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Vita di città
«Ripartono tutti tranne i Tribunali», flash mob degli avvocati a Trani
Diversi legali anche di Andria in piazza Duomo per chiedere la ripresa effettiva delle attività
Andria - venerdì 29 maggio 2020
13.59
Contribuire all'adozione di interventi urgenti e concreti che consentano alla giustizia di ripartire davvero. E ancora, partecipare ai processi decisionali che determinano, modificano, incidono sulla loro attività e di contribuire alla programmazione di un sistema di gestione dell'attività giudiziaria che ne assicuri lo svolgimento ordinato e regolare anche in caso di recrudescenza dell'epidemia. Sono queste le richieste degli avvocati che questa mattina, in Piazza Duomo, hanno partecipato al flash mob indetto a livello nazionale per chiedere la ripresa effettiva delle attività e delle udienze in Tribunale dopo il lockdown. Diversi gli avvocati di Andria. Uno alla volta hanno lasciato i loro codici davanti all'ingresso di Palazzo Torres sede degli uffici giudiziari.
L'iniziativa è partita da un gruppo di avvocati che hanno aperto una pagina Facebook dal nome "La Giustizia sospesa" dove spiegano le loro ragioni e danno appuntamento davanti a tutti i tribunali d'Italia per consegnare i loro codici.
«Non è possibile andare avanti con una Giustizia a mezzo servizio» - scrive Il Comitato Spontaneo del Foro di Trani "La Giustizia Sospesa di cui fa parte l'andriese Lucio De Benedictis. «Tutte le attività riaprono ma i tribunali restano indietro. Gli accessi sono limitati, i tempi degli adempimenti in cancelleria e delle udienze si allungano. Una buona parte dei procedimenti fissati nel periodo di sospensione sono stati rinviati in autunno. I protocolli per le udienze a trattazione scritta o per quelle da remoto sono diversi. Agli avvocati è stato impedito di svolgere la professione ed ai cittadini di tutelare i loro diritti nel periodo del lockdown e la ripresa è ancora un miraggio».
L'iniziativa è partita da un gruppo di avvocati che hanno aperto una pagina Facebook dal nome "La Giustizia sospesa" dove spiegano le loro ragioni e danno appuntamento davanti a tutti i tribunali d'Italia per consegnare i loro codici.
«Non è possibile andare avanti con una Giustizia a mezzo servizio» - scrive Il Comitato Spontaneo del Foro di Trani "La Giustizia Sospesa di cui fa parte l'andriese Lucio De Benedictis. «Tutte le attività riaprono ma i tribunali restano indietro. Gli accessi sono limitati, i tempi degli adempimenti in cancelleria e delle udienze si allungano. Una buona parte dei procedimenti fissati nel periodo di sospensione sono stati rinviati in autunno. I protocolli per le udienze a trattazione scritta o per quelle da remoto sono diversi. Agli avvocati è stato impedito di svolgere la professione ed ai cittadini di tutelare i loro diritti nel periodo del lockdown e la ripresa è ancora un miraggio».