
Attualità
Aumento Tari: ormai è polemica aperta tra l'ARO Bt 2 e Grandaliano: "Nulla è cambiato nelle modalità e flussi di conferimento"
Stamane il dirigente Di Bari, dell'Ato2 aveva inviato una nota a cui è seguita una piccata contro replica
Andria - mercoledì 29 agosto 2018
18.50
Neanche il tempo di far decantare la vicenda e subito dopo la risposta dell'ing. Antonio Di Bari, Direttore tecnico dell'ARO Bt2 di cui fa parte appunto la città di Andria ed ecco arrivare la contro replica del direttore dell'Agenzia Regionale per i Rifiuti (AGER), avv. Gianfranco Grandaliano che smentisce nuovamente le affermazioni dell'ARO Bt 2 che sostengono che "L'incremento della spesa per il conferimento dei rifiuti è esclusivamente attribuibile all'aumento delle voci di smaltimento".
Stamane infatti, la nota l'ingegner Antonio di Bari, puntava a rispondere al comunicato di ieri dell'Agenzia Regionale per i Rifiuti (AGER) che attraverso il suo commissario Grandaliano aveva duramente attaccato l'ARO BT2 presieduta dal Sindaco di Andria Nicola Giorgino.
"Le tariffe applicate dagli impianti hanno registrato incrementi di costo con atti unilaterali – ha dichiarato nella sua nota il direttore tecnico Di Bari – evidentemente c'è il supporto dell'AGER in queste scelte che non ci sono mai state preventivamente comunicate. La destinazione dei flussi su base geografica – ha concluso Di Bari – non ha mai visto coinvolto l'ARO né sono ben chiari i criteri seguiti".
Fin qui quello che ha dichiarato l'ing. Di Bari. Ma oggi pomeriggio, a gettare altra benzina sul fuoco di questa vicenda, che dovrà portare ad un rincaro della tariffa della Tari per Andria di un 20% è arrivata la controreplica di Grandagliano che smentisce totalmente quanto sostenuto dall'ing. DI Bari. Ed ecco la nuova nota.
"A seguito della nota odierna -sostiene l'avv. Grandaliano- inoltrata dal dirigente dell'Aro 2 Bt, ci vediamo costretti, nostro malgrado, a ribadire l'ovvio: nessun cambiamento radicale dei flussi di conferimento dei rifiuti prodotti e raccolti dal Comune di Andria è stato disposto dall'Ager. Confermiamo, pertanto, quanto già dichiarato ieri, con dati riscontrabili in qualsiasi momento, ovvero che dal giorno 1° novembre 2016 il Comune di Andria conferisce ininterrottamente i rifiuti indifferenziati, con codice Cer 200301, presso l'impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb) di Manduria gestito dalla società Manduriaambiente.
Allo stesso modo, nulla è cambiato nelle modalità e nei flussi di conferimento della frazione organica (Forsu), il cui impianto di destinazione finale è e resta, già da settembre 2017, quello di Ginosa gestito da Aseco Spa, con tariffa ad oggi immutata. L'unica eccezione, a causa di problemi tecnici non dipendenti dalla volontà dell'Ager e comunque in via residuale rispetto al quantitativo quotidianamente raccolto, si è verificata per 2 giorni complessivamente nel mese di luglio (nello specifico il 9 luglio per un totale di 20 tonnellate e il 10 luglio per 30 tonnellate complessive), nei quali il Comune di Andria ha conferito la frazione organica nell'impianto di stoccaggio di Cerignola gestito da Ecodaunia, con una variazione di tariffa, limitata a suddetti giorni e a suddetti quantitativi, di 30 euro a tonnellata. Una variazione che, conti alla mano, si traduce al massimo in qualche migliaio di euro di aumento e non giustifica assolutamente un incremento di circa 3,5 milioni di euro nei costi di conferimento per l'anno 2018 e, conseguentemente, della Tari del Comune di Andria nello stesso periodo di riferimento.
Alla luce di quanto detto, pare fin troppo evidente che nessuna "radicale" determinazione è stata assunta da questa Agenzia e, soprattutto, non è riconducibile alle scelte dell'Ager l'aumento dei costi riportato dalla determina n. 22 dell'Aro 2 Bt".
Stamane infatti, la nota l'ingegner Antonio di Bari, puntava a rispondere al comunicato di ieri dell'Agenzia Regionale per i Rifiuti (AGER) che attraverso il suo commissario Grandaliano aveva duramente attaccato l'ARO BT2 presieduta dal Sindaco di Andria Nicola Giorgino.
"Le tariffe applicate dagli impianti hanno registrato incrementi di costo con atti unilaterali – ha dichiarato nella sua nota il direttore tecnico Di Bari – evidentemente c'è il supporto dell'AGER in queste scelte che non ci sono mai state preventivamente comunicate. La destinazione dei flussi su base geografica – ha concluso Di Bari – non ha mai visto coinvolto l'ARO né sono ben chiari i criteri seguiti".
Fin qui quello che ha dichiarato l'ing. Di Bari. Ma oggi pomeriggio, a gettare altra benzina sul fuoco di questa vicenda, che dovrà portare ad un rincaro della tariffa della Tari per Andria di un 20% è arrivata la controreplica di Grandagliano che smentisce totalmente quanto sostenuto dall'ing. DI Bari. Ed ecco la nuova nota.
"A seguito della nota odierna -sostiene l'avv. Grandaliano- inoltrata dal dirigente dell'Aro 2 Bt, ci vediamo costretti, nostro malgrado, a ribadire l'ovvio: nessun cambiamento radicale dei flussi di conferimento dei rifiuti prodotti e raccolti dal Comune di Andria è stato disposto dall'Ager. Confermiamo, pertanto, quanto già dichiarato ieri, con dati riscontrabili in qualsiasi momento, ovvero che dal giorno 1° novembre 2016 il Comune di Andria conferisce ininterrottamente i rifiuti indifferenziati, con codice Cer 200301, presso l'impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb) di Manduria gestito dalla società Manduriaambiente.
Allo stesso modo, nulla è cambiato nelle modalità e nei flussi di conferimento della frazione organica (Forsu), il cui impianto di destinazione finale è e resta, già da settembre 2017, quello di Ginosa gestito da Aseco Spa, con tariffa ad oggi immutata. L'unica eccezione, a causa di problemi tecnici non dipendenti dalla volontà dell'Ager e comunque in via residuale rispetto al quantitativo quotidianamente raccolto, si è verificata per 2 giorni complessivamente nel mese di luglio (nello specifico il 9 luglio per un totale di 20 tonnellate e il 10 luglio per 30 tonnellate complessive), nei quali il Comune di Andria ha conferito la frazione organica nell'impianto di stoccaggio di Cerignola gestito da Ecodaunia, con una variazione di tariffa, limitata a suddetti giorni e a suddetti quantitativi, di 30 euro a tonnellata. Una variazione che, conti alla mano, si traduce al massimo in qualche migliaio di euro di aumento e non giustifica assolutamente un incremento di circa 3,5 milioni di euro nei costi di conferimento per l'anno 2018 e, conseguentemente, della Tari del Comune di Andria nello stesso periodo di riferimento.
Alla luce di quanto detto, pare fin troppo evidente che nessuna "radicale" determinazione è stata assunta da questa Agenzia e, soprattutto, non è riconducibile alle scelte dell'Ager l'aumento dei costi riportato dalla determina n. 22 dell'Aro 2 Bt".