb, la volontà di alcuni parlamentari di rimandare la riforma che ha tagliato ben 345 poltrone al Parlamento, con un risparmio di ben 300 mila euro al giorno sui costi della politica.
"Ecco, un risparmio di 300 mila euro al giorno con il taglio di 345 poltrone (230 deputati e 115 senatori).
Per la prima volta nella storia della Repubblica italiana si tagliavano le poltrone, si facevano risparmiare dei bei soldini ai cittadini italiani e si snelliva la macchina parlamentare.
Ed invece no!
71 Senatori hanno deciso che questa riforma deve essere sospesa. La pattuglia dei salvapoltrona è quasi totalmente composta da Forza Italia con una buona partecipazione della Lega e del PD ed Italia Viva. Tra questi anche due del M5S che a questo punto dovrebbero spiegare il loro voto favorevole.
Ha firmato il documento salvapoltrone anche il Senatore Dario Damiani di Barletta, eletto con Forza Italia.
Interessante la pattuglia di leghisti che si sono aggiunti all'ultimo momento, consentendo il raggiungimento dell'obiettivo, perchè svelano una volta per tutte la voglia matta di tenersi la poltrona e quanto il Cazzaro Verde abbia ancora una volta mentito agli italiani perchè già aveva fatto cadere il governo proprio a ridosso del voto per il taglio dei parlamentari...e guardate in foto cosa postava l'11 Luglio 2019.
Ma volete sapere qual è il vero motivo dell'aiutino delle firme leghiste e volete sapere perchè?
Questa riforma, senza le loro firme, sarebbe entrata in vigore tra 2 giorni e quindi gli italiani sarebbero andati alle prossime elezioni eleggendo 345 poltrone in meno e risparmiando 300 mila euro al giorno.
Grazie a queste firme la riforma entrerebbe in vigore il 27 marzo prossimo ma se il parlamento venisse sciolto prima di tale data e si andasse alle elezioni, i cittadini andrebbero a votare con il vecchio sistema e quindi niente abolizione di 345 poltrone e niente risparmio di 300 mila euro al giorno per i cittadini.
Adesso che vi ho dato queste informazioni, sono io a rivolgere a voi una semplice domanda: Chi sarebbero i poltronari?", conclude l'on. Giuseppe D'Ambrosio.