
Politica
“Noi per l’Italia”: salta l’accordo tra Quagliarello e Fitto
Per il collegio di Andria si potrebbero profilare liste contrapposto per le elezioni del 4 marzo
Andria - venerdì 29 dicembre 2017
14.46
Su "Affari Italiani" è rimbalzata per tutta la penisola la notizia del mancato "matrimonio" tra Gaetano Quagliarello e Raffaele Fitto, due tra le punte di diamante di quello che sarebbe dovuta essere la quarta gamba del centrodestra. Rimane quindi solo l'accordo politico tra "Noi con l'Italia" e l'Udc, mentre Idea, Identità e azione, resta fuori.
Il professore Gaetano Quagliariello, ex ministro delle Riforme del governo Letta, si è in pratica sfilato dall'operazione 'Noi per l'Italia', riavvicinandosi ancor di più a Silvio Berlusconi.
A spiegarlo è lo stesso Quagliarello ad "Affari Italiani": "Noi di 'Idea, Identità e azione', sappiamo dove andare: non abbiamo bisogno di un nuovo partito e possiamo tutt'al più accettare una federazione – ha spiegato l'ex senatore alfaniano - Non va bene un partito nato in una notte con Tosi, Zanetti, Romano e altri che avevano votato sì al referendum. Anche sulle unioni civili la posizione di quasi tutti è stata favorevole. In molti di loro hanno avuto posizioni di governo fino a poco tempo fa inconciliabili con le nostre posizioni. Era impraticabile fare un nuovo partito dalla sera alla mattina". Per il professore, dunque, si tratta di una scelta di coerenza. Secondo Quagliariello, l'elettorato potrebbe non capire la decisione di Raffaele Fitto di cambiare per la terza volta partito.
I fittiani da Conservatori e Riformisti, hanno preso prima la "Direzione Italia", per poi convergere in un "agglomerato di big in cerca di nuova fortuna", con 'Noi per l'Italia', senza alcuna certezza sulla meta del tre per cento. La quarta gamba come partito e non come federazione: questo è il problema più grosso per Quagliariello.
Fin qui i fatti. Ma adesso cosa porterà questa decisione per il nostro territorio?
In pratica la possibilità di vedere uniti in "Noi con l'Italia", personaggi del centro destra quali Francesco Losito, Egidio Fasanella e Sabino Troia con Benedetto Fucci, Pierpaolo Matera, Davide Falcetta e Francesco Ventola tramonta definitivamente.
Molto probabilmente non viene esclusa l'ipotesi che i fittiani potrebbero presentarsi nel collegio uninominale alla Camera con una propria lista e candidato e, in queste ore il nome più acclarato è quello del consigliere regionale Francesco Ventola che, se eletto, potrebbe lasciare spazio a Benedetto Fucci quale primo dei non eletti al consiglio regionale in quota Direzione Italia.
Se Nicola Giorgino non decidesse di puntare il tutto per tutto ad una candidatura al fulmicotone per Forza Italia alla Camera nel collegio uninominale Andria, Canosa di Puglia, Barletta e Trani, la possibilità che l'ex sindaco di Canosa di Puglia venga eletto si farebbe più corposa, potendo pescare nell'elettorato del centrodestra e moderato.
Il professore Gaetano Quagliariello, ex ministro delle Riforme del governo Letta, si è in pratica sfilato dall'operazione 'Noi per l'Italia', riavvicinandosi ancor di più a Silvio Berlusconi.
A spiegarlo è lo stesso Quagliarello ad "Affari Italiani": "Noi di 'Idea, Identità e azione', sappiamo dove andare: non abbiamo bisogno di un nuovo partito e possiamo tutt'al più accettare una federazione – ha spiegato l'ex senatore alfaniano - Non va bene un partito nato in una notte con Tosi, Zanetti, Romano e altri che avevano votato sì al referendum. Anche sulle unioni civili la posizione di quasi tutti è stata favorevole. In molti di loro hanno avuto posizioni di governo fino a poco tempo fa inconciliabili con le nostre posizioni. Era impraticabile fare un nuovo partito dalla sera alla mattina". Per il professore, dunque, si tratta di una scelta di coerenza. Secondo Quagliariello, l'elettorato potrebbe non capire la decisione di Raffaele Fitto di cambiare per la terza volta partito.
I fittiani da Conservatori e Riformisti, hanno preso prima la "Direzione Italia", per poi convergere in un "agglomerato di big in cerca di nuova fortuna", con 'Noi per l'Italia', senza alcuna certezza sulla meta del tre per cento. La quarta gamba come partito e non come federazione: questo è il problema più grosso per Quagliariello.
Fin qui i fatti. Ma adesso cosa porterà questa decisione per il nostro territorio?
In pratica la possibilità di vedere uniti in "Noi con l'Italia", personaggi del centro destra quali Francesco Losito, Egidio Fasanella e Sabino Troia con Benedetto Fucci, Pierpaolo Matera, Davide Falcetta e Francesco Ventola tramonta definitivamente.
Molto probabilmente non viene esclusa l'ipotesi che i fittiani potrebbero presentarsi nel collegio uninominale alla Camera con una propria lista e candidato e, in queste ore il nome più acclarato è quello del consigliere regionale Francesco Ventola che, se eletto, potrebbe lasciare spazio a Benedetto Fucci quale primo dei non eletti al consiglio regionale in quota Direzione Italia.
Se Nicola Giorgino non decidesse di puntare il tutto per tutto ad una candidatura al fulmicotone per Forza Italia alla Camera nel collegio uninominale Andria, Canosa di Puglia, Barletta e Trani, la possibilità che l'ex sindaco di Canosa di Puglia venga eletto si farebbe più corposa, potendo pescare nell'elettorato del centrodestra e moderato.