Attualità
Dalla Città al mondo di Chiara Lubich
Riflessioni di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria, tratte da alcuni scritti della focolarina
Andria - martedì 18 agosto 2020
Oggi la storia ci chiama a misurarci con grandi sfide. Le tensioni che lacerano il cammino di tutti i popoli interrogano ciascuno di noi, sia come singoli che nelle nostre associazioni come nelle formazioni politiche di cui facciamo parte. Sia che si amministri un piccolo comune o una metropoli, sia che si partecipi a costruire il bene comune da cittadini attivi o da studiosi competenti nel mondo della cultura, sia che si offra il proprio impegno nelle istituzioni o nella società civile, non possiamo sottrarci a tali sfide. Questo se vogliamo che la nostra proposta politica sia in grado di prospettare soluzioni adeguate ed efficaci, corrispondenti alle nostre responsabilità, ma soprattutto al disegno di Dio e quindi a beneficio di tutti.
Le forti contraddizioni che segnano la nostra epoca necessitano di un punto di orientamento altrettanto penetrante e incisivo, di categorie di pensiero e di azioni capaci di coinvolgere ogni singola persona, così come i popoli con i loro ordinamenti economici, sociali e politici. Io sono qui a testimoniarvi che ciò che è impossibile a uomini isolati e divisi, diventa possibile a quanti hanno fatto della fraternità, della comprensione reciproca, dell'unità il movente essenziale della propria vita. Certamente qui ci sono tutti gli elementi per avviare un processo che può segnare la storia: una grande idea, la fraternità universale; un contesto dove concretizzarla, la città; soggetti istituzionali e sociali diversi, la cui unità è arricchita ed esaltata proprio dalle differenze.
Se sarà così tutto diventerà possibile! Tenendo lo sguardo sull'obiettivo, nonostante le difficoltà, potremo ricomporre in un unico mosaico, partendo dalla dimensione dell'impegno quotidiano fino alle grandi scelte politiche per la nostra gente, le mille tessere della reciprocità. (…) Sapremo contagiare con l'idea e soprattutto con la pratica della condivisione dei beni, nella libertà, i circuiti economici e le istituzioni. Partendo dalla base, dalla città come dimensione fondamentale della politica, potremo fornire esperienze, progetti, idee utili anche per rinnovare la politica mondiale, oggi indebolita da forti ingiustizie, dimostrando che è possibile l'unità nella diversità, un progetto politico condiviso pur nel rispetto del pluralismo, una società globale, ma fatta di mille preziose identità. Questo il mio augurio!
Le forti contraddizioni che segnano la nostra epoca necessitano di un punto di orientamento altrettanto penetrante e incisivo, di categorie di pensiero e di azioni capaci di coinvolgere ogni singola persona, così come i popoli con i loro ordinamenti economici, sociali e politici. Io sono qui a testimoniarvi che ciò che è impossibile a uomini isolati e divisi, diventa possibile a quanti hanno fatto della fraternità, della comprensione reciproca, dell'unità il movente essenziale della propria vita. Certamente qui ci sono tutti gli elementi per avviare un processo che può segnare la storia: una grande idea, la fraternità universale; un contesto dove concretizzarla, la città; soggetti istituzionali e sociali diversi, la cui unità è arricchita ed esaltata proprio dalle differenze.
Se sarà così tutto diventerà possibile! Tenendo lo sguardo sull'obiettivo, nonostante le difficoltà, potremo ricomporre in un unico mosaico, partendo dalla dimensione dell'impegno quotidiano fino alle grandi scelte politiche per la nostra gente, le mille tessere della reciprocità. (…) Sapremo contagiare con l'idea e soprattutto con la pratica della condivisione dei beni, nella libertà, i circuiti economici e le istituzioni. Partendo dalla base, dalla città come dimensione fondamentale della politica, potremo fornire esperienze, progetti, idee utili anche per rinnovare la politica mondiale, oggi indebolita da forti ingiustizie, dimostrando che è possibile l'unità nella diversità, un progetto politico condiviso pur nel rispetto del pluralismo, una società globale, ma fatta di mille preziose identità. Questo il mio augurio!