Educazione all'inclusione ad Andria
Educazione all'inclusione ad Andria
Vita di città

Dalle parole ai fatti: l'inclusione ad Andria

Due giorni di studi, approfondimenti, laboratori ma soprattutto sentimenti, a cura del giovane andriese Nicola Basile

Si è tenuto, ad Andria, lo scorso weekend (venerdì 31 marzo al Museo diocesano "San Riccardo" e sabato 1° aprile all'Istituto comprensivo "Jannuzzi Mons. Di Donna") un full immersion sull'educazione all'inclusione. Due giorni di studi, approfondimenti, laboratori ma soprattutto una due giorni di sentimenti ed emozioni.

In sala presente una folta platea e un vasto parterre di relatori: la dott.ssa Brigida Figliolia e la dott.ssa Giovanna Santoniccolo dell'Asl BAT, il dott. Nicola Liso neurologo CTU Tribunale di Trani – Rotary, il dott. Roberto Calienno, segretario nazionale Cisl scuola e il prof. Marxiano Melotti, sociologo Unicuano che ha moderato le due giornate.

Mentre il sabato sono intervenuti oltre alla dott.ssa Francesca Attimonelli e la dott.ssa Lilla Bruno anche il dott. Berardino Leonetti – medico clowterapista.
Tra gli ospiti presenti anche la consigliera regionale, dott.ssa Grazia di Bari e il Mons. Mansi – Vescovo della Diocesi di Andria.

Una sala stracolma di gente, moltissimi insegnanti e molte le giovani donne, tutti proiettati sul tema dell'inclusione. Un evento straordinario, il cui autore Nicola Basile, giovane pedagogista andriese, è riuscito a realizzare grazie alla sua determinazione e competenza.

Nicola Basile, di Andria, 26 anni, pedagogista racconta «Tutto è iniziato dall'esperienza personale. Come ho detto in aperta platea sono un ragazzo neuro diverso in quanto DSA, anche se non ha nulla a che fare con l'autismo, ma tutto è partito dalla mia esperienza di non inclusione. Quindi il desiderio di approfondire. Mi sono chiesto se è capitato a me potrebbe e capitare ad altri ragazzi, allora mi sono reso conto che non la società non è preparata a questo. E quindi attraverso i miei studi, ho discusso una tesi magistrale in scienze pedagogiche dove ho affrontato il tema dell'inclusione a 360 gradi, ho dato vita a un week and full immersion sull'inclusione» e aggiunge «Pare siano in aumento i casi di autismo e proprio in occasione del 2 aprile, ho deciso di soffermarci sull'autismo. Partendo da questo ho elaborato nella tesi neologismo inculcation, ovvero la fusione di inclusion ed education e quindi educazione all'inclusione»

In sala si sono succedute così le dirigenti scolastiche, medici, psicologa, neuropsichiatra infantile, il dott. Berardino Leonetti e poi anche un artista Domenico (detto Mingo) de Pasquale, attore, ex-inviato pugliese di "Striscia la notizia" che ha presentato un bellissimo e pluripremiato cortometraggio dedicato all'inclusione dal titolo "Mica scemo", un progetto nato e promosso dall'Associazione barese Vinci Con Noi.

«Ieri una persona che non conoscevo, il giovane dottore Nicola Basile, mi ha dato una lezione di vita. Mi ha insegnato che i sogni, come la lotta e il lavoro intenso, non solo si possono realizzare ma portano perfino frutto» dichiara sul suo profilo social il dott. Berardino Leonetti al margine dei due giorni e aggiunge «Ho detto la mia, ho detto tutto l'amore di cui sono capace e che provo. Per l'umanità che non si arrende, che aiuta i più fragili, che si interroga e si pone sempre dubbi, che vuole migliorare la qualità della vita della comunità. Supereroi nella quotidianità e nella semplicità dei piccoli passi»

E cosi abbiamo chiesto direttamente a Nicola Basile: quanto tempo hai dedicato per organizzare questo convengo/seminario?
«È stato abbastanza difficile ma alla fine ci sono riuscito. Circa 3 mesi che non faccio che parlare altro»

A chi era rivolto?
«Era rivolto principalmente agli operatori scolastici, ma anche a genitori e a quanti fossero sensibili al termine dell'inclusione»

Come mai principalmente agli operatori scolastici?
«Proprio perché sono partito dalla mia esperienza personale, di non inclusione a scuola. Non tanto fra i compagni di scuola ma proprio dalle insegnanti»

Chi ti ha dato la giusta carica?
«La carica me l'ha data principalmente il prof. Melotti (moderatore delle due giornate), perché è stato il relatore della mia tesi. Ed è stato il primo insegnante che ha creduto in me»

Come ha risposto la platea?
«La platea ci ha stupito, tutti hanno seguito tutti dall'inizio alla fine con la massima attenzione»

C'era anche Mingo di Striscia la Notizia, per quale motivo?
«Si. Mingo è arrivato grazie alla professoressa Lilla Bruno, presidentessa della FIDAPA. E lui ha presentato un video sull'autismo dove narra di un adulto autistico, in una forma molto grave. Il video si chiama "Sono autistico mica scemo". È stato un bel momento»

Sabato, invece, avete proseguito la giornata in lavori di gruppo?
«Si. I lavori di gruppo erano focalizzati su un'attività che facesse sentire incluso il ragazzo autistico, neurodiverso, che portasse al raggiungimento degli obiettivi, seppur minimi per far si che questi ragazzi si possano sentire "simili" a noi e li abbiamo divisi per ordine scolastico: infanzia, primaria, secondari di primo e secondo grado. Ogni ordine ha trattato il tema in maniera diversa» e aggiunge «C'è stato l'intervenuto anche del dottor Dino Leonetti, l'autore del libro "Un bambino speciale" ha parlato della sua esperienza e di come si è accostato al fenomeno dell'autismo»

Al termine di questo grande evento che ha portato tanta partecipazione e soddisfazione, come ti senti?
«Sicuramente provo una grande sensazione di gioia, perché avere circa 200 partecipanti. È stato un bel successo. Sono carico, stiamo già pensando al prossimo 'evento che dovrebbe essere a metà ottobre sull'interculturalità e nel quale riparteciperà l'Università Unicusano con il prof. Melotti e tanti altri»

Cosa ti senti dire al termine di questa grande sensibilizzazione?
«Il messaggio fondamentale è sicuramente è quello di continuare a coltivare questi semi di speranza coltivare la speranza e far si che ci sia sempre più inclusione»

Da pedagogista parli dell'inclusione partendo dall'educazione. Cosa ne pensi?
«Le leggi ci sono. Sembra di non essere in Italia, solo che non sono conosciute o meglio non vengono applicate come dovrebbero essere applicate»
E così Nicola Basile, ha costruito un grande puzzle e stimolato l'attenzione di tutti. Tra le varie presentazioni è stato dato spazio anche alla lettura, dove l'attore Antonio Memeo ha mirabilmente letto l'autismo tra le pagine di un libro di vita vissuta da Beradino Leonettu, medico oncologo per scelta e clownterapist per vocazione. Anche questo passaggio verso l'Inclucation è stato fortemente voluto da Nicola Basile che conclude «Al termine del convegno in molti mi hanno ringraziato personalmente perchè hanno ricevuto non solo nozioni ma anche emozioni e tutti quanti aspettano ora la seconda edizione»
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