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Politica

Propaganda elettorale nelle scuole: scoppia la polemica alla vigilia del voto europeo

Due distinte note, de "L'Alternativa" e di "Fronte Democratico" rendono noto un episodio che avrebbe violato le regole elettorali

Alla vigilia del voto al parlamento europeo, ad Andria scoppia una polemica politica, circa asseriti usi strumentali della scuola pubblica, ovvero che si sarebbe svolta propaganda elettorale in un plesso scolastico.
La pubblica denuncia, che potrebbe adesso avere dei pesanti risvolti giudiziari, viene denunciata in due distinti comunicati stampa da formazioni politiche del centro sinistra: l'Alternativa e Fronte Democratico. Naturalmente questa è la versione dei fatti fornita dalle due parti politiche che adesso attendono una eventuale replica da parte dei diretti interessati che saremo ben lieti di ospitare.

"Ci è stato riferito da alcuni presenti che lunedì pomeriggio - 20 maggio u.s., sottolinea la nota del movimento politico "L'Alternativa"- in una scuola di Andria si è tenuto uno strano collegio docenti. Nello specifico la scuola è l'Istituto Aldo Moro di piazzale Mariano, e pare che a un certo punto mentre si discuteva di programmi, libri di testo, alunni, lì, davanti ai docenti riuniti, sia comparso l'ex sindaco Giorgino.
Sì proprio lui, il sindaco dei debiti. Il sindaco che quando le mamme andarono a trovarlo per protestare contro il caro mensa non solo non diede risposte, non solo non si fece trovare, ma chiuse le porte di Palazzo di Città con un catenaccio. Sembra che ieri, vincendo la naturale riluttanza verso il mondo scolastico, sia stato egli stesso a recarsi nel plesso, previa autorizzazione della dirigente scolastica ovviamente. E a fare cosa?

Dai racconti dei presenti sembra che l'ex sindaco fosse lì per rassicurare gli insegnanti che i progetti avviati sarebbero andati avanti nonostante la sua caduta. Permetteteci di dire che l'episodio suona alquanto surreale. Un ex primo cittadino che casca in un collegio docenti colto da un'improvvisa foga di dare rassicurazioni?!
Qualche domanda sorge spontanea, soprattutto se si tiene conto che la dirigente scolastica dell'istituto in questione risulta essere sorella di un ex assessore della giunta Giorgino. A che titolo la dirigente scolastica ha invitato un politico a parlare in una scuola pubblica, durante un incontro privato (un incontro peraltro di lavoro, fondamentale per il corso didattico) a pochi giorni dal voto?

E se proprio era necessario rassicurare i docenti circa il futuro dei progetti avviati, perché invitare Giorgino che non è più sindaco ed è apertamente in campagna elettorale per la Lega, invece del commissario prefettizio, dott. Tufariello, figura politicamente neutra e nel pieno delle funzioni da primo cittadino? Mettiamo che il dott. Tufariello fosse impegnato: perché non convocare la dott.ssa Porro, sua delegata, o i dirigenti comunali preposti?
Speriamo che qualcuno risponda a queste domande o che smentisca l'accaduto, altrimenti la cosa potrebbe costituire un precedente davvero grave e toccherebbe quantomeno coinvolgere l'ufficio scolastico regionale su quanto successo".

Fin qui la nota de "L'Alternativa". E come dicevamo a questa nota si è aggiunta quella di "Fronte Democratico", che attraverso il suo rappresentante, l'avv. Laura Di Pilato denuncia anch'essa una violazione di quelle che sono le regole da tenere in periodo elettorale.

Preliminarmente l'avv. Di Pilato ricorda che: "In base alla normativa (art. 29 comma 6 legge 25/3/1993 n.81), nei trenta giorni antecedenti l'inizio della campagna elettorale e per tutta la durata della stessa, è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche (ai sensi dell'art. 1 comma 2 del D.lvo 165/2001, per amministrazioni pubbliche si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado) di svolgere attività di propaganda di qualsiasi genere, ancorché inerente alla loro attività istituzionale".

"La premessa è d'obbligo per il racconto che segue -prosegue la nota dell'avv. Laura Di Pilato di "Fronte Democratico"-: nel pomeriggio di lunedì 20 maggio, l'ex sindaco Nicola Giorgino si è presentato alla scuola A. Moro per un incontro con i docenti. Sappiamo bene che la città è stata commissariata e che vige il divieto di fare campagna elettorale nelle scuole - come riportato in premessa. È grave che, in piena campagna elettorale, Giorgino sia stato invitato nel presso scolastico del c.d. Jannuzzi-Di Donna, ancor più grave il fatto che lo stesso, non è un mistero, si stia spendendo per un candidato all'europarlamento. Lascio a voi cittadini le dovute considerazioni sul caso…

Prima che la dirigente scolastica in questione, la dott.ssa Lilla Bruno replichi alla sottoscritta, tengo anche a precisare che in serata la stessa mi ha contattato giustificando l'incontro come un momento finalizzato ad illustrare in modo tecnico le procedure per l'avvio dei lavori che interessano la scuola Jannuzzi. Quindi, a detta della dirigente scolastica non c'è stata nessuna propaganda politica. Una domanda, a questo punto, sorge spontanea: a che titolo Giorgino interviene in una scuola pubblica? Prontamente la dirigente mi ha risposto che l'ex sindaco è colui che ha deliberato la procedura ad aprile scorso, pertanto sarebbe intervenuto come persona informata.

Strano che si voglia parlare di procedure e tempistiche relative alla realizzazione del plesso scolastico a soli 4 giorni dalle votazioni. Ancor più strano che la dirigente non sappia che per questioni afferenti la sfera istituzionale, Andria ha un referente autorevole: il dott. Gaetano Tufariello, nominato commissario dell'Ente. Una caduta di stile per la dirigente che, sappiamo tutti, è sorella dell'ex assessore agli Affari Generali. Ogni altro commento sulla questione è superfluo".

Fin qui le note politiche, che adesso attendono il riscontro dell'eventuale replica della diretta interessata.
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