
Politica
Verso le comunali: nulla di fatto nella riunione del Pd con il segretario regionale Lacarra
L'incontro di ieri, lunedì 20 gennaio non ha sortito nessun effetto se non accuse e recriminazioni
Andria - martedì 21 gennaio 2020
16.11
Secondo le aspettative (di pochi), la riunione di ieri sera, lunedì 20 gennaio, presso il circolo cittadino del Partito Democratico, doveva rappresentare il momento in cui poter definire i percorsi per cercare di costruire un programma elettorale da condividere con le altre forze del centro sinistra, in vista delle prossime elezioni amministrative, in particolar modo le attese comunali.
Invece, per quelli che erano i pronostici di molti, la riunione politica dei maggiorenti del Pd andriese, allargata alla presenza del segretario regionale on. Marco Lacarra e di quello provinciale Pasquale De Fazio, non ha portato ad alcun risultato utile, se non quello di velate accuse e recriminazioni reciproche, legate a questioni politiche circa la conduzione degli ultimi anni dell' attività di opposizione a Palazzo San Francesco.
A quanto sembra, quindi, il Partito Democratico, almeno per Andria e prima del voto tanto atteso delle regionali in Emilia-Romagna e Calabria, non riesce ancora ad uscire fuori dagli steccati che lo hanno relegato nell'ultimo decennio, al fantasma di quello che ha rappresentato ad Andria negli anni '90, ovvero di una forza di governo, che fungeva da traino ad una coalizione di centrosinistra, capace di delineare un programma politico attuabile e condiviso.
Non è facile immaginare quello che accadrà adesso: stante la situazione di grande confusione che regna nel Pd andriese (e non solo in questo!), cosa riusciranno a proporre le forze politiche che si rifanno al centro sinistra per dare un alternativa ad Andria, dopo nove anni di governo del centro destra guidato da Nicola Giorgino?
Invece, per quelli che erano i pronostici di molti, la riunione politica dei maggiorenti del Pd andriese, allargata alla presenza del segretario regionale on. Marco Lacarra e di quello provinciale Pasquale De Fazio, non ha portato ad alcun risultato utile, se non quello di velate accuse e recriminazioni reciproche, legate a questioni politiche circa la conduzione degli ultimi anni dell' attività di opposizione a Palazzo San Francesco.
A quanto sembra, quindi, il Partito Democratico, almeno per Andria e prima del voto tanto atteso delle regionali in Emilia-Romagna e Calabria, non riesce ancora ad uscire fuori dagli steccati che lo hanno relegato nell'ultimo decennio, al fantasma di quello che ha rappresentato ad Andria negli anni '90, ovvero di una forza di governo, che fungeva da traino ad una coalizione di centrosinistra, capace di delineare un programma politico attuabile e condiviso.
Non è facile immaginare quello che accadrà adesso: stante la situazione di grande confusione che regna nel Pd andriese (e non solo in questo!), cosa riusciranno a proporre le forze politiche che si rifanno al centro sinistra per dare un alternativa ad Andria, dopo nove anni di governo del centro destra guidato da Nicola Giorgino?