Bambini per crescere
Libri per non dimenticare
Storie di chi ha resistito
sabato 26 gennaio 2013
Il 27 gennaio è il giorno dedicato alla Memoria. Insegnanti e alunni, di ogni ordine e grado, rinnovano il ricordo della Shoah e dei campi di concentramento e di sterminio nazisti mediante la lettura di libri, la visione di documentari e la messa in scena di spettacoli teatrali. Perché ricordare una storia tanto triste?
E' importante far capire ad adulti e bambini che l'eccidio avvenuto ad Auschwitz rappresenta una delle massime espressioni di odio manifestata dall'umanità. Nulla impedisce che errori simili possano avvenire ancora. Per questo è necessario conoscere, ricordare e confrontarsi. Un modo per raccontare l'olocausto ai bambini è senz'altro quello di leggere loro dei libri. Spesso dalle storie si traggono, oltre alla tragicità e alla crudeltà della storia, grandi esempi di coraggio, di speranza e di tolleranza. E' il caso de L'albero di Anne di Irène Cohen-Janca Ed. Orecchio Acerbo, in cui un ippocastano di centocinquant'anni racconta e ricorda la vita di Anne Frank, che per due anni ha vissuto, in clandestinità, ad Amsterdam. Le trasformazioni dell'albero nell'alternarsi delle stagioni, rappresentano l'unico segno del trascorrere del tempo e della bellezza della natura, che fuori dalla casa continua ad esistere nonostante le atrocità della guerra. L'ippocastano infonde fiducia ad Anne che scrive il suo diario senza mai smettere di sperare che un giorno ritornino pace e tranquillità.
La scrittura rappresenta la voglia di lottare, di resistere e di tenersi stretta la vita, non solo per Anne, ma anche per i protagonisti de La Repubblica delle farfalle di Matteo Corradini, Rizzoli. L'autore partendo da alcuni documenti storici trovati nella Repubblica Ceca, a Terezin, racconta la storia di alcuni giovanissimi prigionieri di un campo, che reagiscono al clima di morte creando un giornale, chiamato Vedem, ovvero Avanguardia. Il giornale mette insieme le notizie del momento: gli arrivi, le partenze verso l'ultima destinazione, poesie, disegni ed interviste. Costituisce l'occasione per incontrarsi, tutti i venerdì, al bagliore di un lumino per confrontarsi, sorridere, riflettere, parlare e crescere.
Se un uomo viene privato di questo, non è un uomo. Non dimenticate.
E' importante far capire ad adulti e bambini che l'eccidio avvenuto ad Auschwitz rappresenta una delle massime espressioni di odio manifestata dall'umanità. Nulla impedisce che errori simili possano avvenire ancora. Per questo è necessario conoscere, ricordare e confrontarsi. Un modo per raccontare l'olocausto ai bambini è senz'altro quello di leggere loro dei libri. Spesso dalle storie si traggono, oltre alla tragicità e alla crudeltà della storia, grandi esempi di coraggio, di speranza e di tolleranza. E' il caso de L'albero di Anne di Irène Cohen-Janca Ed. Orecchio Acerbo, in cui un ippocastano di centocinquant'anni racconta e ricorda la vita di Anne Frank, che per due anni ha vissuto, in clandestinità, ad Amsterdam. Le trasformazioni dell'albero nell'alternarsi delle stagioni, rappresentano l'unico segno del trascorrere del tempo e della bellezza della natura, che fuori dalla casa continua ad esistere nonostante le atrocità della guerra. L'ippocastano infonde fiducia ad Anne che scrive il suo diario senza mai smettere di sperare che un giorno ritornino pace e tranquillità.
La scrittura rappresenta la voglia di lottare, di resistere e di tenersi stretta la vita, non solo per Anne, ma anche per i protagonisti de La Repubblica delle farfalle di Matteo Corradini, Rizzoli. L'autore partendo da alcuni documenti storici trovati nella Repubblica Ceca, a Terezin, racconta la storia di alcuni giovanissimi prigionieri di un campo, che reagiscono al clima di morte creando un giornale, chiamato Vedem, ovvero Avanguardia. Il giornale mette insieme le notizie del momento: gli arrivi, le partenze verso l'ultima destinazione, poesie, disegni ed interviste. Costituisce l'occasione per incontrarsi, tutti i venerdì, al bagliore di un lumino per confrontarsi, sorridere, riflettere, parlare e crescere.
Se un uomo viene privato di questo, non è un uomo. Non dimenticate.