Info point a Castel del Monte
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Turismo

Andria, il turismo ed il triste spettacolo dell'infopoint a Castel del Monte

Sono trascorsi ormai molti anni dalla sua ultimazione, ma purtroppo resta abbandonato

Torna a scrivere Savino Montaruli, nella sua veste di presidente di Unimpresa Bat per evidenziare alcune incongruenze legate alla valenza degli spettacoli ed eventi culturali e la mancata attrattiva turistica del nostro territorio.

Evidenzia in particolar modo come "Manifestazioni sovvenzionate con denaro pubblico che sempre di più pare essere una "partita di giro"; manifestazioni addirittura sovvenzionate con contributi di altri Enti, quale ad esempio la Camera di Commercio, cioè pagate con i soldi delle imprese senza che gli imprenditori iscritti abbiano mai autorizzato tale uso improprio dei loro fondi e senza peraltro trarne alcun beneficio, nonostante i canovacci fotocopiati scritti nelle deliberazioni da quelle stesse associazioni che, spesso in modo improprio, ne beneficiano economicamente in vari modi addirittura come cavallo di ritorno".

Andria, come pure Trani, Bisceglie e Barletta sono abituate a promuovere tali iniziative che apparentemente, per giustificare gli enormi fondi pubblici che le alimentano, sembrano essere gli attrattori turistici per eccellenza ma i risultati sono del tutto opposti. A Barletta si parla di flussi turistici di poco più di qualche migliaio di persone per l'intera stagione; nelle altre città ci si limita ad un turismo di prossimità quindi pendolari provenienti dalle città vicine e addirittura ad Andria, nonostante il suo prestigioso Festival internazionale, non si registra, neppure nelle strutture ricettive, alcun flusso di turisti o di forestieri. Gli stranieri, poi, sono completamente out se non qualche singola presenza al seguito delle compagnie, addetti agli allestimenti e agli allacciamenti di tubi e canne.
Allora come si costruisce un evento che possa definirsi tale?

Si comincia dalla creazione di una rete interattiva che unisca tutte le comunità, perlomeno quelle a livello provinciale e questo nella Bat manca completamente anzi si assiste ad una continua, infantile competizione che arreca danni enormi alle singole realtà territoriali, frammentando pure quella minima offerta; concomitanze di eventi che producono isolamento e nessun circuito virtuoso. Manca certamente una preparazione e programmazione che per tempo si propaghi all'intero territorio di interesse, quindi perlomeno regionale se non nazionale o meglio se europeo e per far questo come minimo si devono concordare azioni coinvolgenti con il mondo associazionistico, tour operators ed altri stakeholders, quindi tutte le parti interessate, soprattutto coinvolgendo le professionalità che sono "fuori dal gregge".

E qui cominciano le dolenti note riguardo la vicenda dell'infopoint abbandonato a Castel del Monte: "Castel del Monte continua a far registrare numeri di visitatori da record ma sembra avere una barriera protettiva la quale quei visitatori, a volte a giusta ragione, non osano varcare quindi la visita fugace e la fuga velocissima resta il gioco preferito, massimo consentito.
Proprio a proposito di Castel del Monte continua l'enorme afflusso di coloro che restano abbagliati dalla bellezza del Maniero federiciano; l'intera mattinata di giovedì 31 agosto, ad esempio, il clima si è ulteriormente arricchito di cultura e di ottima musica con le esibizioni in loco, dal vivo, di giovani musicisti emergenti che si sono esibiti, gratuitamente, ai piedi del castello.
A fronte di tutta questa attenzione da parte di chi ama quel patrimonio e vorrebbe vederlo custodito, ecco il pugno nell'occhio rappresentato da uno stato di assoluto degrado delle aree circostanti, ancora invase da rifiuti non raccolti e dall'Info Point Turistico mai entrato in funzione. Il suo stato di abbandono lo abbiamo più volte e ripetutamente denunciato pubblicamente come pure lo scempio di denaro pubblico del Gal, bancomat dei comuni e degli amministratori comunali, che per la sua realizzazione di denaro dei contribuenti ne ha gettato a fiumi ma con il risultato che all'interno di quella struttura giacciono ancora oggi arredi, attrezzature, macchinari mai utilizzati, ancora inscatolati ed incelofanati, forse neppure più utilizzabili visto che sono li da anni.

Allora da dove si vuol cominciare a discutere? A prendere coscienza dello sfacelo? A prendere atto del totale fallimento di classi politiche incapaci di governare le città e di intere classi dirigenti loro asservite? Da dove si deve cominciare per scardinare un sistema di connivenze che ha inglobato anche un certo mondo solo apparentemente estraneo alla politica?
Ricominciamo dalle prossime, imminenti elezioni? Forse potrebbe essere un buon nuovo inizio e soprattutto un buon modo per ricominciare, quasi da zero", conclude Savino Montaruli.
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