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Vita di città

L'ex sindaco Caldarone: «È il momento di fare una contabilità sociale nelle scelte di governo»

La riflessione verte sul tema degli investimenti, del lavoro e delle opportunità per le imprese

«Basterebbe favorire i progetti delle imprese già in lista per nuovi investimenti, per iniziare seriamente ad arginare la emigrazione giovanile e dei saperi, e ad aprire prospettive migliori per la città. Un panorama politico tutto basato su polemiche circa episodi amministrativi, appalti, vantaggi, suscita poco interesse, non credo che questo rumore di fondo costituisca la preoccupazione più importante per la vita dei cittadini.

La riflessione è di Vincenzo Caldarone, ex sindaco di Andria, e verte sul tema degli investimenti, del lavoro e delle opportunità per le imprese.

«Vediamo i numeri, proviamo con una contabilità sociale che parli della vita della gente, non solo di deficit e debiti pubblici. Sono giacenti oltre 100 domande di progetti di investimento. Se il 20% non sarà confermato, potremmo avere nel corso dei prossimi 3 anni, almeno 80 nuovi investimenti produttivi. Ogni progetto muove risorse per le costruzioni, le macchine, i progetti, il lavoro. Con una media di 600 mq per ogni progetto possiamo avere (vedi la tabella) un investimento globale di 64 milioni. Di questi il circa il 50% hanno un effetto sulle risorse locali. Nono solo, ma se sono eseguiti in tempo possono attingere almeno al 40% di incentivi pubblici. Producono anche aumento della occupazione qualificata, come ogni posto di lavoro nuovo deve essere. Se il reddito da lavoro aumenta, aumenta la spesa cittadina con un effetto moltiplicatore (la moneta che gira si diceva una volta).
In conclusione, senza fare appalti, rincorrere scadenze, senza svilire il governo in eterno conflitto di parte, la comunità civile, sociale ed economica potrebbe trarne un beneficio notevole. Molto, molto di più, di tutti i progetti PNRR che assorbono la stragrande maggioranza delle attenzioni, delle risorse, e delle divisioni della politica. Intendiamoci, sono utili anche gli investimenti in infrastrutture, ci mancherebbe. Ma non di soli appalti vive la città. È il momento di fare una contabilità sociale nelle scelte di governo, e di dare molta più priorità alle risorse della città e alle attese di imprese e giovani. Lo dicono i numeri, quelli veri della vita, non solo quelli della contabilità separata. Lo dicono la coscienza di molti e le aspettative di sviluppo della città».
Tabella
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