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Ing. Sgaramella: «Anche Andria avvia la legge sulla ristrutturazione edilizia»
«Ora serve che gli altri Comuni della provincia si attivino senza ulteriori ritardi»
Andria - martedì 29 luglio 2025
5.15 Comunicato Stampa
«Andria, Barletta e Canosa hanno avviato l'applicazione della Legge Regionale 36 del 2023. Dopo anni di attesa, finalmente qualcosa si muove, ma ora è essenziale che anche gli altri Comuni della provincia si attivino senza ritardi, nell'interesse dei cittadini e della qualità urbana del territorio provinciale». Domenico Sgaramella, referente della Commissione Edilizia e Urbanistica dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia Bat, commenta l'adozione, da parte dell'ultimo Consiglio comunale di Andria, della normativa che regolamenta gli interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica.
«La legge non rappresenta un traguardo, bensì l'avvio di un percorso urbanistico più ampio e strategico, indispensabile per una trasformazione consapevole e sostenibile delle nostre città» spiega Sgaramella, evidenziando come, durante la seduta del Consiglio comunale di Andria dello scorso venerdì, molte delle proposte formulate dagli Ordini professionali siano state accolte nella redazione della delibera, a conferma del dialogo costruttivo tra professionisti e amministrazione pubblica. «Seguono ora i tempi canonici della pubblicazione della delibera di adozione, per il recepimento di eventuali osservazioni, prima dell'approvazione definitiva in Consiglio comunale, necessaria per rendere finalmente applicativa la legge. Stesso percorso è in atto per il Comune di Barletta».
Sempre durante l'ultimo consiglio comunale di Andria si è appreso della presentazione di un'altra proposta di delibera, che ha coinvolto gli Ordini professionali, di variante migliorativa alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale. «Un provvedimento di pari importanza rispetto alla Legge Regionale 36 del 2023 - dice Sgaramella - perché punta, tra le altre cose, a favorire il recupero dei beni immobili tipici del territorio agricolo, come masserie, trulli, antichi manufatti, anche ai fini turistici-ricettivi, in linea con le disposizioni del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, in fase, con altro provvedimento, di recepimento dello stesso con l'adeguamento delle NTA di PRG».
Per sfruttare il potenziale della legge, è indispensabile che tutti i Comuni della provincia la adottino formalmente nel più breve tempo possibile. «Andria, dopo Barletta e Canosa di Puglia, ha fatto questo importante passo: cosa attendono gli altri?» si domanda l'ingegnere, sottolineando come la normativa richieda un impegno deciso e coordinato da parte di tutte le amministrazioni locali per generare benefici concreti per la collettività, offrendo nuove opportunità ai professionisti del settore e valorizzando l'intero comparto edilizio del territorio.
Da tempo, infatti, l'Ordine degli Ingegneri della Bat è impegnato attivamente nel promuovere l'adozione della legge da parte dei Comuni, sollecitando politiche pubbliche orientate al recupero e alla riqualificazione dell'edilizia esistente. Per agevolare una piena e corretta attuazione della normativa, giovedì, 31 luglio, a Palazzo San Domenico di Barletta, l'Ordine degli Ingegneri della Bat, insieme agli Ordini provinciali degli Architetti e dei Geometri, ha organizzato un incontro dedicato al recepimento delle osservazioni sulla delibera di adozione comunale e alla discussione anche di un'altra significativa variante urbanistica che riguarda le zone territoriali omogenee B5 del Comune di Barletta.
«La legge non rappresenta un traguardo, bensì l'avvio di un percorso urbanistico più ampio e strategico, indispensabile per una trasformazione consapevole e sostenibile delle nostre città» spiega Sgaramella, evidenziando come, durante la seduta del Consiglio comunale di Andria dello scorso venerdì, molte delle proposte formulate dagli Ordini professionali siano state accolte nella redazione della delibera, a conferma del dialogo costruttivo tra professionisti e amministrazione pubblica. «Seguono ora i tempi canonici della pubblicazione della delibera di adozione, per il recepimento di eventuali osservazioni, prima dell'approvazione definitiva in Consiglio comunale, necessaria per rendere finalmente applicativa la legge. Stesso percorso è in atto per il Comune di Barletta».
Sempre durante l'ultimo consiglio comunale di Andria si è appreso della presentazione di un'altra proposta di delibera, che ha coinvolto gli Ordini professionali, di variante migliorativa alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale. «Un provvedimento di pari importanza rispetto alla Legge Regionale 36 del 2023 - dice Sgaramella - perché punta, tra le altre cose, a favorire il recupero dei beni immobili tipici del territorio agricolo, come masserie, trulli, antichi manufatti, anche ai fini turistici-ricettivi, in linea con le disposizioni del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, in fase, con altro provvedimento, di recepimento dello stesso con l'adeguamento delle NTA di PRG».
Per sfruttare il potenziale della legge, è indispensabile che tutti i Comuni della provincia la adottino formalmente nel più breve tempo possibile. «Andria, dopo Barletta e Canosa di Puglia, ha fatto questo importante passo: cosa attendono gli altri?» si domanda l'ingegnere, sottolineando come la normativa richieda un impegno deciso e coordinato da parte di tutte le amministrazioni locali per generare benefici concreti per la collettività, offrendo nuove opportunità ai professionisti del settore e valorizzando l'intero comparto edilizio del territorio.
Da tempo, infatti, l'Ordine degli Ingegneri della Bat è impegnato attivamente nel promuovere l'adozione della legge da parte dei Comuni, sollecitando politiche pubbliche orientate al recupero e alla riqualificazione dell'edilizia esistente. Per agevolare una piena e corretta attuazione della normativa, giovedì, 31 luglio, a Palazzo San Domenico di Barletta, l'Ordine degli Ingegneri della Bat, insieme agli Ordini provinciali degli Architetti e dei Geometri, ha organizzato un incontro dedicato al recepimento delle osservazioni sulla delibera di adozione comunale e alla discussione anche di un'altra significativa variante urbanistica che riguarda le zone territoriali omogenee B5 del Comune di Barletta.