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Nuova tangenziale, Italia Nostra e Legambiente: «Opera obsoleta ed inutile»

Per la realizzazione della cosiddetta "tangenziale" prevista la distruzione di decine e decine di ettari di uliveti di particolare pregio

La decisione del Consiglio di Stato che di fatto ha dato ragione alla ditta incaricata dell'opera per la nuova bretella stradale che sarà realizzata sulla ex sp 231, sta mobilitando non solo la classe politica cittadina, una riunione dei capigruppo si è svolta nei giorni scorsi a Palazzo di Città, ma sta nuovamente facendo intervenire le associazioni cittadine, come nel caso di Italia Nostra e Legambiente.

«Dopo le ultime sentenze del TAR regionale e del Consiglio di Stato favorevoli al progetto, sebbene valutato esclusivamente per la correttezza dell'iter burocratico, c'è da chiedersi:
gli andriesi sanno che cos'è questa "cosiddetta" tangenziale?
Immaginate un nastro di asfalto grigio a quattro corsie che attraversa uno dei territori più pregiati di Andria, quello tra la città ed il Castel del Monte, quello stesso territorio che Federico II aveva privilegiato come vista dall'unica trifora del suo castello. Immaginate le antiche strade che il progetto interseca, la presenza di un enorme svincolo stradale, l'inevitabile distruzione di ettari di terreno coltivato soprattutto con antichi oliveti, il frazionamento di aziende agricole, l'impatto sulle adiacenti aree archeologiche quali la via Traiana, a 50 metri, Monte Faraone, Santa Barbara, che ad oggi non è ancora stata oggetto di studi e scavi approfonditi nonostante sedi di testimonianze dell'origine della Città e su importanti emergenze storico-architettoniche come la residenza vescovile estiva della Guardiola. La distruzione di aree verdi, la scomparsa di habitat naturali e l'aumento delle emissioni di gas serra sono solo alcune delle conseguenze negative che potrebbero derivare da questo progetto. In un'epoca in cui la sostenibilità ambientale è diventata una priorità, è fondamentale considerare alternative che minimizzino l'impatto ambientale.
Dicono: "Tutto sarà salvaguardato!" Ma a fronte di quale sconvolgimento?
A che scopo tutto questo? Per una bretella stradale che riduce di qualche chilometro la distanza fra Canosa di Puglia e Corato?
Si può tollerare uno scempio ambientale, paesaggistico, storico ed economico di portata tale da sembrare quasi assurdo?
Può la Politica, quella che si occupa del bene della città, approvare un progetto che determinerà una devastazione permanente ed irreversibile del territorio?
Può la politica locale accettare scelte prese a tavolino e cadute dall'alto senza alcun coinvolgimento degli amministratori e delle popolazioni locali?
Può la Politica seguire acriticamente i progetti di funzionari provinciali senza interrogarsi sulle conseguenze che ne deriverebbero sul piano turistico ed ambientale futuro?
Italia Nostra e Legambiente di Andria dal 2016 si sono impegnate per sensibilizzare l'opinione pubblica e la stessa distratta politica sulle criticità di un'opera così obsoleta ed inutile.
Alla luce di queste considerazioni, chiediamo rispettosamente che il progetto venga riesaminato e che si prendano in considerazione alternative sostenibili e socialmente responsabili. Suggeriamo che un'approfondita valutazione degli impatti ambientali, sociali ed economici venga condotta, coinvolgendo la comunità locale. Infine auspichiamo ci sia un moto di orgoglio ed una risposta Politica che affrontino le "ragioni" della Burocrazia non sempre attenta alle istanze ed alle necessità dei territori», concludono le sezioni cittadine di Italia Nostra e Legambiente.
  • Comune di Andria
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  • associazione italia nostra
  • Tangenziale ovest di Andria
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