Ulivi malati
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Politica

Xylella, Miscioscia: «Inutile l'eradicazione, rivedere il piano»

Il consigliere comunale di FI e delegato BAT di Fare Ambiente torna sugli ulivi

«Fare Ambiente chiede all'Unione Europea di rivedere il Piano dell'eradicazione degli Ulivi salentini». Non lascia spazio a troppe parole Benedetto Miscioscia, consigliere comunale andriese di Forza Italia con delega all'agricoltura nonchè Delegato alle problematiche olivicole del Movimento Ecologista Europeo FareAmbiente, sulla questione Xylella ed ulivi. «Sul tema del Complesso del disseccamento rapido degli ulivi che sta interessando in particolare il territorio del Salento, il Movimento Fare Ambiente non ha mai avuto timori di denunciare l'inutilità di eradicare gli ulivi, come dimostrato con il ricorso al Tar Lazio, con il quale si chiedeva di bloccare il precedente piano che prevedeva il taglio indiscriminato degli alberi affetti da tale malattia, anche per questo siamo convinti che si debba pensare ad "Interventi mirati e determinati che servono per evitare l'eradicazione selvaggia dei spettacolari alberi salentini". Un convincimento che assume ancora più rilevanza, anche alla luce delle recenti relazioni di due esperti ricercatori nel campo, ovvero l'Americano Alexander Purcell e il brasiliano Lopes, i quali, così come hanno avuto modo di illustrare in un recente workshop organizzato dell'Efsa (Agenzia Ue per la sicurezza alimentare), sull'emergenza Xylella presso il Parlamento dell'Unione Europea, confermano che l'eradicazione degli alberi di ulivi non fermerà mai l'avanzata del batterio se non si adotteranno anche misure preventive adeguate nella conduzione degli uliveti mediante il ricorso alle buone pratiche agricole. A tal proposito come Movimento ci poniamo dei legittimi dubbi sull'applicazione delle normativa sull'obbligatorietà dell'eradicazione».

La nota prosegue con alcune domande: «Siamo certi, dunque, che l'eradicazione forzata degli ulivi presenti nel raggio di 100 metri da uno infetto, siano anch'essi infetti? - si chiede Miscioscia - Chi ci fornisce questa certezza: l'Unione Europea? E su quale base scientifica? Crediamo che sia su questo punto che dovremmo confrontarci e invitare i Commissari Europei in visita in questi giorni nella zona interessata ed incaricati a valutare in modo approfondito, se l'eradicazione deve avvenire all'esito dell'accertamento effettivo dell'avvenuto contagio oppure all'esito della mancata ripresa a seguito delle cure che si stanno mettendo a punto grazie anche alla decisa programmazione degli istituti di ricerca pubblici e privati. Riteniamo che gli olivicoltori salentini e pugliesi non possono subire diktat dell'Unione Europea, la quale dovrebbe rivedere le proprie responsabilità anche in merito alle modalità di importazione delle piante da paesi extracomunitari senza adottare misure preventive di quarantena, che poi finiscono per tradursi in situazioni dalle conseguenze nefaste, come quelle che adesso stanno interessando gli ulivi del Salento e, non fosse mai, della Puglia in particolare. Intanto, però, nessuno ci spiega come mai non si parla più dei 56 o 68 focolai e dei 133 casi segnalati nella Francia anche se non riguardano gli ulivi?».

«A tutto ciò - conclude Miscioscia - si aggiunge anche la penalizzazione che il settore olivicolo sta subendo a causa dei notevoli tagli degli aiuti previsti dalla nuova Pac e adesso, pare, anche dal nuovo PSR in corso di approvazione. A chi giova tutto questo? Gli olivicoltori pugliesi ed in particolare quelli Salentini oltre al danno stanno subendo anche questa beffa. Una beffa scaturita da una parte per l'estirpazione "forzata" delle piante anche se apparentemente sane, e dall'altra per il conseguente stravolgimento di quel paesaggio olivicolo che ha contraddistinto e continua a contraddistinguere la nostra Puglia ed il Salento, che rischia di essere compromesso insieme alla stessa produzione di olio».
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