Commento
Montaruli: "Aumenti tassa rifiuti ad Andria, Il Sole 24 Ore conferma i dati di Unibat di luglio"
Si registra nel contempo un crescente ritardo dei pagamenti, evasione ed elusione
Andria - lunedì 19 marzo 2018
Comunicato Stampa
La recente indagine de "Il Sole 24 Ore" conferma perfettamente i dati già divulgati a mezzo stampa con il comunicato di luglio 2017 a firma del Presidente Unimpresa Bat, Savino Montaruli.
E' lo stesso Montaruli, in una nota a ricordare questa situazione.
"Secondo il quotidiano economico di Confindustria la città di Andria si posiziona ai vertici delle città vessatorie con tariffe spaventose applicate ai locali ad uso commerciale. La ricerca de Il Sole scatta la fotografia della tassazione imposta alle imprese e posiziona la città di Andria in testa in Italia alla graduatoria degli aumenti per le imprese nell'anno 2017 in termini percentuali.
Quei dati, rapportati ad attività tra le più diffuse ed importanti quali: strutture ricettive, parrucchieri, ortofrutta e supermercati, sono lo specchio delle preoccupazioni rilanciate dall'importante e radicata Associazione UniBat"
E Montaruli prosegue: "Il nostro Rapporto Ta.Ri. del luglio scorso parlava chiaro e per alcune tipologie di attività, in particolare di tipo ricettivo, gli aumenti arrivavano persino al doppio rispetto alla precedente tariffa che pure nel corso degli ultimi cinque anni aveva subito aumenti fino al 70% in una città, qual è quella di Andria, che ha conseguito importantissimi risultati per la raccolta differenziata solo grazie al fatto che i cittadini e gli imprenditori stanno ogni giorno con le mani nell'immondizia per consentire di giungere al prestigioso riconoscimento di Andria comune riciclone. Questi aumenti spaventosi hanno portato da un lato il comune di Andria ad incassare molto meno, a causa di un crescente ritardo dei pagamenti, evasione ed elusione e dall'altro a disincentivare fortemente l'insediamento delle imprese sul territorio con conseguenze pesantissime dal punto di vista occupazionale e per l'intero indotto. Non sappiamo chi siano i personaggi deputati a fare queste riflessioni e se ci siano queste menti pensanti, sta di fatto che di fronte alla certificazione del carattere vessatorio del comune di Andria è ora di smetterla con i litigi, i pettegolezzi, i dispetti politici e personali e di prendere coscienza, da parte della classe politica e dirigente locale, di una condizione di estrema disperazione sociale; si incominci a predisporre politiche di sviluppo, di incentivazione e soprattutto di equità sociale e di buona politica, riducendo immediatamente le tariffe Ta.Ri. e dando perlomeno la sensazione di nutrire un minimo senso di appartenenza a questa comunità che sembra ormai governata ed amministrata da fantasmi viventi". – ha quindi concluso Montaruli.
E' lo stesso Montaruli, in una nota a ricordare questa situazione.
"Secondo il quotidiano economico di Confindustria la città di Andria si posiziona ai vertici delle città vessatorie con tariffe spaventose applicate ai locali ad uso commerciale. La ricerca de Il Sole scatta la fotografia della tassazione imposta alle imprese e posiziona la città di Andria in testa in Italia alla graduatoria degli aumenti per le imprese nell'anno 2017 in termini percentuali.
Quei dati, rapportati ad attività tra le più diffuse ed importanti quali: strutture ricettive, parrucchieri, ortofrutta e supermercati, sono lo specchio delle preoccupazioni rilanciate dall'importante e radicata Associazione UniBat"
E Montaruli prosegue: "Il nostro Rapporto Ta.Ri. del luglio scorso parlava chiaro e per alcune tipologie di attività, in particolare di tipo ricettivo, gli aumenti arrivavano persino al doppio rispetto alla precedente tariffa che pure nel corso degli ultimi cinque anni aveva subito aumenti fino al 70% in una città, qual è quella di Andria, che ha conseguito importantissimi risultati per la raccolta differenziata solo grazie al fatto che i cittadini e gli imprenditori stanno ogni giorno con le mani nell'immondizia per consentire di giungere al prestigioso riconoscimento di Andria comune riciclone. Questi aumenti spaventosi hanno portato da un lato il comune di Andria ad incassare molto meno, a causa di un crescente ritardo dei pagamenti, evasione ed elusione e dall'altro a disincentivare fortemente l'insediamento delle imprese sul territorio con conseguenze pesantissime dal punto di vista occupazionale e per l'intero indotto. Non sappiamo chi siano i personaggi deputati a fare queste riflessioni e se ci siano queste menti pensanti, sta di fatto che di fronte alla certificazione del carattere vessatorio del comune di Andria è ora di smetterla con i litigi, i pettegolezzi, i dispetti politici e personali e di prendere coscienza, da parte della classe politica e dirigente locale, di una condizione di estrema disperazione sociale; si incominci a predisporre politiche di sviluppo, di incentivazione e soprattutto di equità sociale e di buona politica, riducendo immediatamente le tariffe Ta.Ri. e dando perlomeno la sensazione di nutrire un minimo senso di appartenenza a questa comunità che sembra ormai governata ed amministrata da fantasmi viventi". – ha quindi concluso Montaruli.