Cronaca
Violenza sulla compagna, 20enne ai domiciliari
Questo l'epilogo di mesi di terrore per una giovane donna
Andria - venerdì 26 maggio 2017
13.35
Finisce ai domiciliari un giovane andriese, classe 1997, che ha visto aggravato il divieto di avvicinamento ad una giovane donna e ai luoghi da lei frequentati, che era stata emessa lo scorso febbraio.
Infatti, nella giornata di ieri, in seguito alla reiterazione delle condotte delittuose del 20enne, il personale del Commissariato di Andria ha dato esecuzione all'ordinanza di custodia presso l'abitazione del giovane. Già nel mese di agosto dello scorso anno, l'attività delle Forze dell'Ordine e della Magistratura aveva interrotto l'escalation di reiterata violenza fisica e psicologica a cui l'andriese aveva sottoposto la giovane donna con la quale aveva una relazione, esacerbatosi quando la stessa aveva deciso di porre fine al legame. La donna, sottoposta a continue violenze verbali e fisiche, minacce ed insulti, era vissuta per alcuni mesi in un autentico clima di terrore, fino a quando non aveva deciso di liberarsi dalla morsa di violenza e paura nella quale era stata costretta. Pertanto, il giovane era stato sottoposto al divieto di avvicinamento alla persona offesa, poi tramutato in custodia cautelare in carcere, in seguito sostituito dagli arresti domiciliari.
Infatti, nella giornata di ieri, in seguito alla reiterazione delle condotte delittuose del 20enne, il personale del Commissariato di Andria ha dato esecuzione all'ordinanza di custodia presso l'abitazione del giovane. Già nel mese di agosto dello scorso anno, l'attività delle Forze dell'Ordine e della Magistratura aveva interrotto l'escalation di reiterata violenza fisica e psicologica a cui l'andriese aveva sottoposto la giovane donna con la quale aveva una relazione, esacerbatosi quando la stessa aveva deciso di porre fine al legame. La donna, sottoposta a continue violenze verbali e fisiche, minacce ed insulti, era vissuta per alcuni mesi in un autentico clima di terrore, fino a quando non aveva deciso di liberarsi dalla morsa di violenza e paura nella quale era stata costretta. Pertanto, il giovane era stato sottoposto al divieto di avvicinamento alla persona offesa, poi tramutato in custodia cautelare in carcere, in seguito sostituito dagli arresti domiciliari.