
Politica
Voto in Provincia, Lima (FdI-An): «Si torni alle urne»
Il consigliere comunale tranese: «Facciamolo nel rispetto dei cittadini e del territorio»
BAT - sabato 26 agosto 2017
16.20
La politica del territorio comincia lentamente a riappropriarsi del suo ruolo attivo dopo la pausa estiva.
Le prossime elezioni politiche di primavera stanno iniziando a delineare nuovi possibili scenari anche per ciò che riguarda gli ambiti comunali e provinciali.
La decadenza di Francesco Spina a Sindaco di Bisceglie, la sua possibile candidatura nelle file del Pd, l'ipotesi di una discesa in campo del sindaco di Andria Nicola Giorgino, in una posizione utile o in Forza Italia o nella lista di supporto "Italia Civica", voluta fortemente da Silvio Berlusconi e, a quanto pare con il suo avvallo a vederlo come capolista, potrebbero portare presto ad elezioni anche in molti importanti centri della provincia. Ma è anche l'attuale assetto della Provincia Bat, ente locale di secondo livello così come rivisto e corretto dalla riforma Del Rio, ad essere adesso messo in discussione. Un esecutivo fatto solo da Sindaci, per giunta eletti con un accordo trasversale bipartisan, centro destra e centro sinistra, avente come presidente Nicola Giorgino e due vice nei primi cittadini di Trani e Barletta, rispettivamente Amedeo Bottaro e Pasquale Cascella, comincia adesso a non andare più bene anche ad esponenti politici dei due schieramenti. Ecco, in proposito l'intervento dell'esponente provinciale di Fratelli d'Italia- Alleanza Nazionale, il tranese Raimondo Lima.
«Lo scorso anno fummo tra i pochi, con la nostra forza politica, ad opporci all'accordo trasversale e multicolore tra sindaci della provincia per il rinnovo del Consiglio provinciale». A dichiaralo è Raimondo Lima, segretario provinciale e consigliere comunale di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale. «Decidemmo come Fratelli d'Italia - spiega - di non partecipare al voto pilotato per rispettare la volontà sovrana del popolo e soprattutto perché gli inciuci e le paludi non ci appartengono».
«Oggi, a distanza di un anno, i nuovi assetti nei comuni di Canosa, San Ferdinando e Bisceglie fanno venir meno quell'accordo istituzionale e impongono di tornare al voto in provincia. Si torni - conclude Lima - alle urne nel rispetto dei cittadini, del territorio e di tutti i consiglieri comunali della sesta provincia».
Le prossime elezioni politiche di primavera stanno iniziando a delineare nuovi possibili scenari anche per ciò che riguarda gli ambiti comunali e provinciali.
La decadenza di Francesco Spina a Sindaco di Bisceglie, la sua possibile candidatura nelle file del Pd, l'ipotesi di una discesa in campo del sindaco di Andria Nicola Giorgino, in una posizione utile o in Forza Italia o nella lista di supporto "Italia Civica", voluta fortemente da Silvio Berlusconi e, a quanto pare con il suo avvallo a vederlo come capolista, potrebbero portare presto ad elezioni anche in molti importanti centri della provincia. Ma è anche l'attuale assetto della Provincia Bat, ente locale di secondo livello così come rivisto e corretto dalla riforma Del Rio, ad essere adesso messo in discussione. Un esecutivo fatto solo da Sindaci, per giunta eletti con un accordo trasversale bipartisan, centro destra e centro sinistra, avente come presidente Nicola Giorgino e due vice nei primi cittadini di Trani e Barletta, rispettivamente Amedeo Bottaro e Pasquale Cascella, comincia adesso a non andare più bene anche ad esponenti politici dei due schieramenti. Ecco, in proposito l'intervento dell'esponente provinciale di Fratelli d'Italia- Alleanza Nazionale, il tranese Raimondo Lima.
«Lo scorso anno fummo tra i pochi, con la nostra forza politica, ad opporci all'accordo trasversale e multicolore tra sindaci della provincia per il rinnovo del Consiglio provinciale». A dichiaralo è Raimondo Lima, segretario provinciale e consigliere comunale di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale. «Decidemmo come Fratelli d'Italia - spiega - di non partecipare al voto pilotato per rispettare la volontà sovrana del popolo e soprattutto perché gli inciuci e le paludi non ci appartengono».
«Oggi, a distanza di un anno, i nuovi assetti nei comuni di Canosa, San Ferdinando e Bisceglie fanno venir meno quell'accordo istituzionale e impongono di tornare al voto in provincia. Si torni - conclude Lima - alle urne nel rispetto dei cittadini, del territorio e di tutti i consiglieri comunali della sesta provincia».