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Vita di città

Fiera d'Aprile, una passeggiata nella storia con il percorso "per gli antichi conventi"

Si effettuerà a partire dalle ore 20 dallo IAT con le apposite guide

In occasione della Fiera d'Aprile 2016, uno dei momenti più interessanti, è senza dubbio l'approfondimento di alcuni aspetti del prestigioso ed articolato passato cittadino che trova la sua espressione materiale nel nucleo storico di Andria. E proprio da una lettura del tessuto urbano è emersa la possibilità di realizzare un percorso ragionato "Per gli antichi conventi". Infatti, allargando lo sguardo sul centro storico emerge in modo chiaro ed inequivocabile la presenza di complessi conventuali sia nell'edificato, sia la loro traccia negli spazi urbani, nel caso in cui siano stati demoliti. Si pensi al caso delle Monastero delle Benedettine, inserito 'virtualmente' nel percorso. "Per gli antichi conventi" è, dunque, un percorso ragionato che permetterà una importante riflessione sulla collocazione urbana dei Conventi che, come verrà dimostrato grazie alle esperte guide, non era affidata al caso ma seguiva precise logiche di carattere economico, sociale ed urbanistico che anche ad Andria sono rispettate.[Chiesa di San Domenico]Chiesa di San Domenico[Mostra abiti Chiesa San Domenico]Mostra abiti Chiesa San Domenico[Libro antico testo araldico]Libro antico testo araldico

«Infatti, come evidenziato da numerosi storici dell'urbanistica – ci dice Rosangela Laera, Architetto ed Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Andria – l'inserimento dei Conventi, soprattutto degli ordini mendicanti nelle città ha costituito, sin dal duecento, uno dei più grandiosi e incisivi fenomeni tra quelli che hanno contribuito a configurare la struttura sociale, culturale e urbanistica in campo europeo. Il peso economico delle nuove fabbriche, la presenza viva e dinamica di nuove forze religiose, in continua espansione ed, infine, la capillare distribuzione degli ordini in tutto il mondo cristiano costituiscono una svolta cruciale nell'assetto urbano; una svolta che darà i suoi frutti negli ultimi secoli del Medio Evo e che è destinata a ripetersi in termini analoghi con i nuovi Ordini nati dalla Controriforma e i nuovi assetti tardorinascimentali e barocchi della città conventuale».

«Anche Andria – prosegue Rosangela Laera – ha partecipato a questo fenomeno da protagonista e, in questa occasione, si vuole rendere partecipi i cittadini della complessità e della ricchezza della nostra storia attraverso questo percorso». In occasione della Fiera, quindi, si può verificare seppur in maniera embrionale, le teorie sulla localizzazione degli Ordini Mendicanti nelle città che vedono nell'Italia centrale francescani, domenicani e agostiniani, insediarsi nelle città in base ad un piano precostituito sulla base di accordi reciproci con il Comune e con il Vescovo. Tutto ciò con la competenza delle guide turistiche della Città che si sono messe a disposizione con grande impegno.

Tale localizzazione che sembra rispondere ad un vero e proprio equilibrio urbanistico viene ottenuta attraverso il reciproco distanziamento rispetto al luogo centrale della città (la Cattedrale). Si tratta evidentemente della razionalizzazione del principio che ciascun ordine grava, per necessità su una determinata area di raccolta delle elemosine e che, quindi, per evitare sovrapposizioni e contrasti, è opportuna una dislocazione decentrata e distanziata. Ad Andria i Conventi di San Domenico, San Francesco e Sant'Agostino sono posti agli ingressi della città (dell'epoca). Nasce così il consolidarsi di un coordinamento triangolare che sviluppa tutte le potenzialità geometriche insite in questo tipo di operazioni e che dimostra nei dettagli il coordinamento programmatico tra gli ordini. In definitiva, anche ad Andria i conventi degli Ordini Francescani, Agostiniani e Domenicani presenti nel tessuto urbano del Centro Storico, sono posti in modo equidistante e, quasi centralmente, c'è la Cattedrale, sede del Vescovo.

«La presenza degli Ordini – ricorda Rosangela Laera – svolge un ruolo cruciale anche per la crescita culturale delle città e, questo avviene ad Andria "Tre conventi di frati mendicanti sono nella Città, cioè Domenicani, Agostiniani, e Minori Conventuali, et ne' due primi è lo Studio" Generale di Sacra Teologia – (visita ad limina Vescovo Alessandro Strozza 1628). Il convento domenicano della nostra città, infatti, fu una delle più importanti sedi di cultura pugliese vi si studiava non solo filosofia e teologia, ma anche lingue orientali, ma tutto ciò costituirà la scoperta che dovranno fare i visitatori. All'interno della Chiesa San Domenico, infatti, con la preziosa collaborazione della Biblioteca Diocesana "san Tommaso d'Aquino" sono esposti i pregevoli Antifonari miniati (antiphona, «Antifona», ripetizione di un salmo), il Liber Consiliorum del Convento ed l'inventario dei Censi del Convento stesso».

«Sono, inoltre, esposti – dice Rosangela Laera – a cura del Capitolo della Cattedrale, alcuni paramenti sacri che documentano la ricchezza di significato che avevano nel rituale liturgico, una ricchezza che si esprimeva nel loro stesso carattere sontuoso derivante dalla qualità dei tessuti fatti di fibre pregiate (seta, oro…) e dalla tipologia dei motivi decorativi. Sono esposti nella Chiesa San Domenico paramenti in "damascato gros de Tours rosaceo broccato" confezionati intorno al 1710 che costituiscono un esempio di raffinita e ricca manifattura tessile facente parte del corredo dei domenicani di Andria. Il colore liturgico rosaceo è usato due volte all'anno: la terza domenica di Avvento "Domenica Gaudete" e la quarta di Quaresime "Laetare".

Stasera, domenica 24 aprile, è previsto il percorso guidato "per gli antichi conventi" con partenza alle ore 20,00 dallo IAT in piazza Catuma.
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