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Vita di città
Operazione “Game Over”, il plauso e la soddisfazione dell’Associazione Antiracket di Andria
Assicurati alla giustizia i presunti responsabili del sequestro lampo avvenuto in città il 7 gennaio scorso
Andria - giovedì 11 settembre 2025
19.00
L'Associazione Antiracket di Andria esprime profonda riconoscenza e rivolge il proprio plauso per le indagini degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Andria, coordinate dalla Procura di Trani, che hanno assicurato alla giustizia i presunti responsabili del sequestro lampo avvenuto in città il 7 gennaio scorso.
«Il loro, e quello delle altre forze dell'ordine, è un impegno che infonde fiducia nelle istituzioni e nello Stato. L'operazione "Game Over" è la prova che, quando si uniscono le forze, i risultati arrivano. Ma questo può accadere soltanto se tutte le componenti sane del territorio fanno la propria parte: istituzioni, imprenditori, cittadini, agenzie educative.
Non bisogna avere timori. Qualsiasi vessazione, intimidazione, minaccia deve essere denunciata affinchè gli inquirenti e le forze dell'ordine possano intervenire a tutela non soltanto delle vittime designate ma dell'intero tessuto produttivo e sociale della Bat.
Agli imprenditori diciamo che noi ci siamo, con la nostra Associazione, per sostenere, aiutare e accogliere quanti abbiano bisogno anche soltanto di essere ascoltati. Denunciare vuol dire creare un muro contro chi ci vorrebbe tenere in pugno, isolati e terrorizzati. In passato, il nostro silenzio diventava la loro forza, oggi con l'Associazione Antiracket, uniti e a gran voce, diciamo no e denunciamo tutto affinché questo fenomeno scompaia.
Il nostro impegno, inoltre, sarà quello di investire sulle nuove generazioni, sui bambini. Per questo stiamo lavorando alla organizzazione di iniziative da svolgere nelle scuole affinchè i più piccoli crescano con principi di legalità e giustizia e ci possa essere un ricambio radicale dal punto di vista culturale».
«Il loro, e quello delle altre forze dell'ordine, è un impegno che infonde fiducia nelle istituzioni e nello Stato. L'operazione "Game Over" è la prova che, quando si uniscono le forze, i risultati arrivano. Ma questo può accadere soltanto se tutte le componenti sane del territorio fanno la propria parte: istituzioni, imprenditori, cittadini, agenzie educative.
Non bisogna avere timori. Qualsiasi vessazione, intimidazione, minaccia deve essere denunciata affinchè gli inquirenti e le forze dell'ordine possano intervenire a tutela non soltanto delle vittime designate ma dell'intero tessuto produttivo e sociale della Bat.
Agli imprenditori diciamo che noi ci siamo, con la nostra Associazione, per sostenere, aiutare e accogliere quanti abbiano bisogno anche soltanto di essere ascoltati. Denunciare vuol dire creare un muro contro chi ci vorrebbe tenere in pugno, isolati e terrorizzati. In passato, il nostro silenzio diventava la loro forza, oggi con l'Associazione Antiracket, uniti e a gran voce, diciamo no e denunciamo tutto affinché questo fenomeno scompaia.
Il nostro impegno, inoltre, sarà quello di investire sulle nuove generazioni, sui bambini. Per questo stiamo lavorando alla organizzazione di iniziative da svolgere nelle scuole affinchè i più piccoli crescano con principi di legalità e giustizia e ci possa essere un ricambio radicale dal punto di vista culturale».