
Attualità
“Trattato ONU sul divieto delle armi nucleari”: segno di speranza e di pace
Una riflessione di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
Andria - venerdì 22 gennaio 2021
Oggi, 22 gennaio 2021, entra in vigore il "Trattato ONU sul divieto delle armi nucleari", a 75 anni dal loro primo utilizzo: segno e sogno di nuove speranze di Pace e di amore tra i popoli!
Pace! Riaffiorino dalle coscienze gesti e parole di Pace, quella Pace di cui ogni uomo ha bisogno come dell'aria, come del sangue, per vivere!
Pace! E dunque: risuoni ancora quel «Gloria a Dio in cielo, Pace agli uomini in terra…Nulla è perduto con la Pace; tutto può esserlo con le guerre», come ricordava, alla vigilia del secondo conflitto mondiale, Papa Pio XII ai capi di stato. Si vis pacem para pacem: se vuoi la pace prepara la pace. Mai più vivere l'esistenza sotto l'incubo di guerre spaventose. Mai più nell'età migliore dei nostri giovani scene di orrori e di fame, deportazioni e bombardamenti, case distrutte, figli e fratelli uccisi, amici scomparsi, con il pensiero avvilito, l'arte impazzita, la cultura fatta ancella di una politica irrazionale "in mano ai dei matti", come gemeva Einstein contemplando le applicazioni dell'atomica.
Pace! La Pace, come la guerra, origina dal cuore di ciascuno. Ai rancori, alle rivalità, agli egoismi opponiamo l'amore: "l'uomo è fatto per l'amore; è fatto per la Pace"; e la Pace è la vita, mentre la guerra è morte.
Pace! Suonino a festa le campane di ogni Chiesa e di ogni cuore: dicano Pace!
Pace! Risuoni questa ineffabile parola nelle piazze, nelle case, nei posti di lavoro, nei Parlamenti. E se c'è stata e c'è ancora una società capace di togliere questa realtà dal cuore degli uomini, ingaggiamoci tutti. Non è possibile continuare la vita come prima mentre i nemici della Pace ne fanno uno scempio intrufolandosi per tutto il mondo portando dovunque il veleno della guerra.
Coraggio! Un mondo di Pace ci aspetta. Sì perché la Pace comincia in noi, in me e da me, da te, da ciascuno (come esortava il Servo di Dio Igino Giordani).
Pace! Riaffiorino dalle coscienze gesti e parole di Pace, quella Pace di cui ogni uomo ha bisogno come dell'aria, come del sangue, per vivere!
Pace! E dunque: risuoni ancora quel «Gloria a Dio in cielo, Pace agli uomini in terra…Nulla è perduto con la Pace; tutto può esserlo con le guerre», come ricordava, alla vigilia del secondo conflitto mondiale, Papa Pio XII ai capi di stato. Si vis pacem para pacem: se vuoi la pace prepara la pace. Mai più vivere l'esistenza sotto l'incubo di guerre spaventose. Mai più nell'età migliore dei nostri giovani scene di orrori e di fame, deportazioni e bombardamenti, case distrutte, figli e fratelli uccisi, amici scomparsi, con il pensiero avvilito, l'arte impazzita, la cultura fatta ancella di una politica irrazionale "in mano ai dei matti", come gemeva Einstein contemplando le applicazioni dell'atomica.
Pace! La Pace, come la guerra, origina dal cuore di ciascuno. Ai rancori, alle rivalità, agli egoismi opponiamo l'amore: "l'uomo è fatto per l'amore; è fatto per la Pace"; e la Pace è la vita, mentre la guerra è morte.
Pace! Suonino a festa le campane di ogni Chiesa e di ogni cuore: dicano Pace!
Pace! Risuoni questa ineffabile parola nelle piazze, nelle case, nei posti di lavoro, nei Parlamenti. E se c'è stata e c'è ancora una società capace di togliere questa realtà dal cuore degli uomini, ingaggiamoci tutti. Non è possibile continuare la vita come prima mentre i nemici della Pace ne fanno uno scempio intrufolandosi per tutto il mondo portando dovunque il veleno della guerra.
Coraggio! Un mondo di Pace ci aspetta. Sì perché la Pace comincia in noi, in me e da me, da te, da ciascuno (come esortava il Servo di Dio Igino Giordani).