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Commento

Forum Ambientalista Puglia: urge la regolamentazione degli impianti di energia rinnovabile in aree sensibili

Lettera aperta del Presidente del Forum, avv. Michele Di Lorenzo

Una lettera aperta a numerosi soggetti istituzionali (Sindaci delle Città del Parco, della Provincia Bat; alla Comunità del Parco dell'Alta Murgia, al Presidente del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, e per conoscenza al Presidente della Regione Puglia, assessorato Regione Puglia Assetto del Territorio, Paesaggio, Aree Protette e Beni Culturali, Urbanistica, alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, nonchè al Sindaco della Città Metropolitana di Bari ed al Presidente Provincia Bat), è stata inviata dal Presidente del Forum Ambientalista Puglia, l'andriese avv. Michele Di Lorenzo, in merito all' urgente necessità di regolamentazione degli impianti di energia rinnovabile in aree sensibili. Gravissimo clima di indifferenza istituzionale.

Gentili Signori, il Forum Ambientalista Puglia desidera portare alla vostra attenzione l'urgente necessità di affrontare la questione dello sviluppo degli impianti di produzione energetica in aree sensibili del nostro territorio. È riconosciuto che gli impianti di energia solare ed eolica richiedano un ampio utilizzo di suolo, occupando vaste aree agricole e di pregio ambientale. Attualmente sono presenti centinaia di istanze per nuovi impianti in aree agricole di pregio e si continua ad assistere ad una confusa e massiccia richiesta di insediamenti casuali che stanno depauperando la ricchezza ambientale della Puglia e compromettendo la biodiversità del nostro territorio. È fondamentale sottolineare che la questione dell'agrivoltaico, ad esempio, non si limita solo agli aspetti ambientali e paesaggistici, ma ha profonde implicazioni economiche. L'installazione massiccia di questi impianti rischia di stravolgere completamente la nostra economia agricola, impattando negativamente su tutta la filiera: dalla produzione alla trasformazione, fino alla commercializzazione.

Questo significherebbe non solo una perdita in termini di biodiversità e di patrimonio paesaggistico, ma anche il potenziale collasso di un intero settore economico e del suo indotto, che rappresentano una parte significativa dell'identità e della ricchezza del nostro territorio. La tutela delle nostre terre agricole è quindi cruciale non solo per preservare l'ambiente, ma anche per salvaguardare un tessuto economico e sociale che costituisce l'ossatura delle nostre comunità rurali. Appare opportuno che gli enti locali, Comuni, Provincia e Regione, costituzionalmente vocati alla tutela del territorio e alla difesa degli interessi della comunità, approfondiscano seriamente l'argomento al fine di porre un argine al fenomeno a cui assistono inerti. L'unico suggerimento che ci sentiamo di offrire è quello di chiedere ai Comuni e alla Provincia e, in particolare, alla Comunità del Parco di occuparsi giuridicamente e tecnicamente del problema, stimolando la Regione Puglia a regolamentare le modalità di realizzazione di questi interventi. Gli strumenti ci sono e non si può sopportare che tutto venga lasciato al caso o alla esclusiva convenienza dei "portatori di interessi economici". Bisogna capovolgere il meccanismo e individuare le aree sensibili e di pregio in cui non è possibile insediare impianti industriali, al fine di governare questo fenomeno altamente invasivo.

I Comuni devono sollecitare maggiore attenzione da parte della Regione e individuare le aree dismesse o a bassa valenza ambientale in cui sarebbe preferibile, o addirittura auspicabile, insediare gli impianti di energia rinnovabile, verso cui, è bene ribadirlo, non c'è alcuna preclusione culturale da parte delle associazioni ambientaliste. Ciò implica la necessità di redigere un piano coordinato regionale per bilanciare le esigenze di produzione di energia rinnovabile con la tutela del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico (PPTR). Riteniamo che solo attraverso un'azione congiunta e consapevole degli Enti Locali, del Parco nazionale dell'Alta Murgia e di chi vive stabilmente il territorio, possa garantirsi uno sviluppo realmente "sostenibile" che non comprometta definitivamente le ricchezze naturali e le risorse economiche. Naturalmente questo resta un semplice grido di allarme ma l'intento è quello di operare al fianco delle pubbliche amministrazioni e delle associazioni di tutela ambientale per fornire ogni utile spunto e approfondimento alla discussione. Da troppo tempo la politica non si occupa di una questione delicata e colossale come quella degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e questo rischia di pregiudicare il futuro del nostro territorio.


Ricordiamo che il Forum Ambientalista, Associazione Ecologista nazionale é impegnata nella difesa del territorio e dell'ecosistema, in modo particolare sui temi della proprietà pubblica dell'acqua, della corretta gestione dei rifiuti, della promozione dello sviluppo e dell'utilizzo delle energie rinnovabili, del rifiuto del nucleare e dei continui tentativi di mercificazione della natura.


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