Vita di città
In ricordo del Confratello Conte Tommaso Jannuzzi
Da giovanissimo è entrato a far parte dell'Arciconfraternita dei Servi di Maria SS. Addolorata
Andria - mercoledì 8 novembre 2017
19.42
A poche ore dai funerali del Conte Tommaso Jannuzzi, celebrati nell'antico Cappellone di Maria SS. Addolorata in San Francesco, abbiamo raccolto il saluto che il Priore dell'Arciconfraternita dei Servi di Maria SS. Addolorata ha rivolto dopo la benedizione della salma.
Prima del Priore Francesco Saverio Suriano, l'avvocato Antonio Giorgino, delegato Accademia Italiana della Cucina -Castel del Monte- ha ricordato il Conte Tommaso Jannuzzi, quale Delegato onorario della stessa, convinto sostenitore, quale rappresentante territoriale per lunghissimi anni, degli scopi e delle attività dell'Accademia.
I due interventi sono stati calorosamente applauditi. Hanno concluso le allocuzioni i ricordi degli amati nipoti che hanno sottolineato le qualità umane del caro nonno.
Ricordo di un Confratello
"Ciao Tommaso........
il saluto amichevole e confidenziale che, come in vita anche in questa tristissima circostanza, sento di indirizzare ad un Confratello, ad un uomo retto e disponibile, ad un amico ed un padre rispettoso, discreto e quasi schivo della vita speciale che i suoi natali spesso richiedevano.
Hai scelto, già da giovanissimo, di entrare nella famiglia "dell'Arciconfraternita dei Servi di Maria Santissima Addolorata" sull'esempio dei tuoi illustri predecessori e tuoi parenti che ricordo con rispetto nelle persone del compianto Senatore Onofrio e sua sorella Donna Rachele, senza dimenticare gli altri familiari.
Anch'io sono entrato giovanissimo a far parte dell'Arciconfraternita, ancor prima che questa celebrasse il 1° centenario della costruzione del cappellone.
Il caso o la provvidenza ha voluto che dovevamo compiere un cammino parallelo nella vita confraternale, mantenendo vivo negli anni il senso di appartenenza. è stato così nei fatti. La nostra lunga militanza mi ha fatto conoscere Tommaso Jannuzzi, quale uomo probo e signorile, affidabile che metteva a proprio agio chiunque.
perciò un saluto confidenziale ma rispettoso..."ciao Tommaso, come si va? "... ti era gradito perché esprimeva la modestia e lo stile di un amico fraterno, di un padre.
Quella modestia che hai condiviso nel mondo agricolo e contadino, quando operavi per lavoro nell'istituzione della Riforma Fondiaria, dal dopoguerra fino al pensionamento, trasferendo questa tua qualità ai colleghi ed amici che per affinità ideologica e per fede hanno maturato e completato la loro formazione umana e cristiana nell'ambito di questa chiesa con l'annesso cappellone dell'Arciconfraternita.
Li hai raggiunti questi amici: Tonino Agresti, Riccardo Quacquarelli, Pasquale Mansi, Franco Cafaro, Tonino Nicolamarino, Vincenzo Fattibene ed altri che non ricordo per la differenza di età che mi separava.
La tua morte, carissimo Tommaso, lascia un vuoto reale nel pio sodalizio. Ci conforta, ora e per il futuro, la tua presenza nei cuori di tutti i confratelli e le consorelle, nelle foto, negli scritti ed atti sulla tua appartenenza all'Arciconfraternita.
Lo stemma della famiglia Jannuzzi, che fronteggia nel cappellone quello della famiglia Spagnoletti Zeuli, altro baluardo della nostra associazione, suggella anche la tua presenza nella vita della Confraternita.
Caro Tommaso non possiamo dimenticarti: per me, Priore, per qualche motivo in più: ho un figlio di nome Tommaso.
