
Scuola e Lavoro
Il “Carafa” di Andria premiato come Scuola d’Eccellenza a Valdobbiadene
Ad Andria si punta su STEM, sport, teatro, ma anche su didattica innovativa
Andria - giovedì 11 settembre 2025
Comunicato Stampa
Il Polo ITES-LES "Carafa" di Andria si è distinto al Festival dell'Innovazione Scolastica di Valdobbiadene, ottenendo il riconoscimento di Scuola d'Eccellenza grazie al progetto "Le toghe delle competenze invisibili".
Guidato dalla dirigente scolastica prof.ssa Palma Pellegrini, l'istituto ha presentato un percorso innovativo che punta a valorizzare le Non Cognitive Skills – come comunicazione efficace, pensiero critico, empatia, resilienza e gestione delle emozioni – considerate fondamentali per affrontare le sfide del mondo contemporaneo.
Il progetto, coordinato dalla referente prof.ssa Raffaella Napolitano, si sviluppa attraverso laboratori esperienziali, simulazioni aziendali, performance teatrali e dibattiti, dimostrando come la scuola possa andare oltre la trasmissione delle conoscenze per diventare luogo di crescita personale, sociale ed emotiva.
«Si tratta di una didattica che unisce innovazione, gamification e strumenti di valutazione alternativi – spiega la docente – per rendere le soft skills parte integrante della formazione e risorsa utile nel futuro professionale, anche in vista della riforma dell'Esame di Stato».
Un momento simbolico caratterizza ogni anno il progetto: gli studenti del quinto anno consegnano ai nuovi iscritti una toga e le "carte delle soft skills", firmando così un ideale Patto di crescita.
Un'iniziativa che riflette l'idea, richiamata anche da Julio Velasco, che "allenare significa far brillare chi scende in campo": un principio che al Carafa viene declinato nel compito educativo degli insegnanti, chiamati non solo a proporre compiti, ma a lasciare tracce e disegnare orizzonti.
Guidato dalla dirigente scolastica prof.ssa Palma Pellegrini, l'istituto ha presentato un percorso innovativo che punta a valorizzare le Non Cognitive Skills – come comunicazione efficace, pensiero critico, empatia, resilienza e gestione delle emozioni – considerate fondamentali per affrontare le sfide del mondo contemporaneo.
Il progetto, coordinato dalla referente prof.ssa Raffaella Napolitano, si sviluppa attraverso laboratori esperienziali, simulazioni aziendali, performance teatrali e dibattiti, dimostrando come la scuola possa andare oltre la trasmissione delle conoscenze per diventare luogo di crescita personale, sociale ed emotiva.
«Si tratta di una didattica che unisce innovazione, gamification e strumenti di valutazione alternativi – spiega la docente – per rendere le soft skills parte integrante della formazione e risorsa utile nel futuro professionale, anche in vista della riforma dell'Esame di Stato».
Un momento simbolico caratterizza ogni anno il progetto: gli studenti del quinto anno consegnano ai nuovi iscritti una toga e le "carte delle soft skills", firmando così un ideale Patto di crescita.
Un'iniziativa che riflette l'idea, richiamata anche da Julio Velasco, che "allenare significa far brillare chi scende in campo": un principio che al Carafa viene declinato nel compito educativo degli insegnanti, chiamati non solo a proporre compiti, ma a lasciare tracce e disegnare orizzonti.