
Attualità
"Di Madre...in meglio", parte da Andria un'innovazione per prevenire forme di abuso dei minori
Uno strumento di screening utile per identificare i contesti familiari a rischio
Andria - martedì 29 dicembre 2020
11.39
Parte da Andria un'innovazione per individuare precocemente le condizioni ambientali, familiari e relazionali in cui si potrebbe verificare il maltrattamento infantile. Come spiegato in un report dal dottor Giuseppe De Robertis (Assistente sociale specialista, dal 1996 al Comune di Andria) ed il medico Enza Bianchi (Dirigente Psicologo di I Livello presso il Consultorio Familiare ASL Bt ad Andria), "Di Madre… in meglio" è un nuovo strumento di screening per le donne in attesa utile nell'individuare tempestivamente forme di abuso e trascuratezza nei confronti di neonati e bambini che, a lungo termine, crescono con il peso dei traumi infantili.
I bambini in tenera età, secondo stime globali, sono maggiormente per diversi motivi, in particolare per la loro dipendenza dagli adulti di riferimento, la corporatura piccola e l'incapacità di difendersi da soli. In moltissimi casi, però, i servizi territoriali non riescono ad individuare e prevenire forme di violenza nei confronti di questa fascia della popolazione dai 0 ai 6 anni prima del ricovero ospedaliero o del ricorso alla Procura del Tribunale per i Minorenni, quindi a danno ormai avvenuto.
Ecco perché lo strumento "Di madre... in meglio" aiuta ad identificare i contesti familiari a rischio attraverso l'inquadramento della gestante in una fase precoce, ovvero quando la donna viene seguita durante lo stato di gravidanza al Consultorio Familiare o in un servizio materno-infantile oppure presso altri servizi presenti nel territorio. L'azione di screening, con la somministrazione di un questionario, si sviluppa durante la "presa in carico" della donna nel servizio specialistico dedicato, durante i controlli ginecologico-ostetrici dello stato di gravidanza.
Entro la terza visita/incontro, il personale medico ed ostetrico procede alla compilazione dei 15 items di cui si compone lo strumento di screening: si tratta di elementi che sondano, combinano e "pesano" i fattori individuali e familiari distali e i fattori prossimali di rischio e di amplificazione del rischio per la violenza fisica e/o psicologica e la trascuratezza per le donne in gravidanza.
"Di Madre... in meglio" ha dunque l'obiettivo di effettuare una valutazione precoce di famiglie fragili o con presupposti di "genitorialità vulnerabile" riducendo il rischio di minimizzazione e negazione degli operatori.
I bambini in tenera età, secondo stime globali, sono maggiormente per diversi motivi, in particolare per la loro dipendenza dagli adulti di riferimento, la corporatura piccola e l'incapacità di difendersi da soli. In moltissimi casi, però, i servizi territoriali non riescono ad individuare e prevenire forme di violenza nei confronti di questa fascia della popolazione dai 0 ai 6 anni prima del ricovero ospedaliero o del ricorso alla Procura del Tribunale per i Minorenni, quindi a danno ormai avvenuto.
Ecco perché lo strumento "Di madre... in meglio" aiuta ad identificare i contesti familiari a rischio attraverso l'inquadramento della gestante in una fase precoce, ovvero quando la donna viene seguita durante lo stato di gravidanza al Consultorio Familiare o in un servizio materno-infantile oppure presso altri servizi presenti nel territorio. L'azione di screening, con la somministrazione di un questionario, si sviluppa durante la "presa in carico" della donna nel servizio specialistico dedicato, durante i controlli ginecologico-ostetrici dello stato di gravidanza.
Entro la terza visita/incontro, il personale medico ed ostetrico procede alla compilazione dei 15 items di cui si compone lo strumento di screening: si tratta di elementi che sondano, combinano e "pesano" i fattori individuali e familiari distali e i fattori prossimali di rischio e di amplificazione del rischio per la violenza fisica e/o psicologica e la trascuratezza per le donne in gravidanza.
"Di Madre... in meglio" ha dunque l'obiettivo di effettuare una valutazione precoce di famiglie fragili o con presupposti di "genitorialità vulnerabile" riducendo il rischio di minimizzazione e negazione degli operatori.