dammi ciliegie
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Vita di città

La ciliegia sfregiata, il meteo ha messo a dura prova il comparto

"Il settore cerasicolo, pur essendo di limitata entità sul nostro territorio, rappresenta un importante bacino occupazionale specializzato"

In tanti anni non abbiamo mai registrato così tanta pioggia nel mese di maggio come quest'anno. Anzi negli ultimi anni già nei mesi di aprile e maggio si parlava di siccità. Le condizioni meteo avverse delle ultime settimane hanno messo a dura prova l'intero comparto agricolo, in particolare mettendo in ginocchio i cerasicoltori. Le piogge intense che hanno interessato il nostro territorio hanno distrutto intere piantagioni di ciliegie pronte che erano già per essere raccolte e che si trovavano in fase di invaiatura. La tanta pioggia seguita dall'intensa umidità ha creato il fenomeno del cosiddetto "Cracking" (una fisiopatia molto importante, fenomeno che provoca lo spacco e il danneggiamento dei frutti a polpa. Queste lesioni compaiono sulla superficie dei frutti e possono essere radiali o concentriche). Il segretario del C.L.A.A. per. agr. Natale Zagaria dichiara: "tanti appezzamenti di ciliegeti erano pronti in tutto il territorio del nord barese per essere raccolti ma le condizioni climatiche avverse hanno compromesso il tanto lavoro e tanti sacrifici che i cerasicoltori hanno affrontato per un intero anno. Siamo già reduci della scorsa annata dove i prezzi non riuscivano a sopperire neanche alle spese di raccolta, visti i prezzi di vendita ai minimi storici. Quest'anno è arrivata l'abbondante pioggia a distruggere interi raccolti. Dopo aver investito centinaia di migliaia di euro per coltivare e produrre le ciliegie che vengono apprezzate su tutti i mercati del mondo ci ritroviamo ad affrontare un'annata senza raccolto. Per affrontare le spese raddoppiate per i costi di concimi e gasolio gli agricoltori hanno fatto enormi sacrifici. Notiamo come al solito l'indifferenza delle istituzioni che, invece di scendere nei campi per dare conforto sia morale che economico ai vari cerasicoltori, si nascondono come se il problema non fosse di questo territorio. Stiamo seguendo attentamente l'evolversi della situazione, con un occhio particolare al settore agricolo attorno al quale gira un importante indotto occupazionale che rischia seriamente di essere lasciato sul lastrico. Infatti il settore cerasicolo, pur essendo di limitata entità sul nostro territorio, rappresenta un importante bacino occupazionale specializzato" – ha concluso Zagaria.
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