Protesta per antenna in via Scipione l'Africano
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Attualità

Elettrosmog: petizione di 50 medici consegnata al sindaco Bruno

"Chiediamo con insistenza la tutela della popolazione da fattori di rischio per malattie evitabili"

"È con grande senso di amarezza e di tristezza che prendiamo atto di come venga trascurata la salute dei nostri concittadini, specialmente dei più fragili, dei piccoli. Viviamo in una città malata, ce lo dicono anche i dati dell'ultimo Registro dei Tumori della ASL BT -lo scrivono i medici Ninni Inchingolo, Tommaso Di Renzo e Dino Leonetti, rivolgendosi al Sindaco Bruno.
"È da tempo che noi medici chiediamo la redazione del Profilo di salute della città, un monitoraggio degli impianti emittenti campi elettromagnetici, un Piano di localizzazione dei ripetitori. Chiediamo con insistenza la tutela della popolazione da fattori di rischio per malattie evitabili.
I nostri appelli cadono nel vuoto. Non solo. L'amministrazione stipula un Protocollo di cooperazione con un gestore della telefonia che prevede il completamento della rete 5G nel nostro territorio, tra le abitazioni e, come sta succedendo da anni, vicino alle scuole, agli oratori, ai luoghi in cui stazionano i bambini.
E mentre l'amministrazione e il governo in carica ignora totalmente il grido di aiuto che proviene periodicamente dai vari quartieri che protestano per la presenza dei ripetitori che ingombrano le loro vite, gli oppositori politici sono silenti.
Il silenzio è dei colpevoli. I medici non ci stanno e firmano un appello al Sindaco, affinché protegga nei limiti delle possibilità la popolazione dagli effetti di inquinanti ambientali, pur riconoscendo la tecnologia necessaria e funzionale.
Le soluzioni per arginare la cause ambientali di malessere e di patologie, sia acute che croniche, sono tante e tutte perseguibili, se solo ci fosse la volontà decisionale dei nostri governanti.
Le prime 50 firme sono state protocollate e altre stanno arrivando. I medici non si fermeranno. L'indifferenza, l'ignoranza e l'arroganza ci rattristano, è vero, ma non ci fermano".

La petizione:
" Egregio signor Sindaco avv. Giovanna Bruno,
mi rivolgo a Lei quale autorità sanitaria locale che ha il potere di adottare tutti i provvedimenti di autorizzazione, concessione e prescrizione già di competenza dell'ufficiale sanitario, del medico provinciale e del veterinario provinciale e pertanto in qualità di garante della salute di ciascuna e di ciascuno dei cittadini andriesi.
Condividiamo, dunque, gravi responsabilità e preziose opportunità a beneficio della popolazione al cui servizio ci siamo posti. Lei come Primo cittadino ed io come operatore della Sanità.
Come tale, infatti, sono tenuto all'osservanza dell'articolo V del Codice Deontologico che indica "l'ambiente di vita e di lavoro e i livelli di istruzione e di equità sociale quali determinanti fondamentali della salute individuale e collettiva", e che ci impegna a collaborare a "politiche educative, di prevenzione e di contrasto alle disuguaglianze alla salute".
Nella nostra città, come purtroppo accade in tante altre, constatiamo che i fattori di rischio evitabili di malattie e di malessere sono attribuibili anche ad agenti ambientali. Penso ai gas di scarico dei veicoli circolanti, al cibo esposto agli angoli delle strade, alla contaminazione della filiera alimentare per l'abbandono e per gli incendi di rifiuti nelle campagne e a tante altre cause comprendendo l'inquinamento elettromagnetico.
Nella nostra città è in atto una serie inarrestabile di installazioni di ripetitori della telefonia mobile per il 5G e proprio in questi giorni una imponente realizzazione si sta completando in Via Scipione l'Africano, nome che richiama l'epico condottiero romano che sconfisse i barbari che volevano distruggere le vite e i territori dei nostri antenati.
Non conosciamo la portata di possibili rischi legata a questa tecnologia di quinta generazione, ma già laddove iniziata si registrano danni alla salute umana.
Le chiedo di adottare il Principio di Cautela e di scongiurare in ogni modo questo ennesimo attacco alla salute dei residenti e di far considerare una priorità del Suo governo, come ripetutamente promesso ai volontari di associazioni locali, quella di porre regole ben precise a tali installazioni, spesso vicine a siti sensibili come asili nido, scuole materne e comunità di persone fragili.
Se può esserLe utile allego alla presente petizione un documento redatto da ISDE, associazione internazionale di Medici per l'Ambiente, che è una lettera aperta ai sindaci e che si riferisce proprio ai rischi correlati all'esposizione dei cittadini ai campi elettromagnetici.
Molti Sindaci d'Italia si sono già attivati per contrastare il fenomeno delle cosiddette "installazioni selvagge".
Sia chiaro, non sono contro il progresso tecnologico e ritengo l'uso della telefonia mobile vantaggioso per la qualità di vita di ciascuno, semplicemente mi interrogo se sia possibile una convivenza equa e rispettosa con tale progresso tale da non creare danni alla salute di persone che non hanno alcun interesse ad usare i telefonini e che subiscono senza volerlo gli effetti della diffusione di ripetitori in città. Penso ai bambini che sono organismi in accrescimento e che funzionano come macchine elettrochimiche a tutti gli effetti, pertanto soggetti ad interferenza elettronica. Faccio notare che anche i pazienti portatori di pacemaker e chi è sottoposto ad attrezzature elettromedicali rischiano l'interferenza elettronica e la desincronizzazione di tali attrezzature vitali. Tanto per citare alcuni esempi pratici di effetti da esposizione acuta ai campi elettromagnetici, senza considerare le gravi patologie già documentate da esposizione cronica da tecnologia 3G o 4G.
Sono certo della Sua sensibilità e della premura nell'operare nell'unico intento di difendere il bene più importante che ci è stato dato alla nascita e che tutti noi operatori della Sanità siamo impegnati a salvaguardare: la salute.
In attesa di Sue decisioni Le porgo i più rispettosi saluti."
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