Politica
Crisi dell'editoria, la Regione Puglia in aiuto di giornali e tv
Una proposta di legge del centrosinistra in Consiglio per intercettare fondi nazionali e regionali
Andria - sabato 3 dicembre 2016
«Un segnale di attenzione alle difficoltà dell'informazione, alle prese con la crisi del settore e alla salvaguardia dell'occupazione». Così è stata presentata oggi in conferenza stampa nel Consiglio regionale della Puglia la proposta di legge, sostenuta dalle forze politiche di maggioranza, "per la promozione e il sostegno pubblico al pluralismo e all'innovazione dell'informazione e della comunicazione regionale». All'incontro sono intervenuti i capigruppo Napoleone Cera (Popolari), Michele Mazzarano (Pd), Sabino Zinni (Emiliano sindaco di Puglia), Alfonso Pisicchio (La Puglia con Emiliano), il vicepresidente del Consiglio regionale, Peppino Longo (Popolari), l'assessore regionale al Lavoro, Sebastiano Leo, ed il presidente della Associazione della stampa di Puglia, Bepi Martellotta.
Diversi gli obiettivi della proposta di legge che punta - è stato spiegato - a sostenere le imprese e agli altri soggetti operanti nel settore dell'informazione e della comunicazione; ad incentivare l'occupazione; accrescere il processo di innovazione tecnologica del sistema delle telecomunicazioni e radiotelevisivo e del sistema di produzione e distribuzione e vendita dei prodotti editoriali; riconoscere la comunicazione istituzionale parte integrante dell'azione della pubblica amministrazione ed operare per promuovere un'informazione trasparente ed esauriente. Le risorse che concorreranno alla realizzazione di quanto previsto dalla proposta di legge - è stato detto - saranno recuperate da fondi europei, nazionali e del bilancio antonomo della Regione, che dovrà istituire un fondo regionale a sostegno dell'editoria. Spetterà alla Giunta regionale pugliese definire il programma degli interventi da finanziare nei limiti dello stanziamento annuale previsto, ripartendo le risorse disponibili fra le diverse categorie previste, tra le quali ci sono in particolare le emittenti pugliesi radiofoniche e televisive, anche web, oltre che i quotidiani, i periodici e le agenzie di stampa. Tra le condizioni per poter accedere il rispetto delle regole che disciplinano il settore, la corretta applicazione del contratto di categoria e la regolarità dei contributi previdenziali.
Il capogruppo del Pd, Michele Mazzarano, ha rilevato che «non sono molti gli spazi consentiti alla Regione per poter intervenire. Ma con questo strumento legislativo ci auguriamo di poter offrire un aiuto concreto al settore, perché la crisi dell'editoria fa venir meno il pluralismo dell'informazione e questo incide, inevitabilmente, anche sulla democrazia». «L'azione della Regione - ha spiegato Mazzarano - consisterà nell'orientare una parte di fondi nazionali e europei verso questo settore. Il tutto avverrà attraverso la necessaria interlocuzione con il Corecom». «A questa crisi fa da contraltare - ha proseguito l'esponente del Pd - la nascita di una informazione diversa, soprattutto via web. Questo impone di creare regole per assicurare il rispetto del lavoro. Il sistema si può modernizzare quanto si vuole, ma alla base c'è sempre un uomo o una donna che realizza una notizia o costruisce un servizio. Il suo lavoro va, assolutamente, tutelato. Questa legge è un monito alle imprese perché rispettino le regole e chi lavora».
Le modalità contemplate dalla pdl, che consta di 29 articoli, saranno ora oggetto di discussione nelle competenti commissioni. E, a tale proposito, Mazzarano ha assicurato che «ci sarà un confronto serrato con gli operatori del settore. L'importante, però, è non assecondare iniziative che favoriscono un clima selvaggio. Le regole sono necessarie - ha concluso - per tutelare, innanzitutto, i lavoratori».
Diversi gli obiettivi della proposta di legge che punta - è stato spiegato - a sostenere le imprese e agli altri soggetti operanti nel settore dell'informazione e della comunicazione; ad incentivare l'occupazione; accrescere il processo di innovazione tecnologica del sistema delle telecomunicazioni e radiotelevisivo e del sistema di produzione e distribuzione e vendita dei prodotti editoriali; riconoscere la comunicazione istituzionale parte integrante dell'azione della pubblica amministrazione ed operare per promuovere un'informazione trasparente ed esauriente. Le risorse che concorreranno alla realizzazione di quanto previsto dalla proposta di legge - è stato detto - saranno recuperate da fondi europei, nazionali e del bilancio antonomo della Regione, che dovrà istituire un fondo regionale a sostegno dell'editoria. Spetterà alla Giunta regionale pugliese definire il programma degli interventi da finanziare nei limiti dello stanziamento annuale previsto, ripartendo le risorse disponibili fra le diverse categorie previste, tra le quali ci sono in particolare le emittenti pugliesi radiofoniche e televisive, anche web, oltre che i quotidiani, i periodici e le agenzie di stampa. Tra le condizioni per poter accedere il rispetto delle regole che disciplinano il settore, la corretta applicazione del contratto di categoria e la regolarità dei contributi previdenziali.
Il capogruppo del Pd, Michele Mazzarano, ha rilevato che «non sono molti gli spazi consentiti alla Regione per poter intervenire. Ma con questo strumento legislativo ci auguriamo di poter offrire un aiuto concreto al settore, perché la crisi dell'editoria fa venir meno il pluralismo dell'informazione e questo incide, inevitabilmente, anche sulla democrazia». «L'azione della Regione - ha spiegato Mazzarano - consisterà nell'orientare una parte di fondi nazionali e europei verso questo settore. Il tutto avverrà attraverso la necessaria interlocuzione con il Corecom». «A questa crisi fa da contraltare - ha proseguito l'esponente del Pd - la nascita di una informazione diversa, soprattutto via web. Questo impone di creare regole per assicurare il rispetto del lavoro. Il sistema si può modernizzare quanto si vuole, ma alla base c'è sempre un uomo o una donna che realizza una notizia o costruisce un servizio. Il suo lavoro va, assolutamente, tutelato. Questa legge è un monito alle imprese perché rispettino le regole e chi lavora».
Le modalità contemplate dalla pdl, che consta di 29 articoli, saranno ora oggetto di discussione nelle competenti commissioni. E, a tale proposito, Mazzarano ha assicurato che «ci sarà un confronto serrato con gli operatori del settore. L'importante, però, è non assecondare iniziative che favoriscono un clima selvaggio. Le regole sono necessarie - ha concluso - per tutelare, innanzitutto, i lavoratori».