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Il coraggio giovanile di mettersi in gioco, Giuseppe Colasuonno

Intervista al giovane talento andriese della pallamano

Nonostante sia ancora diffuso il mito internazionale del giovane italiano bamboccione e poco versatile, molti ragazzi del Belpaese continuano a raggiungere traguardi prestigiosi nei più disparati ambiti della vita. E' il caso del diciannovenne andriese Giuseppe Colasuonno, giocatore di pallamano tesserato, da poche settimane, per il Bauhb Belfort, società di terza serie del campionato nazionale 1 francese. «La decisione - racconta Giuseppe - di impegnarmi con questa formazione è dovuta alla qualità e alla serietà di un collettivo con le idee chiare, alla base del quale c'è un progetto interessante. Spero di fare bene qui e di crescere professionalmente lungo tutta la stagione».

Giuseppe vive oltre le Alpi dal 2013, quando divenne il primo azzurro under 20 ad approdare in un prestigioso campionato handball come quello francese. Infatti, in seguito al buon esito di un provino, egli fu ingaggiato dal Crèteil, team dalla storia gloriosa, vincitore di un campionato francese e due Coppe di Francia, ma retrocesso nella Pro 2 quando lo sportivo pugliese si aggregò al gruppo. «L'esperienza di Créteil - ha continuato lui - mi ha aiutato molto nella crescita sportiva e umana. In quella piazza ho trascorso 2 anni felici, ma non facilissimi, anche a causa di un infortunio al ginocchio che mi ha tenuto fermo da luglio 2014 fino all'ultimo febbraio. Nonostante tutto è stata un'esperienza importante, ricordo con piacere tutte le persone che ho conosciuto e stimato, dentro e fuori dal campo di gioco». Giuseppe ha mosso i suoi primi passi sportivi nell'Andria Sveva, prima nei campionati under 15 e under 16, poi in prima squadra, nella ex serie C. «La passione per la pallamano - ricorda lui - nasce per puro caso. Mio fratello già praticava questo sport, quindi intorno agli 11 - 12 anni decisi di provare a dilettarmi. Da quel momento non ho più voluto smettere».

Prima di emigrare in Francia, Colasuonno ha indossato le casacche della Junior Fasano e del Conversano. Durante quest'ultima esperienza, il talento andriese si è tolto numerose soddisfazioni, conquistando una supercoppa italiana, una finale scudetto e un campionato regionale u20. Nel frattempo giunse anche la convocazione nella Nazionale u18 e poi, all'età di 15 anni, nel gruppo azzurro u21. «A Fasano - ha continuato Giuseppe - ho vissuto un'esperienza fondamentale che, seppur durata pochi mesi, mi ha permesso di iniziare a confrontarmi con la pallamano professionistica. Nel 2011 mi sono trasferito a Conversano, dove ho trascorso 2 anni bellissimi. Ancora adesso, quando sono in Puglia, ci torno volentieri per ritrovare vecchi e cari amici». Il campionato italiano di pallamano difficilmente regge il confronto con le realtà della federazione handball transalpina, della Bundesliga tedesca e della Liga di Spagna. «I limiti - ci spiega Colasuonno - della pallamano italiana sono evidenti a tutti gli addetti ai lavori. Attualmente, nel nostro Paese, non è possibile raggiungere un livello competitivo in campo internazionale. A mio avviso mancano le idee vincenti per far crescere un movimento sano, stabile e professionale come quello di cui ho la fortuna di far parte. Nonostante nella penisola ci siano giocatori, allenatori e dirigenti professionisti molto capaci, pare sempre mancare qualcosa. Non nascondo che mi manca molto la mia famiglia e che tornerei volentieri, ma al momento non ci sono le condizioni giuste. Fino a quando sarò sereno, resterò fuori».

Infine abbiamo chiesto a Giuseppe quali consigli darebbe ad un giovane andriese che sogni di diventare protagonista di una storia entusiasmante come la sua. «Al di là dei risultati - ha concluso il giocatore - più o meno importanti, sicuramente praticare sport risulta una buona abitudine, e la pallamano è un'attività bella e sana. Ad Andria abbiamo fondato una nuova società, chiamata APD Fidelis Andria Handball, la quale tra poco partirà con progetti e corsi rivolti ai ragazzi dai 6 ai 16 anni. La società ha una pagina Facebook, visitatela. Io posso garantirvi che c'è da divertirsi».
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