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Vita di città

Festival della Legalità, scoperte le targhe nel Giardino dei Giusti

Giovanni Ricci: “Mio padre, un uomo che amava il suo lavoro”

«L'ultimo ricordo di mio padre? La carezza la sera prima di morire e le sue parole che mi incoraggiavano a non demordere sul campo da calcio. Quello è l'ultimo contatto. La mattina dopo riceveremo una telefonata che ci informa di cosa sia successo. In tv guardo il servizio e riconosco mio padre dal suo orologio, praticamente l'unico regalo che si era fatto in tutta la sua vita. Quel giorno ha perso l'Italia, ha perso la democrazia dell'alternanza». Giovanni Ricci, figlio di Domenico caposcorta di Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse il 16 marzo del 1978 in via Fani insieme ad altri 4 uomini della sua scorta, ricorda bene quel giorno. Lui aveva solo 12 anni ma ricorda bene suo padre. «Mio padre era un uomo che amava tantissimo il suo lavoro, credeva nella divisa che indossava con orgoglio e che serviva tutti i giorni».

Giovanni è intervenuto questa mattina ad Andria in occasione del Festival della Legalità per dare la sua testimonianza. Dapprima nel Giardino dei Giusti (sezione inserita nel Parco Ursi) dove sono state scoperte quattro nuove targhe in memoria di altri quattro testimoni di legalità, ovvero Aldo Moro e la sua scorta, Don Tonino Bello vescovo profeta di Pace, Boris Giuliano ( capo della Squadra Mobile di Palermo, assassinato dalla mafia nel 1979) e Giacomo Matteotti (deputato socialista antifascista). Alla presenza delle autorità civili e dei vertici delle Forze di Polizia è stato presentato anche il Patto di collaborazione con Forum Ambiente "Ricorda e Rispetta" a cui l'area del Giardino dei Giusti verrà affidata per la sua gestione e manutenzione.

Subito dopo, un incontro dedicato: all'istituto "E. Carafa", Giovanni Ricci ha preso parte al focus "In memoria di Aldo Moro e la sua scorta", ed ha raccontato la sua storia e la sua personale esperienza di legalità agli studenti. Per il Sindaco Bruno «ascoltare le voci dei testimoni di legalità resta il fulcro di questo Festival che instancabilmente portiamo avanti da cinque anni. Per i giovani ascoltare questi racconti è come guardare una foto scattata in loro assenza: hanno però il dovere e il diritto di conoscere. Anche l'iniziativa di implementare ogni anno il Giardino dei Giusti vuol essere per noi segno tangibile di testimoniare la legalità con nomi, volti e storie a volte o troppo spesso dimenticati».

Lo stesso Sindaco ha poi consegnato gli Attestati di Benemerenza ai Sovrintendenti Capo Coordinatori della Polizia di Stato, Antonio Belardi e Filomeno Marinelli, oggi in quiescenza, ed al Luogotenente Dante Guido ed al Brigadiere Capo Giuseppe Ferreri, dell'Arma dei Carabinieri, in riconoscimento dell'impegno profuso nel corso della loro carriera al servizio della collettività.

La giornata si è conclusa alle 19,30 con un evento importante: la riconsegna di piazza Toniolo riqualificata. Nell'occasione sono stati presentati anche i prodotti della filiera corta e sostenibile a cura di Spazio Terre Aps, Cooperativa Sant'Agostino, Amici di San Vittore Onlus – Progetto Senza Sbarre.

Ad animare la serata il coro dei piccoli dell'I.C. "G. Verdi-P. Cafaro" che presenteranno il loro progetto musicale "Cantautorando".
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