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Mercato settimanale andriese, esenzione pagamento TOSAP: gli ambulanti non ci stanno a passare per evasori

«Dal 2002 non è richiesto alcun pagamento», dichiarano dalla FIVAP - Unionecommercio

«Il Piano di Riequilibrio Finanziario del Comune di Andria continua a far discutere ed ecco la presa di posizione, come recentemente riportato anche dagli organi di stampa, sulla questione relativa al (mancato) pagamento della Tosap – Tassa Occupazione Suolo Pubblico del quale sono da anni esentati al 100% i quasi seicento concessionari di posteggio del mercato di Andria». Lo dichiarano dalla FIVAP (Federazione Italiana Venditori Ambulanti e su Aree Pubbliche) - Unionecommercio. «Una situazione che, alla luce della nuova condizione di pre-dissesto finanziario del comune di Andria, pone una questione molto seria, anche perché le ripercussioni potrebbero ricadere sulle responsabilità patrimoniali degli amministratori locali per danno erariale, non avendo richiesto, né iscritto in bilancio né dunque introitate ingenti somme tenendo conto che la media dei pagamenti in provincia si aggira sui 300 euro l'anno pro capite e questo significherebbe una "rinuncia" da parte del comune di Andria a quasi duecentomila euro ogni anno». Ma cerchiamo di capire di cosa si sta parlando.

«La Tosap è l'acronimo di "Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche" ed è dovuta quando un soggetto occupa, anche abusivamente, un'area che appartiene al territorio di un ente locale, ai sensi del Decreto Legislativo 15/11/1993, n. 507. Il presupposto per l'applicazione della TOSAP è l'occupazione di uno spazio, anche sovrastante o sottostante appartenente al patrimonio indisponibile del Comune o di altro ente o su aree private sulle quali si sia costituita una servitù di pubblico passaggio. In tutti i comuni d'Italia anche gli operatori mercatali pagano questa tassa, ove non sostituita con il Cosap (Canone Occupazione Suolo Pubblico), sulla base delle tariffe determinate dai comuni stessi, tenendo conto degli abbattimenti tariffari previsti per legge. Ad Andria gli ambulanti del mercato sono completamente esentati dal pagamento di questa tassa mentre versano solamente qualche decina di euro l'anno per la tassa rifiuti. L'esenzione parrebbe derivare dall'applicazione della Deliberazione n. 10 del 12.03.2002, approvata dal Consiglio Comunale, con la quale venne integrato l'art. 32 del Regolamento Comunale T.O.S.A.P. esentando talune occupazioni dal pagamento della relativa Tassa quali: occupazioni con tende, vetrinette, lampade e fioriere poste a fronte di esercizi pubblici/commerciali; innesti o allacci a impianti di erogazione di pubblici servizi; occupazioni in occasione di manifestazioni pubbliche, ricorrenze e festività, non aventi finalità di lucro; occupazioni poste in essere dai portatori di handicaps o quelle realizzate a favore degli stessi da altri soggetti; occupazioni per la manutenzione della facciate degli edifici di civili abitazioni; occupazioni per il mercato settimanale; occupazioni occasionali non superiori a due ore. Le suddette esenzioni riguardano sia le occupazioni permanenti che quelle temporanee. Di anni ne sono trascorsi e di soldi nelle casse comunali non ne sono mai entrati a fronte di tali esenzioni e si parla di somme importanti dal punto di vista quantitativo».

