da sx Andrea Barchetta e Gaetano Scamarcio
da sx Andrea Barchetta e Gaetano Scamarcio
Politica

Scamarcio (FI-Giovani) e Barchetta (FdI) intervengono sulla mancata riapertura della piscina comunale di Andria

«Fare chiarezza sulla questione e smetterla di prendere in giro i cittadini andriesi» sottolineano i rappresentanti del centrodestra quasi all'unisono

Vicenda piscina comunale: interviene il centrodestra con Gaetano Scamarcio e Andrea Barchetta.

Dura nota del Vice-Coordinatore Regionale di Forza Italia Giovani Puglia, Gaetano Scamarcio, in seguito alla decisione da parte del Comune di Andria di revocare la concessione dell'impianto di Via delle Querce alla Sport Management che nel 2019 aveva vinto la gara pubblica, aggiudicandosene la gestione.

«Adesso basta: apprendiamo dalla stampa che per l'iter di riapertura della piscina comunale si dovrà ripartire del via. Tutto ciò è inaccettabile, siamo ormai abituati al fatto che quando non ci sono di mezzo inaugurazioni o cerimonie questa amministrazione è restia a metterci la faccia, ma non riusciamo ad abituarci al pressapochismo con cui il Sindaco e la Giunta gestiscono la cosa pubblica. -inizia così la nota del giovane esponente di FI- Entrando nel merito, sarebbe interessante sapere dal Sindaco Giovanna Bruno, come mai nonostante la mancanza di alcuni documenti importanti (tra cui la polizza assicurativa!), a dicembre dello scorso anno, ha inserito la riapertura della piscina tra gli obiettivi raggiunti da questa amministrazione.
Qui di raggiunto, c'è ben poco, e lo sa bene -continua Scamarcio- l'Assessore Loconte il quale, intervistato a febbraio, in seguito ad una nostra sollecitazione, parlava di aspetti di natura formale da risolvere con la società, si rifugiava nei tecnicismi, e incolpava il Covid di tutti i rallentamenti.
Più furba la sua collega, l'Assessore alla Bellezza (sport e cultura) Daniela Di Bari, che sulla questione della piscina comunale non ha proferito parola, a lei mi permetto di chiedere: cosa c'è di bello in una struttura così importante, per la Città e per i cittadini, abbandonata a sé stessa?

Ma qui siamo alle solite: l'amministrazione degli slogan si approccia ai problemi della comunità con evidente incapacità, salvo poi riservarci parole gentili. Sarebbe opportuno -conclude Scamarcio- fare chiarezza sulla questione e smetterla di prendere in giro i cittadini andriesi.»


Ed anche il consigliere/capogruppo di Fratelli d'Italia, il commercialista Andrea Barchetta interviene su questa vicenda.
«Sono anni ormai che si parla della situazione della Piscina comunale di Andria ma di fatto è nello stesso arco temporale non si è proceduto a fare granché per garantire non solo i lavoratori che hanno garantito per anni ottimi livelli di fruibilità dell'impianto ma anche i cittadini che hanno frequentato lo stesso per usufruire delle più svariate attività.

Le "messe in scena" con tanto di partecipanti tra il pubblico dei rappresentanti del vecchio gestore nel Consiglio comunale del 2018 con l'impegno a garantire la continuità dell'attività sono servite solo a sbandierare promesse in campagna elettorale che poi sono state puntualmente disattese in virtù di tornaconti personali in salsa pugliese PD-5stelle. Noi di Fratelli d'Italia da tempo monitoriamo la situazione senza appelli autoreferenziali ma con la volontà di risolvere al più presto la situazione è stata chiara sempre dall'inizio».

«La situazione da pandemia da Covid ha rappresentato solo una scusa perché non avendo firmato il contratto, e non avendo versato il relativo canone, il nuovo gestore non poteva instaurare con l'Ente una forma di agevolazione a seguito delle chiusure obbligate così come è successo in tutta Italia.

La storia degli ultimi mesi certifica che solo una Amministrazione "miope" come quella della Bruno poteva credere in una riapertura imminente senza procedere con coraggio ad una revoca per giusta causa, cosa che è accaduta dopo un anno e mezzo. Anche il più fiducioso nella bontà altrui avrebbe nutrito dei dubbi nei confronti di un debitore che già aveva un feedback negativo in origine; che contestava lo stato dei luoghi senza entrare ufficialmente nell'impianto; che non ha versato i relativi canoni e che nel corso dei mesi purtroppo è stato soggetto a concordato. Tutti lo avrebbero capito tranne l'Amministrazione Bruno che ha impiegato un anno e mezzo smentendosi da sola. Gli stessi annunci dell'Assessore Loconte sulla riapertura e quelli inesistenti dell'Assessore allo sport Di Bari, quando gli obblighi precontrattuali erano già carenti nel 2019, rasentano il ridicolo e certificano che servivano 18 mesi per prendere coscienza della situazione. In più non ha nessun senso la riattivazione delle utenze, creando anche ulteriori e inutili oneri a carico del Comune.

Al momento prima di procedere a nuova gara ci sarebbe una possibilità ovvero procedere con lo scorrimento della graduatoria e accertarsi gli altri operatori siano ancora interessati a gestire la piscina. È l'unica soluzione che garantirebbe una riapertura in tempi brevi perché con una nuova gara e con i tempi dell'Amministrazione Bruno passerà almeno un'altra stagione sportiva a danno di tutti i cittadini e sportivi».

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