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Politica

Centro per le neurodiversita: intervento di Forza Italia e Movimento Pugliese

‘Procedura incrinata e macchiata con procedimenti “brutti” dettati dalla fretta (prima che finisca la legislatura), da scorciatoie, percorsi poco trasparenti, per nulla imparziali’

Forza Italia e Movimento Pugliese, con i consiglieri comunali Luigi Del Giudice, Marcello Fisfola, Donatella Fracchiolla e Nino Marmo, intervengono sulla questione relativa alla attribuzione di fondi regionali al centro per le neurodiversita presieduto dalla famiglia Bruno. 'Procedura incrinata e macchiata con procedimenti "brutti" dettati dalla fretta (prima che finisca la legislatura), da scorciatoie, percorsi poco trasparenti, per nulla imparziali.'

"La vicenda sarebbe grottesca se non riguardasse una questione molto seria e di pubblico interesse, quale l'autismo e le sue ripercussioni nelle famiglie. È una vicenda inserita in quella storia pugliese tutta "emilianea" che, quando e se sarà scritta, sarà intitolata "Romanzo Regionale, un presidente che regna ma non governa".

Non ripeteremo i dettagli, che sono stati egregiamente segnalati (il 25 ott. 2024) e approfonditi (il 29 dic 2024) da Massimiliano Scagliarini sulla Gazzetta del Mezzogiorno, ma alcuni aspetti è necessario rilevarli, come i concatenamenti e la rapidità delle procedure del tutto inusuali in una sanità non propio brillante.

Sta di fatto che è stato il consigliere regionale Caracciolo a proporre un emendamento con l'art. 7 (Disturbi dello spettro autistico) nella legge 20 del luglio 2023 destinata (tanto per cominciare) alla "…tutela delle persone con sindrome di Down…." (nemmeno la dignità di inserirla in una legge ad hoc!). Qui si stabilisce che "I Centri di Eccellenza sono realizzati in coprogrammazione con le ASL i Comuni e la Regione…" e, al comm successivo, che "sono privilegiate le progettualità presentate da enti del terzo settore….". Era chiaro sin da allora dove si volesse andare a parare.
Passa un anno e non succede niente. Per questo arriva un nuovo emendamento, sempre di Caracciolo, ad un'altra bellissima legge regionale, la n. 28 del 13 nov 2024, dal titolo "….(Norme in materia di autorizzazione alla costruzione ed esercizio di linee e impianti elettrici con tensione fino a 150.000 volt) e disposizioni diverse". Veramente straordinario! La coerenza ne é il pezzo forte.
Nell'emendamento (art. 30) vengono stabilite due cose: la prima è che tra i criteri per l'individuazione della sede "prevedono preferenza per immobili di proprietà di enti pubblici…oppure per suoli di proprietà di enti pubblici su cui sono proposti progetti innovativi, in ogni caso dichiarati disponibili, oppure assegnati dall'ente proprietario ai soggetti di cui all'art. 7…anche con riferimento alla……nuova costruzione."; la seconda è che "Il procedimento di individuazione dei sei centri sanitari di eccellenza è conclusa (d'autorità, sic!) entro il 30 novembre 2024,…"
La Asl Bt, più veloce della luce nell'eseguire le disposizioni (notare che il 14/11 viene pubblicata la legge) dopo soli 14 giorni, il 28 novembre individua la Fondazione quale soggetto "maggiormente rispondente alle finalità dell'avviso pubblico". Tanto viene poi recepito nella deliberazione della Giunta Regionale n. 1755 dell'11 Dicembre 2024, stranamente pubblicata il 30 dicembre 2024.
Strabiliante il fatto che Caracciolo dispone con questi emendamenti e Emiliano obbedisce senza fiatare (o era d'accordo?) con la sua delibera.

L'intricata questione si svolge tutta a livello regionale, è vero. Ma che ad Andria nessuno si sia accorto di niente, o non ne abbia avuta notizia, beh, francamente, può essere raccontato ai gonzi e non a chi abbia un minimo di capacità riflessive. Se una sola Asl promuove un avviso per la ricerca di un privato (mentre le altre cinque decidono di investire nelle proprie strutture pubbliche), almeno chi vi partecipa presumiamo che lo sappia e azzardiamo a immaginare che abbia seguito intensamente anche l'iter delle due leggi.

Dopo i bisbiglii, utti si sono svegliati dopo il 12 gennaio, leggendo nella Gazzetta la lettera dei genitori e addetti al settore. Non l'11 dicembre, dopo il candido comunicato di Caracciolo, che annunciava l'affidamento alla Fondazione. Ora ciascuno dichiara di voler approfondire, chiede trasparenza, facendo finta di non capire che tutto era già scritto nelle due vergognose leggi regionali e nella delibera della Giunta Regionale 1755 dell'11 dicembre scorso.

Si resta basiti nel leggere la posizione del PD che, prima entra nel merito della procedura e poi dichiara "non intendiamo entrare nel dettaglio amministrativo della questione non avendo né le competenze né la sufficiente conoscenza della faccenda, ma…..salvaguardare l'operato del nostro sindaco Bruno…". Dopo due giorni è lo stesso Sindaco che interviene con una intervista che è perfettamente sovrapponibile nei contenuti a quella del PD. Segno evidente che ha operato un'unica mano, un'unica impronta, amministrativamente dotata.

Perché si è sollevato tutto questo fuoco di fila, comprese le nostre critiche, su questa vicenda? Certamente non perché si è contrari ad una iniziativa altamente meritoria che, appunto per questo, andava tutelata e custodita come un bene prezioso.
La si è invece incrinata e macchiata con procedimenti "brutti" dettati dalla fretta (prima che finisca la legislatura), da scorciatoie, percorsi poco trasparenti, per nulla imparziali. Operando come "onnipotenti" che creano "traffico", per non dire altro.
Riteniamo invece che la strada maestra fosse quella dello sviluppo autonomo e spontaneo (se veramente sentito) di quel progetto, fino a giungere -a tempo debito- all'accreditamento, alla contrattualizzazione con la ASL, come soggetto privato che fornisce servizi "reali" agli utenti in parallelo e anche in competizione con la struttura pubblica, per cui gli attuali due milioni assegnati alla Asl BT non possono che essere investiti esclusivamente nell'ambito pubblico.

Qui si aprono due questioni, la prima sul ruolo assolutamente inetto e "supino" svolto dalla dirigenza ASL, tanto da meritare l'immediata rimozione dall'incarico; la seconda - strettamente collegata - è motivo di profonda riflessione su chi dovrà rappresentare la nostra comunità in seno al prossimo consiglio regionale.

Nonostante i numerosi problemi della Città, tra cui la gestione superficiale del denaro pubblico, la guerra fratricida del centrosinistra andriese fa sorridere sorniona il sindaco Bruno che ha già puntato la rotta, "dritta" con Caracciolo, verso la Regione. Il resto, lamenti per la nascita di intergruppi (con aderenti palesi e nascosti), fermenti nella maggioranza, brontolii per mancati assessorati, li lasciamo tutti alla mercanzia che ci opprime. Che non è mettere in campo cantieri più o meno discutibili, ma la incapacità di creare un sentimento diffuso di buongoverno e di comunità unita."
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