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Cronaca

​Tentato omicidio di Canosa, fermati due pregiudicati

Procura: «Possibile collegamento con la scomparsa di Vassalli»

Due fermi per il tentato omicidio di Fabio Paciolla, il parrucchiere di 27 anni trovato con due colpi di pistola alla testa e uno alla nuca sabato all'alba davanti alla stazione ferroviaria di Canosa di Puglia. Si tratta dei fratelli Sabino e Luciano Carbone, di 35 e 30 anni, vecchie conoscenze delle forze dell'ordine. Il fatto sembra destinato a rappresentare una svolta anche nella vicenda della scomparsa di Giuseppe Vassalli, 26enne probabile vittima di una lupara bianca e amico di Paciolla. I due fermati negano ogni coinvolgimento nel grave ferimento del 27enne, ma sembra che gli elementi in possesso del pm Giovanni Lucio Vaira e della polizia di Canosa siano diversi. Questo in attesa della convalida dei fermi, su cui il Gip del Tribunale di Trani dovrà esprimersi nelle prossime ore.

L'aspetto più inquietante della vicenda, però, è che questa estate Paciolla aveva preso parte alle ricerche dell'amico scomparso ed era stato sentito anche dagli inquirenti. Poi era tornato a Milano, dove lavorava. In città era tornato giovedì scorso ed era anche stato a casa dei genitori di Giuseppe. Cercava ancora il corpo dell'amico scomparso e forse aveva trovato qualcosa. Per questo qualcuno aveva deciso - ipotizzano gli investigatori - di farlo sparire per sempre. Sabato Paciolla è stato ferito altrove, ma era riuscito ad arrivare da solo in auto fino alla stazione e a chiamare la polizia. È ricoverato all'ospedale di Andria: le sue condizioni rimangono serie, ma sembra che ce la farà.
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