protesta Andria dimensionamento scolastico
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Politica

Dimensionamento scolastico: E’ il cdx adesso a chiedere le scuse pubbliche del primo cittadino, per offese rivolte in piazza

“Avete fatto di questa piazza una piazza di vastase e di vaiasse” sottolineano gli esponenti consiliari del centrodestra cittadino

E' il centrodestra adesso a chiedere le scuse pubbliche del primo cittadino, per le offese rivolte in piazza, durante la manifestazione sul dimensionamento scolastico: "avete fatto di questa piazza una piazza di vastase e di vaiasse".

Lo chiedono i consiglieri comunali Donatella Fracchiolla, Luigi Del Giudice, Marcello Fisfola, Gianluca Grumo, Andrea Barchetta e Nino Marmo, rappresentanti di partiti e movimenti civici del centro destra in una nota stampa.

""Non chiedo scusa per parole mai dette e offese personali mai fatte". È quanto si legge in un lungo sfogo - affidato, come da consuetudine oramai, ai social- del nostro primo cittadino, la sera dell'ultimo consiglio comunale, all'esito del quale, lo stesso Sindaco precisava, alla presenza di alcuni consiglieri di opposizione e non solo, la sua posizione, presentando una versione dei fatti ben diversa. In particolare, la stessa Giovanna Bruno asseriva, dinanzi ai consiglieri Fracchiolla, Grumo, Fisfola e Del GIudice, nonché alla presenza di autorevoli esponenti della maggioranza, alla cui onestà intellettuale ci appelliamo, di non di aver apostrofato le mamme manifestanti con gli epiteti di "vastase e vaiasse", bensì di aver detto loro di aver fatto di piazza municipio "una piazza di vastase e di vaiasse".

Non si vuole, in questa sede, entrare nel merito di una questione complicata, ma solo condannare la forma e un linguaggio e ripristinare la verità, perché delle offese, come ammesso dal Sindaco stesso - e lo diciamo senza timore di smentita - sono state fatte.

Orbene, al netto del comunicato di richiesta di scuse da parte delle mamme, alle quali si esprime totale solidarietà e vicinanza e alle quali Sindaco ha indirettamente dato delle bugiarde, negando le offese - pure da tanti nitidamente udite - siamo noi sottoscriventi, oggi, a chiedere le scuse pubbliche per la Città, lesa da un linguaggio indecoroso e poco istituzionale.

Ci saremmo aspettati che il Sindaco rispondesse, ricostruendo la vicenda così come fatto alla nostra presenza pochi istanti prima di scrivere il post sui social; che per questo chiedesse scusa e magari comprensione per la questione delicata (dimensionamento) e il momento di esagitazione (un centinaio di mamme e non solo in piazza Umberto I) circostanze che, di certo, avranno contribuito a far perdere la pazienza e l'aplomb, solitamente appartenente al nostro primo cittadino.

Ci saremmo aspettati che il partito democratico, primo partito di maggioranza, nonché quello di apparenza del Sindaco, intervenisse per correggere il tiro e ricucire lo strappo con la comunità scolastica, invece di uscire con un inutile comunicato senza firme nominative, dal quale i singoli componenti si affannano a prendere le distanze, negando di averlo mai condiviso.

Ma la negazione pubblica di quanto accaduto alla presenza di un numero considerevole di manifestanti, invece poi ammesso dal sindaco stesso a noi consiglieri e non solo, non è accettabile.

Alle mamme offese da questa e dalle molteplici altre dichiarazioni da parte del Sindaco, Assessori e asseriti referenti di liste civiche di centro sinistra onnipresenti, chiediamo noi scusa per conto delle Istituzioni incapaci di rappresentarle e tutelarle.
Alle mamme che si sono viste costrette a prendere le distanze da quanto detto un giorno prima, a causa di illegittime pressioni ricevute, siamo noi a chiedere scusa per conto di un'Amministrazione evidentemente inadatta al ruolo.
Alle mamme alle quali è stata offerta vicinanza e sostegno, poi lasciate sole e sbugiardate pubblicamente, siamo noi a chiedere scusa per conto di una comunità oramai sotto scacco di chi amministra e gestisce la cosa pubblica, seguendo logiche parentali, amicali e senza equità", concludono la loro nota Donatella Fracchiolla, Luigi Del Giudice, Marcello Fisfola, Gianluca Grumo, Andrea Barchetta e Nino Marmo.
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