Sabino Zinni
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Politica

Zinni (ESP): “La città può ripartire con il centrosinistra, ma a determinate condizioni”

Il consigliere regionale della lista Emiliano Sindaco di Puglia, a tutto campo sulla situazione politica nella città di Andria

Subito dopo la caduta dell'amministrazione targata Nicola Giorgino, si è cominciato subito a discutere del futuro politico nella città di Andria, cominciando a tracciare qualche possibile scenario da cui ripartire. Ne ha parlato diffusamente anche il consigliere regionale e capogruppo della lista Emiliano Sindaco di Puglia, il notaio Sabino Zinni, ospite di Roberto Straniero a "Spazio Città" su Telesveva alcune settimane fa.

"Con la nomina del Commissario Prefettizio Tufariello si è chiusa una pagina politica lunga e alquanto controversa. Da un lato ho tirato un sospiro di sollievo quando il 17 aprile è caduta l'amministrazione di centro destra perchè non se ne poteva più; in questi anni si è creata una cappa di piombo sulla città, divisa in amici e nemici dalla politica di Giorgino e soci. La comunità andriese non ha subito una semplice crisi di crescita, come l'ex sindaco ha lasciato intendere, ma un vero e proprio sprofondo; un atteggiamento che ha anestetizzato questa comunità, ora chiamata a svegliarsi e prendere in mano le proprie sorti. D'altro canto, il sollievo lascia spazio alla tristezza perchè la politica ha fallito quando si è costretti alla soluzione del commissariamento. Adesso le ragioni della responsabilità prevalgano su quelle della polemica".

Ripartire dal centrosinistra? Possibile, secondo il notaio Zinni, ma a precise condizioni: "Il mio obiettivo è ricondurre la politica a una classe di rappresentanti del popolo e non a una categoria di autocrati. Credo che il centrosinistra abbia la possibilità di riprendere in mano la guida di Andria, ma a determinate condizioni: innanzitutto capire lo stato dell'arte di questa città, tornare nelle strade e nelle piazze per parlare con le persone affiancando il mondo dei social, ripartire da un cambio generazionale. Possiamo inoltre chiedere alla città solo un mandato che possiamo adempiere: oggi la politica mente parecchio da questo punto di vista, offrendo ricette mirabolanti. Il centrosinistra può competere solo se non va ad impelagarsi in meri giochi di palazzo".

E sul passaggio di Giorgino alla Lega: "Credo sia stata una scelta costretta e un calcolo di possibilità, dal momento che l'ex sindaco non avrebbe più avuto spazi percorribili nel centrodestra".
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