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Commento

Comitato S. Valentino: "Fondi per periferie? Qui crolla tutto"

"Politica spartitoria e arraffona, Gentiloni venga ad Andria a vedere con i propri occhi"

In un comunicato, l'Associazione di Comitato di Quartiere San Valentino, tramite il presidente Pietro Carnicelli e il segretario Riccardo Anzioso, espone la situazione relativa alle strade e infrastrutture in questa zona della città: «Apprendiamo con soddisfazione della firma avvenuta a Palazzo Chigi con la quale si stanziano milioni di euro per le periferie della città di Andria. Ma di cosa stiamo parlando?

Leggendo i contenuti del comunicato stampa divulgato dopo l'incontro a Palazzo Chigi con il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, notiamo che le opere da finanziare ad Andria sarebbero queste: tre milioni di euro per la ristrutturazione dell'edificio scolastico "Jannuzzi" (questo va bene ma ancora non siamo in tema di periferie); quasi due milioni di euro saranno spesi invece per il 2° lotto di lavori di recupero dell'ex mattatoio comunale di via Don Riccardo Lotti, con l'obiettivo di riutilizzare edifici già esistenti a fini culturali. In questo caso dovrebbe trattarsi del (ri)finanziamento di quell'opera buffa chiamata teatro con la previsione di pochissimi posti per gli spettatori e praticamente zero posti auto. Un'opera che viene ritenuta superflua per una città che da decenni sta chiedendo, invece, di riottenere un Teatro vero nel cuore della città. Infatti le oltre seimila firme ad oggi raggiunte in soli settanta giorni sono l'espressione lampante di quanto i cittadini andriesi abbiano fame e sete di teatro ma non di quello nell'estrema periferia cittadina che nulla ha a che fare con la cultura e con la storia cittadina. Si parla poi di altre centinaia di migliaia di euro per generici progetti di illuminazione che non investono il nostro quartiere. Si parla genericamente anche di migliorare la qualità del decoro urbano ed accrescimento della sicurezza territoriale così come si riferisce che 575.000,00 di euro saranno invece destinati per il progetto "Scuole e Periferie in rete", per la videosorveglianza e connettività in fibra ottica nelle zone periferiche cittadine, anche qui senza alcuna specifica di interventi.

Va bene migliorare le condizioni dell'edificio scolastico; va bene l'illuminazione e vanno bene le lampadine in quelle zone di Andria trascurate per decenni dove nessuno si è mai neppure degnato di mettere un palo per l'illuminazione pubblica, nonostante le tante campagne elettorali consumate in quei luoghi promettendo quello che doveva arrivare negli anni ottanta e forse arriverebbe solo oggi che abbiamo scoperto altre galassie. Va pure bene la fibra ottica e gli interventi di videosorveglianza del grande fratello, ma della nostra periferia chi se ne occupa? Al Premier Gentiloni perché non hanno detto che nel nostro quartiere:

1. le strade, rattoppate recentemente, sono diventate impraticabili al punto che è bastata un poco di pioggia e qualche fiocco di neve per farle sprofondare completamente.
2. viviamo in una giungla da quarant'anni e mai nessuno si è occupato ed interessato di noi tranne che nelle campagne elettorali dove ognuno viene a mietere voti con falci, roncole e vasconi.
3. i servizi di pubblica utilità, che hanno consentito a politici di tutti i ranghi di venire a tagliare nastri di carta velina, che fine hanno fatto? Dov'è l'ufficio postale? Che fine ha fatto il distaccamento dei Vigili Urbani? E l'Ufficio Anagrafe? Perché quegli uffici sono durati giusto il tempo di una passeggiata acchiappavoti?
4. il servizio pubblico di nettezza urbana e di spazzamento come funziona? Chi controlla?
5. quel mercatino che avrebbe dovuto rappresentare il simbolo della produttività e della rinascita del Quartiere, crollato a causa del vento e forse di altro, mai ripristinato, che fine ha fatto?
6. i luoghi di aggregazione sociale, a parte la benemerita attività della parrocchia e della comunità ecclesiale, dove sono? Chi si occupa dell'educazione sociale dei giovani, a parte la scuola che per decenni ha sopperito alle carenze istituzionali?

Noi siamo certi che al Premier Gentiloni e agli altri nominati nelle cui mani è stato consegnato un Paese allo sbando tutto questo non sia stato detto. Al Premier Gentiloni forse sarà stato riferito che la città di Andria ha risolto tutti i suoi problemi in materia di opere pubbliche, di vivibilità urbana, di sicurezza, di benessere economico, di occupazione, di servizi pubblici per i deboli e gli anziani quindi al "nominato" avranno detto che Andria ormai è una Smart City, una città intelligente che ha bisogno della fibra ottica mentre gli hanno nascosto che in alcuni quartieri periferici l'unica fibra è rappresentata dagli escrementi canini e dai rifiuti abbandonati e non arriva neanche la linea telefonica per i collegamenti internet.

Caro Premier Gentiloni, venga ad Andria, venga nel nostro quartiere. Ci chiami prima di venire, altrimenti la portano nei luoghi preconfezionati belli da vedere dove fa loro comodo e prima che Lei arrivi metterebbero fioriere e addobbi sotto i palazzi del potere. Gentiloni, l'accompagniamo noi nel mondo reale di una città sbracata e abbandonata a se stessa, senza prospettive e senza futuro, svenduta nelle sue prerogative ed umiliata nel suo ruolo storico assoggettato ai giochetti della politica spartitoria e arraffona.

Lo scorso 8 luglio, dopo un nostro intervento stampa con il quale denunciavamo la drammaticità delle condizioni nel nostro quartiere, ci fu la replica di un soggetto il quale intervenne affermando che le nostre denunce erano "speculazioni di carattere politico". Quel "politico" che accusava noi di fare politica, oggi, a distanza di molti mesi, dovrebbe tornare a chiederci mille volte scusa per essere stato strumentalizzatore improprio di una realtà che è sotto gli occhi di tutti e che nel corso degli anni, durante i quali egli è sempre rimasto comodamente seduto a Palazzo San Francesco, le condizioni sono peggiorate progressivamente e di questo tutti i poltronieri dovrebbero solamente vergognarsi. Il consigliere fece delle accuse gravissime nei confronti del sottoscritto Presidente del Comitato di Quartiere. Citò il mio nome però ammise pubblicamente che in quel mio intervento ripercorrevo tutte le annose e quarantennali lagnanze dei residenti di San Valentino che il politico definiva "già note e tutte legittime".

Siamo certi che fra qualche mese, per le strade del nostro quartiere anche lui tornerà a sfilare e noi gli stiamo preparando il tappeto rosso, o, se preferisce, di colore azzurro. Tappeti, tavolini, sedie, divani e tutto ciò che si meritano. Tutto questo attende i nostri amministratori nel quartiere dimenticato».
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