Luciano Suriano
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Attualità

Suriano, CIMO/Fesmed: "Per un rilancio della formazione nella sanità pubblica"

Corsi di aggiornamento sulle patologie come diabete, ipertensione e altre malattie croniche

A pochi giorni dalla conclusione del consiglio regionale CIMO/Fesmed –il maggior sindacato che raggruppa i medici del servizio pubblico nazionale- abbiamo intervistato il dott. Luciano Suriano, vice segretario organizzativo nazionale della CIMO/Fesmed e segretario aziendale Asl Bt, sul ruolo della formazione nella sanità pubblica, con particolare riferimento all'Asl Bt. Un capitolo ritenuto da sempre importante per il sindacato e che intende rilanciare in un'ottica più moderna e consona agli attuali bisogni sanitari.

D – Dottor Suriano, allora quanto è importante la formazione nelle realtà sanitarie?
R - Certamente non può essere sottovalutata. La formazione non è solo un requisito burocratico, ma un pilastro strategico che garantisce la qualità delle cure, la sicurezza dei pazienti e l'efficienza del sistema sanitario. In un settore in continua evoluzione come quello della salute, l'aggiornamento continuo delle competenze professionali è fondamentale per rispondere alle nuove sfide epidemiologiche, tecnologiche e organizzative.

D - ​Quale valore strategico attribuisce alla formazione?
​R - La formazione professionale in ambito sanitario è un investimento a lungo termine che produce benefici tangibili. A livello strategico, permette di migliorare la qualità e l'appropriatezza delle cure: professionisti aggiornati sulle più recenti linee guida cliniche e sulle nuove terapie possono offrire trattamenti più efficaci e mirati. Questo si traduce in migliori esiti per i pazienti e in una riduzione degli sprechi di risorse.

D - La formazione quindi può ​aumentare la sicurezza del paziente?
R - La formazione sui protocolli di sicurezza, sulla gestione del rischio clinico e sull'uso corretto di nuove attrezzature riduce significativamente gli errori medici e gli eventi avversi.

D - Che impatto dottor Suriano, la formazione sull'ottimizzazione l'efficienza organizzativa ?
R - La formazione sulle nuove tecnologie digitali, come le cartelle cliniche elettroniche e la telemedicina, semplifica i processi lavorativi, riduce i tempi di attesa e migliora la comunicazione tra i vari reparti e professionisti.
​Un'azienda sanitaria che investe nella formazione continua e nello sviluppo di carriera è più attrattiva per i giovani professionisti e contribuisce a fidelizzare il personale già in servizio, riducendo il turnover e garantendo stabilità.

D - Cosa immagina utile nella formazione all'Asl Bt?
R - Nella Asl Bt si apre un nuovo scenario in quanto recentemente è stato bandito un avviso per affidare l'incarico di responsabile della formazione che speriamo si concluda presto.
Quello che sindacalmente abbiamo chiesto alla direzione è un Approccio Proattivo della formazione. L'Asl Bt, operando in un territorio vasto e complesso con specificità socio-sanitarie uniche, ha riconosciuto l'importanza di una formazione mirata e strategica. L'approccio non si limita ai soli corsi di aggiornamento obbligatori, ma si estende a programmi che tengono conto delle esigenze specifiche del territorio e del personale.

D - ​L'Asl Bt dovrà implementare percorsi formativi su quali argomenti?
R - ​Penso per esempio a corsi di aggiornamento sulle patologie croniche come diabete, ipertensione e altre malattie croniche, essenziale per la gestione del paziente sul territorio, che al contempo riduce i ricoveri ospedalieri. ​Penso a simulazioni e training sulla gestione delle emergenze, alla preparazione del personale sulle tecniche di primo soccorso avanzato e sulla gestione di eventi catastrofici cruciale per la sicurezza pubblica. Penso alla ​formazione sulle nuove tecnologie. L'aggiornamento sull'uso di apparecchiature diagnostiche all'avanguardia e sull'implementazione di sistemi informatici avanzati è fondamentale per mantenere i servizi sanitari al passo coi tempi.

D - ​Quali sono le prospettive future sull'innovazione formativa?
R - ​Per il futuro, l'Asl Bt e la sanità pubblica in generale dovranno continuare a investire in modalità formative innovative. Fondamentale è l'integrazione di metodologie digitali, come l'e-learning, i webinar e le piattaforme di simulazione virtuale, che permetteranno di raggiungere un maggior numero di professionisti in modo flessibile ed efficiente. Inoltre, la formazione dovrà essere sempre più interdisciplinare, promuovendo la collaborazione tra medici, infermieri, tecnici e personale amministrativo. Questo approccio olistico è l'unica via per affrontare la complessità del sistema sanitario e garantire un'assistenza di qualità, centrata sul paziente e sostenibile nel tempo.
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