Il progetto diocesano “Senza Sbarre” giunge a Trento
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Il progetto diocesano “Senza Sbarre” giunge a Trento, illustrato ai volontari delle carceri

Don Riccardo Agresti e Giannicola Sinisi ospiti della Consulta regionale dei volontari del Trentino Alto Adige

Il progetto diocesano "Senza Sbarre", giunge a Trento, così da mostrarsi sempre più con la sua diffusione, una concreta alternativa alla detenzione in carcere. Don Riccardo Agresti e l'ex magistrato della procura barese Giannicola Sinisi, rispettivamente direttore generale e presidente della fondazione che si rifà al programma di rieducazione e reinserimento dei detenuti ed ex carcerati voluto dal vescovo delle diocesi di Andria Mons. Luigi Mansi, sono stati ospiti nei giorni scorsi della Consulta regionale dei volontari del Trentino Alto Adige.

E' stata Lucia Fronza Crepaz, rappresentante del Consiglio Direttivo dell'Associazione culturale "Scuola di preparazione sociale di Trento" nonché componente delle Consulta, ad accogliere gli ospiti andriesi, che erano con la Commissaria del Governo per la provincia Autonomia di Trento, Prefetto Isabella Fusiello insieme a Pina Marmo, nella veste di delegata per le relazioni con il terzo settore dell' APS "Senza Sbarre". "Abbiamo iniziato qualche mese fa un ciclo di formazione sugli aspetti riguardanti la rieducazione ed il recupero dei detenuti –ha commentato Fronza Crepax-. Abbiamo così voluto concludere con un incontro motivazionale questo scottante argomento e chi meglio di don Riccardo Agresti e Giannicola Sinisi potevano motivarci sul perché essere volontari nel mondo del carcere. La risposta è stata che non può salvarsi una persona che è autrice di un reato contro la società, se la società non compie il primo passo. Concretamente con la motivazione religiosa e quella laica, abbiamo avuto la possibilità di comprendere meglio la funzione che la società deve avere per ricucire quello che un reato lacera".

"Siamo stati ben lieti –sottolinea Don Riccardo Agresti- di essere stati invitati dalla dalla consulta regionale dei volontari del Trentino Alto Adige per illustrare a quanti vanno nelle carceri per offrire solidarietà e aiuto, la nostra felice esperienza. Portare conforto a questi nostri fratelli serve a dare loro speranza per avviare un percorso di redenzione e di reinclusione all'interno della società. E' stato molto importante aver partecipato a questo loro ultimo incontro nella sede di rappresentanza della Città di Trento. L'esperienza che stiamo vivendo sin dal 2017 ad Andria con il progetto diocesano "Senza Sbarre", ha fatto meglio comprendere a questi nostri amici del Trentino Alto Adige in cosa consiste questo modello diverso di misura alternativa al carcere, che si manifesta attraverso l'accoglienza, la residenzialità ed il lavoro ma non di meno con la Parola del Signore".

"La partecipazione a questo incontro –ha proseguito Giannicola Sinisi- era finalizzata a dare motivazioni agli operatori del volontariato per la giustizia del Trentino Alto Adige. Un gruppo di giovani volenterosi, persone già impegnate nel campo del sostegno e dell'accoglienza per i condannati delle carceri della regione, a cui abbiamo portato il nostro incoraggiamento, basato sull'esperienza vissuta quotidianamente con il progetto diocesano "Senza Sbarre". L'incontro è stato molto seguito. Durante la nostra disamina abbiamo cercato di dare quella spinta motivazionale di cui c'è bisogno per affrontare un impegno così serio".
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