
Politica
Centrodestra andriese: “C'eravamo tanto amati....”
Dopo il voto del 4 marzo nuovi scenari e inedite alleanze?
Andria - martedì 20 febbraio 2018
10.27
Qualunque sarà l'esito del voto del prossimo 4 marzo, all'interno del centrodestra andriese nulla sarà più come prima.
Non è necessario scomodare novelle sibille cumane o vestirsi dei panni di moderne cassandre per comprendere che più che di un araba fenice il centro destra andriese ha bisogno di rinascere a nuova vita per poter sperare di allungare, in maniera sufficiente, il suo governo della città anche se ai minimi termini, considerate le esangui casse comunali.
La mancata candidatura di esponenti cittadini del centro destra ed i mal nascosti turbamenti, recriminazioni e spaccature non potranno che incrinare ulteriormente o rafforzare nuove, inedite alleanze, tra esponenti della nuova e vecchia guardia, anche trasversali alla stessa appartenenza alla composita galassia che è diventato il centrodestra locale.
Le prime riunioni a supporto dei candidati alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica del centro destra, stanno vedendo la presenza di diverse personaggi, ora in maniera marcata ora defilata, a seconda del gradimento o meno del candidato extra moenia che giunge ad Andria nel suo tour elettorale. Al momento non si registra la presenza a questi incontri del sindaco Giorgino e del capogruppo regionale azzurro Marmo, i due esponenti di rilievo non candidati da Roma (ma qualcuno più prosaicamente suggerisce da Bari-Margherita di Savoia, meglio noto come il "patto della salina") in questa tornata elettorale.
I bene informati sottolineano che preferiscono tenere un profilo basso, lasciando ai vari supporters, amici, simpatizzanti, truppe cammellate l'onere-onore di presenziare a queste riunioni, che, a parere di veterani di questi momenti politici, paiono più una sorta di riunioni carbonare che "chiamate alle armi" del proprio elettorato.
E' vero che i tempi sono cambiati ma dove sono finiti i manifesti per strada o gli annunci tramite volantinaggi o speakeraggio per strada (il c.d. megafonaggio) degli appuntamenti elettorali?
Tutto sparito e scomparso, o piuttosto fedele trasposizione di una campagna elettorale scialba e miserevole che servirà più a conte interne a gruppi ed apparati piuttosto che sostegno pieno ed incondizionato oltre che a idee politiche soprattutto a candidati di riferimento.
Uno dei tandem che misureranno la loro tenuta in questa kermesse politica, in vista di possibili rimpasti nella compagine di governo cittadino, primo tra tutti la scelta del nuovo presidente del consiglio comunale, sarà quello composto da antiche alleanze, tra Nino Marmo e Benedetto Fucci da una parte e Nicola Giorgino e Pierpaolo Matera dall'altra.
Assi politici su cui il centro destra andriese dovrà fare i conti per governare la città ed il territorio, ricordando "ad altri" che Andria rappresenta la città della sesta provincia pugliese dove il centro destra è la coalizione di riferimento. Un riscontro che, alla prova dei fatti, sarà valutato dopo il 4 marzo con tutte le conseguenze del caso.
Non è necessario scomodare novelle sibille cumane o vestirsi dei panni di moderne cassandre per comprendere che più che di un araba fenice il centro destra andriese ha bisogno di rinascere a nuova vita per poter sperare di allungare, in maniera sufficiente, il suo governo della città anche se ai minimi termini, considerate le esangui casse comunali.
La mancata candidatura di esponenti cittadini del centro destra ed i mal nascosti turbamenti, recriminazioni e spaccature non potranno che incrinare ulteriormente o rafforzare nuove, inedite alleanze, tra esponenti della nuova e vecchia guardia, anche trasversali alla stessa appartenenza alla composita galassia che è diventato il centrodestra locale.
Le prime riunioni a supporto dei candidati alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica del centro destra, stanno vedendo la presenza di diverse personaggi, ora in maniera marcata ora defilata, a seconda del gradimento o meno del candidato extra moenia che giunge ad Andria nel suo tour elettorale. Al momento non si registra la presenza a questi incontri del sindaco Giorgino e del capogruppo regionale azzurro Marmo, i due esponenti di rilievo non candidati da Roma (ma qualcuno più prosaicamente suggerisce da Bari-Margherita di Savoia, meglio noto come il "patto della salina") in questa tornata elettorale.
I bene informati sottolineano che preferiscono tenere un profilo basso, lasciando ai vari supporters, amici, simpatizzanti, truppe cammellate l'onere-onore di presenziare a queste riunioni, che, a parere di veterani di questi momenti politici, paiono più una sorta di riunioni carbonare che "chiamate alle armi" del proprio elettorato.
E' vero che i tempi sono cambiati ma dove sono finiti i manifesti per strada o gli annunci tramite volantinaggi o speakeraggio per strada (il c.d. megafonaggio) degli appuntamenti elettorali?
Tutto sparito e scomparso, o piuttosto fedele trasposizione di una campagna elettorale scialba e miserevole che servirà più a conte interne a gruppi ed apparati piuttosto che sostegno pieno ed incondizionato oltre che a idee politiche soprattutto a candidati di riferimento.
Uno dei tandem che misureranno la loro tenuta in questa kermesse politica, in vista di possibili rimpasti nella compagine di governo cittadino, primo tra tutti la scelta del nuovo presidente del consiglio comunale, sarà quello composto da antiche alleanze, tra Nino Marmo e Benedetto Fucci da una parte e Nicola Giorgino e Pierpaolo Matera dall'altra.
Assi politici su cui il centro destra andriese dovrà fare i conti per governare la città ed il territorio, ricordando "ad altri" che Andria rappresenta la città della sesta provincia pugliese dove il centro destra è la coalizione di riferimento. Un riscontro che, alla prova dei fatti, sarà valutato dopo il 4 marzo con tutte le conseguenze del caso.