
Politica
Montaruli su refezione scolastica: "Le politiche del lavoro? Solo parole"
Il dibattito sulla deliberazione di giunta comunale continua ad animarsi ad Andria
Andria - lunedì 20 novembre 2017
Il dibattito sulla deliberazione di giunta comunale, organismo esecutivo dell'apparato politico amministrativo, continua ad animarsi ad Andria. Ad intervenire è nuovamente Savino Montaruli, presidente Unimpresa Bat.
"Dopo che alcuni esponenti della rete di impegno sociale e civico cittadino hanno tenacemente sollevato la problematica, - afferma Montaruli - affrontandola per la ricerca delle soluzioni possibili onde evitare la soppressione del servizio mensa.
Qui sono in ballo le "Politiche del Lavoro" e la capacità di un'amministrazione comunale, della politica e delle agenzie educative locali di mettere al centro degli obiettivi comuni "il Lavoro". Millantare volontà di attuare strumenti adeguati per affrontare il problema della disoccupazione, in una città che manifesta il più alto valore percentuale in assoluto di inoccupati, con percentuali triple o addirittura quadruple rispetto al dato nazionale; con una popolazione giovanile in fuga senza ritorno e con enormi quote di disoccupazione femminile, è azione becera e strumentale che non porta a nulla. Da anni la nostra associazione di categoria indipendente Unimpresa Bat ha sollecitato la costituzione di un serio e partecipato tavolo di emergenza sociale che affrontasse nel merito la questione occupazionale in città, con analisi che siano anche corrispondenti alla reale condizione del territorio visto che tassi di disoccupazione che superano anche il 60% è impensabile che possano essere lo specchio della realtà.
Evidentemente, chiaramente, le politiche del lavoro poco o nulla interessano ai gruppi di potere così come configuratisi nella realtà politica ed amministrativa locale, combinati con frange di polisindacato spesso asservito e sovente dormiente se non accondiscendente.
La questione della refezione scolastica dunque è diventato il sintomo più lampante e preoccupante di questo vuoto. In tutto il dibattito sviluppatosi recentemente sul tema della soppressione della mensa nelle scuole, se non fosse stato per la nostra singola e chiara presa di posizione e per quella delle mamme lavoratrici con le quali, insieme, abbiamo sollevato la problematica relativa alle conseguenze della soppressione del servizio mensa sull'organizzazione familiare dei tempi lavoro/famiglia, con il servizio mensa che rappresenta fattore fondamentale per la realizzazione di tale conciliazione, tutto ciò sarebbe passato in secondo piano rispetto alla "mangiatoia".
Questa assenza di attenzione verso la problematica del Lavoro è ulteriore segnale di superficialità e di distrazione in un quadro politico - amministrativo che ha basato gran parte della propria azione sull'esaltazione della realtà virtuale mentre le condizioni reali del territorio e delle sue emergenze sociali, economiche e strutturali, venivano sacrificate e ridotte a politiche dell'apparenza.
Il servizio mensa continuerà a tenere banco anche nelle prossime settimane e le valutazioni che stanno emergendo grazie ad un dibattito pubblico allargato che, anche se in ritardo è stato comunque attivato, darà i suoi frutti, con il servizio di refezione pubblica che sarà "salvato" nel rispetto delle fasce più deboli, dei diritti degli alunni, delle famiglie e nel rispetto di un orientamento che vada nella direzione di potenziare il servizio e non di demolirlo e distruggerlo perché nell'arte della distruzione e della demolizione, anche morale e psicologica di coloro che vengono ritenuti "avversari" per il sol fatto che pensano diversamente, alcuni soggetti in questa città sono molto ben preparati ed efficienti", conclude Montaruli.
"Dopo che alcuni esponenti della rete di impegno sociale e civico cittadino hanno tenacemente sollevato la problematica, - afferma Montaruli - affrontandola per la ricerca delle soluzioni possibili onde evitare la soppressione del servizio mensa.
Qui sono in ballo le "Politiche del Lavoro" e la capacità di un'amministrazione comunale, della politica e delle agenzie educative locali di mettere al centro degli obiettivi comuni "il Lavoro". Millantare volontà di attuare strumenti adeguati per affrontare il problema della disoccupazione, in una città che manifesta il più alto valore percentuale in assoluto di inoccupati, con percentuali triple o addirittura quadruple rispetto al dato nazionale; con una popolazione giovanile in fuga senza ritorno e con enormi quote di disoccupazione femminile, è azione becera e strumentale che non porta a nulla. Da anni la nostra associazione di categoria indipendente Unimpresa Bat ha sollecitato la costituzione di un serio e partecipato tavolo di emergenza sociale che affrontasse nel merito la questione occupazionale in città, con analisi che siano anche corrispondenti alla reale condizione del territorio visto che tassi di disoccupazione che superano anche il 60% è impensabile che possano essere lo specchio della realtà.
Evidentemente, chiaramente, le politiche del lavoro poco o nulla interessano ai gruppi di potere così come configuratisi nella realtà politica ed amministrativa locale, combinati con frange di polisindacato spesso asservito e sovente dormiente se non accondiscendente.
La questione della refezione scolastica dunque è diventato il sintomo più lampante e preoccupante di questo vuoto. In tutto il dibattito sviluppatosi recentemente sul tema della soppressione della mensa nelle scuole, se non fosse stato per la nostra singola e chiara presa di posizione e per quella delle mamme lavoratrici con le quali, insieme, abbiamo sollevato la problematica relativa alle conseguenze della soppressione del servizio mensa sull'organizzazione familiare dei tempi lavoro/famiglia, con il servizio mensa che rappresenta fattore fondamentale per la realizzazione di tale conciliazione, tutto ciò sarebbe passato in secondo piano rispetto alla "mangiatoia".
Questa assenza di attenzione verso la problematica del Lavoro è ulteriore segnale di superficialità e di distrazione in un quadro politico - amministrativo che ha basato gran parte della propria azione sull'esaltazione della realtà virtuale mentre le condizioni reali del territorio e delle sue emergenze sociali, economiche e strutturali, venivano sacrificate e ridotte a politiche dell'apparenza.
Il servizio mensa continuerà a tenere banco anche nelle prossime settimane e le valutazioni che stanno emergendo grazie ad un dibattito pubblico allargato che, anche se in ritardo è stato comunque attivato, darà i suoi frutti, con il servizio di refezione pubblica che sarà "salvato" nel rispetto delle fasce più deboli, dei diritti degli alunni, delle famiglie e nel rispetto di un orientamento che vada nella direzione di potenziare il servizio e non di demolirlo e distruggerlo perché nell'arte della distruzione e della demolizione, anche morale e psicologica di coloro che vengono ritenuti "avversari" per il sol fatto che pensano diversamente, alcuni soggetti in questa città sono molto ben preparati ed efficienti", conclude Montaruli.