
Attualità
Sanità, il consigliere Amati (Pd) denuncia: "In Puglia 833 milioni da spendere ma non si sa quando”
Vi è anche il nuovo ospedale di Andria tra le opere che attendono la realizzazione
Puglia - domenica 6 giugno 2021
8.45 Comunicato Stampa
"Detto con meno parole e un po' di senso pratico, in sanità abbiamo due eclatanti problemi: liste d'attesa e insopportabile aumento delle attività a pagamento, e la spesa di 833 milioni a disposizione che non si riesce a spendere per inerzie burocratiche varie. Questi due problemi sono il cuore delle migliori prospettive di salute, fondate su diagnosi e medicina territoriale". Lo dichiara il presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione, Fabiano Amati.
"Le liste d'attesa, una battaglia sospesa per l'emergenza Covid, registrano – prosegue Amati - dati spaventosi di disallineamento tra attività istituzionale e a pagamento: una grave patologia che si è stranamente impennata in tempi di pandemia. E tutto ciò accade senza che le leggi vigenti vengano considerate, sicché non risulta nemmeno un caso di sospensione dell'attività a pagamento con grave danno alla salute dei cittadini e alle casse della sanità pubblica".
"Ci sono poi 833 milioni di euro da spendere in sanità e non si riesce a sapere quando saranno pronte tutte le carte per farlo", sottolinea. "La Regione attende il Ministero e critica le sue regole, il Ministero attende la Regione e lamenta i suoi ritardi. La situazione della spesa dei fondi ex articolo 20 è così rappresentabile: fondi da delibere Cipe 97 e 98 del 2018, per un importo complessivo di euro 563 milioni; di questi ci sono 318 milioni impegnati con un accordo stralcio del settembre 2020 e non ancora spesi, e 245 milioni residui, sempre a valere sulle vecchie delibere Cipe, non ancora oggetto di accordo".
"Gli interventi relativi a queste somme di denaro già stanziate – precisa Amati - sono: quanto all'accordo stralcio del settembre 2020 per 318 milioni, nuovo ospedale Sud Salento, nuovo ospedale Andria, demolizione e ricostruzione del monoblocco degli Ospedali riuniti di Foggia e riqualificazione dei plessi minori dello stesso presidio; quanto allo stralcio finale delle Cipe 97 e 98 del 2008 per 245 milioni, arredi e attrezzature nuovo ospedale Monopoli-Fasano e riqualificazione degli ospedali San Paolo-Bari, Di Venere-Bari, Perrino-Brindisi, Francavilla Fontana, Giovanni XXIII-Bari, Policlinico-Bari, Barletta, Castellaneta, Cerignola, San Severo, Gallipoli e nuovo ospedale del Nord Barese. Per quanto riguarda, invece, le somme della delibera Cipe 51 del 2019, la mancata definizione del procedimento sulle vecchie Cipe, inibisce l'avvio della programmazione di queste risorse. È giunta dunque l'ora – conclude - di lavorare sodo su questi argomenti, applicando le leggi, spendendo le risorse e risparmiando le parole".
"Le liste d'attesa, una battaglia sospesa per l'emergenza Covid, registrano – prosegue Amati - dati spaventosi di disallineamento tra attività istituzionale e a pagamento: una grave patologia che si è stranamente impennata in tempi di pandemia. E tutto ciò accade senza che le leggi vigenti vengano considerate, sicché non risulta nemmeno un caso di sospensione dell'attività a pagamento con grave danno alla salute dei cittadini e alle casse della sanità pubblica".
"Ci sono poi 833 milioni di euro da spendere in sanità e non si riesce a sapere quando saranno pronte tutte le carte per farlo", sottolinea. "La Regione attende il Ministero e critica le sue regole, il Ministero attende la Regione e lamenta i suoi ritardi. La situazione della spesa dei fondi ex articolo 20 è così rappresentabile: fondi da delibere Cipe 97 e 98 del 2018, per un importo complessivo di euro 563 milioni; di questi ci sono 318 milioni impegnati con un accordo stralcio del settembre 2020 e non ancora spesi, e 245 milioni residui, sempre a valere sulle vecchie delibere Cipe, non ancora oggetto di accordo".
"Gli interventi relativi a queste somme di denaro già stanziate – precisa Amati - sono: quanto all'accordo stralcio del settembre 2020 per 318 milioni, nuovo ospedale Sud Salento, nuovo ospedale Andria, demolizione e ricostruzione del monoblocco degli Ospedali riuniti di Foggia e riqualificazione dei plessi minori dello stesso presidio; quanto allo stralcio finale delle Cipe 97 e 98 del 2008 per 245 milioni, arredi e attrezzature nuovo ospedale Monopoli-Fasano e riqualificazione degli ospedali San Paolo-Bari, Di Venere-Bari, Perrino-Brindisi, Francavilla Fontana, Giovanni XXIII-Bari, Policlinico-Bari, Barletta, Castellaneta, Cerignola, San Severo, Gallipoli e nuovo ospedale del Nord Barese. Per quanto riguarda, invece, le somme della delibera Cipe 51 del 2019, la mancata definizione del procedimento sulle vecchie Cipe, inibisce l'avvio della programmazione di queste risorse. È giunta dunque l'ora – conclude - di lavorare sodo su questi argomenti, applicando le leggi, spendendo le risorse e risparmiando le parole".