Comune di Andria
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Politica

Tangenziale Ovest: «Un'opera sbagliata che Andria non può permettersi»

La nota del Forum Ricorda e Rispetta, di Legambiente, del Forum Ambientalista Puglia (Nadia Pistillo) e di Italia Nostra (Francesco Inchingolo)

«E' un'opera sbagliata che Andria non può permettersi quella della Tangenziale Ovest". E' questa la nuova presa di posizione, del Forum Ricorda e Rispetta, di Legambiente, del Forum Ambientalista Puglia (Nadia Pistillo) e di Italia Nostra (Francesco Inchingolo) che aggiunge una nuova puntata a questa vicenda che alimenta il dibattito politico amministrativo cittadino.
«Le associazioni Forum Ricorda e Rispetta, Legambiente e Forum Ambientalista Puglia e Italia Nostra esprimono il loro convinto sostegno alla decisione assunta dal Consiglio Comunale di Andria di bloccare definitivamente il progetto della cosiddetta "Tangenziale Ovest", un'infrastruttura che si è rivelata nel tempo non solo inutile e dannosa per l'ambiente, ma anche economicamente insostenibile.
La scelta compiuta dal Consiglio Comunale non era sbagliata e rappresentava un importante punto di svolta nell'amministrazione della città, segnando finalmente una discontinuità rispetto alle scelte miopi del passato.
Per troppo tempo, infatti, questo progetto è stato portato avanti senza una reale valutazione delle sue conseguenze ambientali ed economiche, in un clima di opacità decisionale che ha visto susseguirsi amministrazioni incapaci di prendere una posizione chiara.
Ci preme sottolineare come la decisione odierna non sia frutto di ostruzionismo, come qualcuno ha strumentalmente affermato, bensì l'esito di una ponderata valutazione che ha considerato diversi aspetti fondamentali.
In primo luogo, l'opera comporterebbe un inaccettabile sacrificio ambientale, con l'espianto di oltre sessanta ettari di uliveto, un patrimonio naturalistico e paesaggistico che appartiene all'intera comunità andriese.
In secondo luogo, i costi dell'infrastruttura si sono rivelati nel tempo ampiamente sottostimati, con il rischio concreto di trasformare questa opera in un pozzo senza fondo per le casse pubbliche.
È significativo che il Consiglio Comunale abbia trovato su questo tema una convergenza quasi unanime, dimostrando di saper interpretare il sentimento diffuso nella cittadinanza, che da anni esprime preoccupazione per un progetto percepito come inutile e dannoso. Questa sintonia tra istituzioni e cittadini rappresenta un importante segnale di democrazia partecipativa, troppo spesso negletta nelle scelte urbanistiche degli ultimi decenni.
Di fronte alle minacce di ricorso e alle pretese risarcitorie avanzate da alcuni soggetti privati, vogliamo ricordare che il Comune di Andria ha esercitato un sacrosanto diritto-dovere, esprimendo finalmente con chiarezza quel parere urbanistico che per anni era stato volutamente evitato. Se c'è qualcuno che deve rispondere del protrarsi di questa vicenda, sono proprio coloro che in passato, con il loro immobilismo o con scelte poco trasparenti, hanno permesso che si creasse questa situazione.
Come associazioni ambientaliste, continueremo a vigilare affinché le risorse pubbliche vengano indirizzate verso opere realmente utili alla collettività, privilegiando interventi di mobilità sostenibile e riqualificazione urbana. La battaglia contro la Tangenziale Ovest non è fine a se stessa, ma rappresenta l'affermazione di un nuovo modo di concepire lo sviluppo del territorio, che metta al centro la tutela dell'ambiente e la qualità della vita dei cittadini.
In questo percorso, siamo certi che la comunità andriese saprà riconoscere e sostenere quegli amministratori che, come sta avvenendo in questa occasione, avranno il coraggio di anteporre l'interesse generale alle logiche particolaristiche. Perché è questo, in definitiva, il compito vero della politica: prendere decisioni nell'interesse della collettività, anche quando questo significa correggere gli errori del passato», così conclude la nota del Forum Ricorda e Rispetta, di Legambiente Andria, del Forum Ambientalista Puglia (Nadia Pistillo) e di Italia Nostra Andria (Francesco Inchingolo).
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