
Vita di città
I Carabinieri riconsegnano a mons. Luigi Mansi il Crocifisso dilaniato del cimitero
Il Capitano Marcello Savastano ed il vice Questore della P.S. Di Nunno hanno incontrato il presule presso la Curia Vescovile
Andria - martedì 24 luglio 2018
06.00
Gli atti vandalici consumatisi contro diverse icone sacre della nostra città nella notte di alcuni giorni fa hanno rappresentato un duro colpo per la Chiesa locale, ma ora è tempo di ripartire nella speranza che episodi del genere non siano più documentati nella cronaca cittadina. E in questo senso è stato simbolico l'incontro svoltosi ieri pomeriggio presso la Curia Vescovile tra mons. Luigi Mansi e le Forze dell'ordine: il Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Andria Marcello Savastano, alla presenza della stampa, ha consegnato al presule ciò che è rimasto del Crocifisso collocato nei pressi del cimitero a seguito del vandalismo che ha colpito la comunità diocesana e i fedeli andriesi. Con lui era presente il vice Questore Gerardo Di Nunno della Polizia di Stato, intevenuto con i suoi uomini per altri atti sacrileghi perpetrati nella stessa giornata in città. Mons. Mansi, dopo aver ringraziato i Carabinieri e la Polizia di Stato per la celerità degli interventi compiuti, ci ha tenuto inoltre a sottolineare quanto infondate fossero le iniziali accuse nei confronti degli extracomunitari, nei primi concitati momenti individuati in maniera ingiustificata come i possibili responsabili del folle gesto: come è stato poi rivelato, a perpetrare lo scempio è stato uno psicolabile andriese, già noto alle Forze dell'ordine e in cura presso il Centro di Igiene Mentale della Asl/Bt.
«Sono grato alle Forze dell'ordine - ha dichiarato il nostro Vescovo Mansi- perchè hanno lavorato con attenzione e tempestività. C'è chi ha gridato a un atto compiuto da gente non italiana, extracomunitaria, che ha compiuto un gesto vandalico contro i simboli della religione cristiana. Quello che è successo non ha nessun significato di questo genere, non esiste alcun odio nei confronti del cristianesimo: è stato il gesto di un folle che, preso da un momento in cui non era padrone di sè, ha scatenato la sua furia contro alcuni immagini sacre della città. Ogni altro discorso e commento che si è fatto questi giorni è completamente fuori luogo: abbiamo anche sentito di atti vendicativi nei confronti di queste persone perchè si ritiene che non meritano nessun rispetto dal momento che, a detta di molti, compiono questi gesti. Dispiace che immagini sacre vengano depredate, ma non è bello nemmeno vedere che un uomo, immagine di Dio, debba vivere in questo modo, abbandonato dalla famiglia e frequente a periodi in cui non assume farmaci compiendo gesti inconsulti, insomma difficilmente gestibile».
Mons. Mansi ha altresì assicurato il riposizionamento del Crocifisso nei pressi del cimitero: «Un marmista conserva la copia del calco originario e ha garantito che ne realizzerà un altro identico. Contiamo dunque di impiantare entro qualche giorno una nuova copia del Crocifisso, in modo da restituire al luogo il suo valore: molti sono legati a questa statua, da qui comincia il pellegrinaggio al cimitero».
«Sono grato alle Forze dell'ordine - ha dichiarato il nostro Vescovo Mansi- perchè hanno lavorato con attenzione e tempestività. C'è chi ha gridato a un atto compiuto da gente non italiana, extracomunitaria, che ha compiuto un gesto vandalico contro i simboli della religione cristiana. Quello che è successo non ha nessun significato di questo genere, non esiste alcun odio nei confronti del cristianesimo: è stato il gesto di un folle che, preso da un momento in cui non era padrone di sè, ha scatenato la sua furia contro alcuni immagini sacre della città. Ogni altro discorso e commento che si è fatto questi giorni è completamente fuori luogo: abbiamo anche sentito di atti vendicativi nei confronti di queste persone perchè si ritiene che non meritano nessun rispetto dal momento che, a detta di molti, compiono questi gesti. Dispiace che immagini sacre vengano depredate, ma non è bello nemmeno vedere che un uomo, immagine di Dio, debba vivere in questo modo, abbandonato dalla famiglia e frequente a periodi in cui non assume farmaci compiendo gesti inconsulti, insomma difficilmente gestibile».
Mons. Mansi ha altresì assicurato il riposizionamento del Crocifisso nei pressi del cimitero: «Un marmista conserva la copia del calco originario e ha garantito che ne realizzerà un altro identico. Contiamo dunque di impiantare entro qualche giorno una nuova copia del Crocifisso, in modo da restituire al luogo il suo valore: molti sono legati a questa statua, da qui comincia il pellegrinaggio al cimitero».