
Associazioni
Manzoni Sport, replica alla Polisportiva Città di Andria: «Gli impianti comunali sono a disposizione dell'intera città»
La nota del Direttore Generale Pietro Lamorte in merito all'utilizzo dei polivalenti comunali
Andria - sabato 27 settembre 2025
15.59
Continua a tenere banco in città la questione dell'utilizzo degli impianti sportivi comunali, sulla quale è intervenuto anche Pietro Lamorte, Direttore Generale della Manzoni Sport: «La mia scrivania ha ospitato, con tenerezza, il comunicato ufficiale della Polisportiva Città di Andria in merito alla stucchevole diatriba sull'utilizzo dei polivalenti comunali, ripeto comunali, quindi per loro natura a disposizione di tutta la cittadinanza; oltre alle associazioni sportive, più o meno coese, gli impianti dovrebbero essere a disposizione anche di scuole, parrocchie, associazioni culturali e di chiunque voglia organizzarsi per praticare sport senza per forza appartenere a nessuno.
Fatta questa doverosa premessa, mi sembra naturale la tenerezza con la quale ho letto la durezza, apparente e forse involontaria, delle parole contenute nel comunicato, nel quale si rivendica, come per investitura divina, la priorità nella scelta delle fasce orarie, in base ad una convenzione che è nata su un principio di unitarietà ormai inesistente. Nel comunicato si citano e strumentalizzano a proprio piacimento le note dirigenziali, si risponde a imprecisati virgolettati di cui non si cita l'appartenenza, si lanciano accuse contro la nostra società con pacchiana incuranza di ogni giudizio legale pendente, come se la Polisportiva fosse un soggetto eletto, depositario del bene assoluto, o finanche proprietaria delle strutture in concessione.
Nessuna considerazione e rispetto del principio fondante della convenzione, richiamato qualche mese fa dallo stesso assessore allo sport, Daniela Di Bari, cito e virgoletto, "fin dall'inizio è stato chiaramente stabilito un principio (più volte condiviso anche in sede di Consiglio comunale), una condizione, tutte le realtà coinvolte avrebbero dovuto confluire in un unico soggetto rappresentativo. Solo così si poteva garantire un'interlocuzione efficace, basata su criteri di trasparenza, responsabilità e coesione".
Il principio fondante va rispettato, con o senza convenzione, nella consapevolezza, spero non solo nostra, che il comune ha il pieno diritto di revocare la convenzione, come previsto dalla stessa, a suo insindacabile giudizio in qualunque momento. Il diritto della Polisportiva di praticare le attività sportive è il diritto di tutti e, nel rispetto dei regolamenti comunali, chiunque deve poter rappresentare le proprie esigenze e chiedere all'ente comunale che vengano soddisfatte.
Noi lo abbiamo fatto e continueremo a farlo e, con grande fiducia nelle istituzioni, abbiamo programmato e confermato tutte le attività agonistiche, abbiamo rinnovato tutti i progetti di avviamento alla favolosa pratica della pallavolo, abbiamo introdotto in quasi tutti gli istituti scolastici corsi gratuiti per tutti gli studenti, abbiamo allargato le nostre attività di promozione di vita sana coinvolgendo altre associazioni come il CALCIT di Andria e la associazione andriese SCUOLA E' VITA, iniziando anche a collaborare con il mondo delle parrocchie. Abbiamo il dovere di non deludere il mondo giovanile e le loro famiglie, che vedono nella nostra società un punto di rifermento ormai storico della città di Andria, per tradizione sportiva, modello educativo e opportunità di aggregazione«, conclude Pietro Lamorte.
Fatta questa doverosa premessa, mi sembra naturale la tenerezza con la quale ho letto la durezza, apparente e forse involontaria, delle parole contenute nel comunicato, nel quale si rivendica, come per investitura divina, la priorità nella scelta delle fasce orarie, in base ad una convenzione che è nata su un principio di unitarietà ormai inesistente. Nel comunicato si citano e strumentalizzano a proprio piacimento le note dirigenziali, si risponde a imprecisati virgolettati di cui non si cita l'appartenenza, si lanciano accuse contro la nostra società con pacchiana incuranza di ogni giudizio legale pendente, come se la Polisportiva fosse un soggetto eletto, depositario del bene assoluto, o finanche proprietaria delle strutture in concessione.
Nessuna considerazione e rispetto del principio fondante della convenzione, richiamato qualche mese fa dallo stesso assessore allo sport, Daniela Di Bari, cito e virgoletto, "fin dall'inizio è stato chiaramente stabilito un principio (più volte condiviso anche in sede di Consiglio comunale), una condizione, tutte le realtà coinvolte avrebbero dovuto confluire in un unico soggetto rappresentativo. Solo così si poteva garantire un'interlocuzione efficace, basata su criteri di trasparenza, responsabilità e coesione".
Il principio fondante va rispettato, con o senza convenzione, nella consapevolezza, spero non solo nostra, che il comune ha il pieno diritto di revocare la convenzione, come previsto dalla stessa, a suo insindacabile giudizio in qualunque momento. Il diritto della Polisportiva di praticare le attività sportive è il diritto di tutti e, nel rispetto dei regolamenti comunali, chiunque deve poter rappresentare le proprie esigenze e chiedere all'ente comunale che vengano soddisfatte.
Noi lo abbiamo fatto e continueremo a farlo e, con grande fiducia nelle istituzioni, abbiamo programmato e confermato tutte le attività agonistiche, abbiamo rinnovato tutti i progetti di avviamento alla favolosa pratica della pallavolo, abbiamo introdotto in quasi tutti gli istituti scolastici corsi gratuiti per tutti gli studenti, abbiamo allargato le nostre attività di promozione di vita sana coinvolgendo altre associazioni come il CALCIT di Andria e la associazione andriese SCUOLA E' VITA, iniziando anche a collaborare con il mondo delle parrocchie. Abbiamo il dovere di non deludere il mondo giovanile e le loro famiglie, che vedono nella nostra società un punto di rifermento ormai storico della città di Andria, per tradizione sportiva, modello educativo e opportunità di aggregazione«, conclude Pietro Lamorte.