«Ma è possibile esentare gli ambulanti del mercato settimanale dal pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico? Secondo la vigente normativa, secondo la consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione le esenzioni possono trovare applicazione solo in base a legge statale, con la conseguenza che la deliberazione di consiglio comunale, organo competente secondo l'articolo 42 del D.Lgs.n.267 del 2000, risulterebbe illegittima, così da essere disapplicata, al fine di evitare responsabilità di danno erariale. Nella fattispecie il comma 67 dello articolo 3 della legge 549 del 1995 così dispone: "67. Sono esonerati dall'obbligo al pagamento della tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche coloro i quali promuovono manifestazioni od iniziative a carattere politico, purché l'area occupata non ecceda i 10 metri quadrati." (perché il legislatore avrebbe ad esempio limitato l'esenzione alle occupazioni con superficie fino a 10 mq se il comune avesse il potere di decidere autonomamente l'esenzione?). Due sono quindi le condizioni poste dalla legge in argomento per la concessione della esenzione alle occupazioni realizzate dai partiti: a) per iniziative politiche (e non quindi per feste); b) superficie occupata non superiore a 10 mq. Le occupazioni degli ambulanti del mercato, non essendo ovviamente finalizzate ad iniziative politiche in modo diretto non potranno essere esentate anche quando la sua superficie risulti non superiore a 10 mq e neppure questo sarebbe il caso visto che tutte le singole occupazioni eccedono tale minimale.

Dall'esclusione degli ambulanti del mercato dal pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico ne deriverebbe un ulteriore elemento di illegittimità. Infatti si ravviserebbe un caso palese di concorrenza sleale. Come recentemente anche avvenuto per l'esonero del pagamento dell'ICI da parte della chiesa, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha dichiarato che l'esenzione poneva "in una situazione concorrenziale sfavorevole (..) e falsata". Infatti l'esenzione di una sola categoria commerciale è discriminatoria e pone in essere una concorrenza sleale addirittura con altre tipologie di uguale occupazione ma che si trovino al di fuori dell'attività all'interno dell'area mercatale. Ad Andria, ad esempio, per le occupazioni da parte dei pubblici esercizi e di altre attività d'impresa si paga tale tassa con una palese ingiustizia che porrebbe in condizione di illegittimità l'esenzione degli ambulanti mercatali.

E' proprio questo il dubbio che in questi giorni sta assalendo la categoria degli ambulanti del mercato settimanale dopo le notizie stampa che hanno parlato proprio di questo "caso". Oltre a non voler essere etichettati quali evasori, cosa che non corrisponderebbe alla realtà visto che la Tosap è stato il comune a non averla mai richiesta ma ad averla addirittura esentata, sono preoccupati per il loro portafogli in quanto se il comune stesso piuttosto che la Corte dei Conti o addirittura la prossima Commissione Prefettizia, qualora dovesse insediarsi a breve a Palazzo San Francesco, dovesse richiedere almeno gli ultimi cinque anni di pagamento Tosap ciò significherebbe un esborso di circa trecento euro l'anno da parte di ciascun ambulante. Una somma che moltiplicata per cinque anni e per i quasi seicento ambulanti concessionari di posteggio significherebbe un totale di quasi un milione di euro. Se teniamo conto che il comune non incassa la Tosap sin dall'anno 2002 si comprende che il comune di Andria, oggi in pre dissesto finanziario e sicuramente condannato ai peggiori sacrifici, avrebbe rinunciato per il mancato introito della Tosap del mercato, a quasi tre milioni di euro di entrate pubbliche. Questi mancati introiti, qualora la Corte dei Conti dovesse dichiarare somme invece dovute dai contribuenti e mai incassate dal comune perché mai richieste, potrebbero provocare un danno erariale di natura patrimoniale con ricaduta immediata direttamente sugli amministratori comunali. Una situazione delicatissima che deve trovare subito risposte per dare a tutti quel minimo di certezze che in questo momento tutta la città sta chiedendo alla politica sbandata e appesa ad un sottilissimo filo che si potrebbe spezzare da un momento all'altro, anzi si sarebbe già spezzato moltissime volte e riallacciato con nodi fragili che si stanno sciogliendo uno al giorno.

Una cosa pare essere certa: nelle condizioni in cui versa attualmente il mercato del lunedì ad Andria se il comune o altro soggetto dovesse richiedere il pagamento della Tosap i 548 concessionari di posteggio lascerebbero immediatamente tale mercato con la conseguenza che quello che è stato uno dei migliori mercati del meridione d'Italia si estinguerebbe da un giorno all'altro e questo non lo vuole proprio nessuno».
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