Per me e per la Confraternita è indimenticabile la grande foto che ci ritrae insieme nel momento in cui rendiamo omaggio al Papa Santo "Giovanni Paolo II" nell'udienza ai nostri confratelli il 10 marzo 2004 e, da ultimo, il passaggio del testimone: la funzione del priorato che i confratelli mi hanno voluto affidare.
Ciao Tommaso...adesso é per sempre".
Prima del Priore Francesco Saverio Suriano, l'avvocato Antonio Giorgino, delegato Accademia Italiana della Cucina -Castel del Monte- ha ricordato il Conte Tommaso Jannuzzi, quale Delegato onorario della stessa, convinto sostenitore, quale rappresentante territoriale per lunghissimi anni, degli scopi e delle attività dell'Accademia.
I due interventi sono stati calorosamente applauditi. Hanno concluso le allocuzioni i ricordi degli amati nipoti che hanno sottolineato le qualità umane del caro nonno.
Ricordo di un Confratello
"Ciao Tommaso........
il saluto amichevole e confidenziale che, come in vita anche in questa tristissima circostanza, sento di indirizzare ad un Confratello, ad un uomo retto e disponibile, ad un amico ed un padre rispettoso, discreto e quasi schivo della vita speciale che i suoi natali spesso richiedevano.
Hai scelto, già da giovanissimo, di entrare nella famiglia "dell'Arciconfraternita dei Servi di Maria Santissima Addolorata" sull'esempio dei tuoi illustri predecessori e tuoi parenti che ricordo con rispetto nelle persone del compianto Senatore Onofrio e sua sorella Donna Rachele, senza dimenticare gli altri familiari.
Anch'io sono entrato giovanissimo a far parte dell'Arciconfraternita, ancor prima che questa celebrasse il 1° centenario della costruzione del cappellone.
Il caso o la provvidenza ha voluto che dovevamo compiere un cammino parallelo nella vita confraternale, mantenendo vivo negli anni il senso di appartenenza. è stato così nei fatti. La nostra lunga militanza mi ha fatto conoscere Tommaso Jannuzzi, quale uomo probo e signorile, affidabile che metteva a proprio agio chiunque.
perciò un saluto confidenziale ma rispettoso..."ciao Tommaso, come si va? "... ti era gradito perché esprimeva la modestia e lo stile di un amico fraterno, di un padre.
Quella modestia che hai condiviso nel mondo agricolo e contadino, quando operavi per lavoro nell'istituzione della Riforma Fondiaria, dal dopoguerra fino al pensionamento, trasferendo questa tua qualità ai colleghi ed amici che per affinità ideologica e per fede hanno maturato e completato la loro formazione umana e cristiana nell'ambito di questa chiesa con l'annesso cappellone dell'Arciconfraternita.
Li hai raggiunti questi amici: Tonino Agresti, Riccardo Quacquarelli, Pasquale Mansi, Franco Cafaro, Tonino Nicolamarino, Vincenzo Fattibene ed altri che non ricordo per la differenza di età che mi separava.
La tua morte, carissimo Tommaso, lascia un vuoto reale nel pio sodalizio. Ci conforta, ora e per il futuro, la tua presenza nei cuori di tutti i confratelli e le consorelle, nelle foto, negli scritti ed atti sulla tua appartenenza all'Arciconfraternita.
Lo stemma della famiglia Jannuzzi, che fronteggia nel cappellone quello della famiglia Spagnoletti Zeuli, altro baluardo della nostra associazione, suggella anche la tua presenza nella vita della Confraternita.
Caro Tommaso non possiamo dimenticarti: per me, Priore, per qualche motivo in più: ho un figlio di nome Tommaso.
Per me e per la Confraternita è indimenticabile la grande foto che ci ritrae insieme nel momento in cui rendiamo omaggio al Papa Santo "Giovanni Paolo II" nell'udienza ai nostri confratelli il 10 marzo 2004 e, da ultimo, il passaggio del testimone: la funzione del priorato che i confratelli mi hanno voluto affidare.
Ciao Tommaso...adesso é per sempre".