Commento
Tutela dell'ambiente, Leonetti (Onda d'urto): «Andria sveglia. Chiamati ad essere sentinelle del Creato!»
A margine della manifestazione cittadina, ecco una nota del medico-oncologo Dino Leonetti
Andria - lunedì 27 gennaio 2020
13.36
«Andria sveglia»: è il medico ed oncologo Dino Leonetti, tra i fondatori-promotori dell'associazione "Onda d'urto, uniti contro il cancro", a lanciare un proprio personale appello a poche ore dalla grande manifestazione di oggi, lunedì 27 gennaio ore 19, che vedrà un corteo organizzato dal Forum Ambiente e Salute- Ricorda Rispetta, attraversare la città (con partenza da Largo Appiani), per sensibilizzare la popolazione alle questioni ambientali.
«Non è solo uno slogan, e neppure un invito. E' una constatazione. Andria non è dormiente.
La nostra casa, il quartiere, lo spazio che occupiamo, le strade che attraversiamo, i parchi in cui passeggiamo, le terre che coronano la città imperlate di ulivo e di campi di ortaggi, i corsi d'acqua che la percorrono nel sottosuolo, tutto questo è "Creato".
Siamo chiamati ad essere "sentinelle del Creato" e per far questo basta essere cittadini consapevoli e capaci di assumere una responsabilità.
L'aria, l'acqua, la terra e i suoi frutti ci fanno vivere. Ma anche ammalare, qualora non fossero salubri.
Questo è il pericolo che la comunità andriese sta percependo in maniera sempre più forte. I motivi per credere che la nostra città sia malata sono tanti. Ma quanti si impegnano nella consapevolezza e nella responsabilità?
L'aria in molte strade della città e in alcune ore della giornata è irrespirabile. L'acqua dei pozzi artesiani è risultata inquinata da sostanze cancerogene, la filiera alimentare dei frutti della terra è sottoposta ad avvelenamento per le ricadute di inquinanti aerodispersi e di quelli provenienti da acqua non idonea per lo scopo irriguo.
Che fare?
Da anni abbiamo dato l'allarme. Ci è sempre stato detto che era tutto sotto controllo e che non c'era correlazione tra fattori inquinanti ambientali e salute dei residenti.
Non era vero, siamo stati ingannati.
Ora gli interlocutori istituzionali sono cambiati e vogliamo provare a riproporre le stesse questioni al Commissario Prefettizio, scuotere la coscienza dei cittadini, in modo da rendere ciascuno responsabile di quanto sta accadendo in città.
Per questo scendiamo in piazza. Non per protestare e neppure per chiedere ragioni, ma per dire a tutti che noialtri siamo svegli e chiediamo che ciascun cittadino lo sia al par nostro.
La prima cosa che dobbiamo accettare è che l'aria, l'acqua e la terra sono inquinati, e pertanto che la nostra vita è inquinata e la nostra salute messa in pericolo.
La seconda è che si può porre rimedio solo se ciascuno fa la sua parte, le istituzioni con i loro funzionari e ciascun cittadino con le proprie abitudini di vita.
Abbiamo tante proposte ed idee e per questo abbiamo chiesto di essere ricevuti dal Commissario Prefettizio, che si è mostrato immediatamente disponibile ed accogliente. Siamo fiduciosi nell'intelligenza e nel buon senso.
Sarebbe bello che in piazza e lungo le strade ci fossero i cittadini che di tutto questo sono consapevoli e pronti a porre correttivi.
Possiamo farcela, anzi, ce la faremo!», conclude la sua nota il dottor Dino Leonetti.
«Non è solo uno slogan, e neppure un invito. E' una constatazione. Andria non è dormiente.
La nostra casa, il quartiere, lo spazio che occupiamo, le strade che attraversiamo, i parchi in cui passeggiamo, le terre che coronano la città imperlate di ulivo e di campi di ortaggi, i corsi d'acqua che la percorrono nel sottosuolo, tutto questo è "Creato".
Siamo chiamati ad essere "sentinelle del Creato" e per far questo basta essere cittadini consapevoli e capaci di assumere una responsabilità.
L'aria, l'acqua, la terra e i suoi frutti ci fanno vivere. Ma anche ammalare, qualora non fossero salubri.
Questo è il pericolo che la comunità andriese sta percependo in maniera sempre più forte. I motivi per credere che la nostra città sia malata sono tanti. Ma quanti si impegnano nella consapevolezza e nella responsabilità?
L'aria in molte strade della città e in alcune ore della giornata è irrespirabile. L'acqua dei pozzi artesiani è risultata inquinata da sostanze cancerogene, la filiera alimentare dei frutti della terra è sottoposta ad avvelenamento per le ricadute di inquinanti aerodispersi e di quelli provenienti da acqua non idonea per lo scopo irriguo.
Che fare?
Da anni abbiamo dato l'allarme. Ci è sempre stato detto che era tutto sotto controllo e che non c'era correlazione tra fattori inquinanti ambientali e salute dei residenti.
Non era vero, siamo stati ingannati.
Ora gli interlocutori istituzionali sono cambiati e vogliamo provare a riproporre le stesse questioni al Commissario Prefettizio, scuotere la coscienza dei cittadini, in modo da rendere ciascuno responsabile di quanto sta accadendo in città.
Per questo scendiamo in piazza. Non per protestare e neppure per chiedere ragioni, ma per dire a tutti che noialtri siamo svegli e chiediamo che ciascun cittadino lo sia al par nostro.
La prima cosa che dobbiamo accettare è che l'aria, l'acqua e la terra sono inquinati, e pertanto che la nostra vita è inquinata e la nostra salute messa in pericolo.
La seconda è che si può porre rimedio solo se ciascuno fa la sua parte, le istituzioni con i loro funzionari e ciascun cittadino con le proprie abitudini di vita.
Abbiamo tante proposte ed idee e per questo abbiamo chiesto di essere ricevuti dal Commissario Prefettizio, che si è mostrato immediatamente disponibile ed accogliente. Siamo fiduciosi nell'intelligenza e nel buon senso.
Sarebbe bello che in piazza e lungo le strade ci fossero i cittadini che di tutto questo sono consapevoli e pronti a porre correttivi.
Possiamo farcela, anzi, ce la faremo!», conclude la sua nota il dottor Dino Leonetti.