Attualità
Scorta di Vangelo e Carità
Riflessioni di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
Andria - domenica 15 dicembre 2019
Mi si è chiesto spesso perché, in generale, scrivo tanto su varie realtà e tanto anche di Carità, di Vangelo.
Alla prima parte della domanda ho risposto più volte confidando gioiosamente un desiderio celato da sempre nel cuore: quello che se mi fosse donata un'altra vita mi piacerebbe essere giornalista. E come giornalista cercherei il buono, il vero, il bello disseminato nella coscienza dei singoli e dei popoli; lo cercherei e lo estrarrei come si fa con l'oro dal fango dei fiumi, per farne belle pagine di «cronaca bianca» e farle passare "da anima ad anima, da labbro a labbro".
Perché, poi, scrivo di Carità? Siamo ancora in troppi a non aver capito bene che Carità vuol dire amore. L'idea s'è un po' smarrita e s'è ridotta: confusa spesso con la sola assistenza e la sola elemosina. Assistenza ed elemosina sono forme o meglio, frutti, della carità: non sono tutta la carità.
E perché, ancora, scrivo di Vangelo? Non è semplice spiegarlo brevemente, ma ci provo "convinto che se non doniamo quel poco che siamo e che abbiamo, siamo tutti più poveri"! Tante sono le esperienze che potrei raccontare – perché raccolte e ascoltate dalla viva voce dei protagonisti con la mia adesione cinquantennale al Movimento dei Focolari – a testimonianza che il Vangelo non è soltanto fatto per risolvere problemi spirituali, ma contiene in sé principi che possono risolvere (e risolvono) situazioni umane, sociali, politiche.
Esperienze di famiglie ricomposte, di persone disperate, spaventate dalla vita, che hanno ricevuto speranza, trovate risposte e luce; persone sole, abbandonate, scartate, che hanno ritrovato dignità, amicizia; persone decise a portare con coraggio il sole della fraternità anche in politica; imprenditori che mettono in comune i loro utili.
Tutto frutto di un Vangelo vissuto parola per parola da chi non gli è passato accanto invano, da chi di tutti loro si è "preso cura"; esperienze a volte dal sapore di veri miracoli come quelli operati da Cristo che passando e predicando Carità "benefaceva"! Miracoli i suoi – diceva Bousset – "d'un ordine particolare e nuovo tutti a beneficio dell'uomo e per guarire le sue infermità"!
Giorni or sono mi ha colpito la notizia che 22 Giornalisti sono "sotto scorta" così come una frase dell'ottimo Giornalista "Gad Lener": "Mi piacerebbe che il Vangelo venisse citato di più anche nel dibattito pubblico italiano, di fronte a temi come quelli dell'accoglienza, della relazione con lo straniero, del vincere il pregiudizio, lo stereotipo xenofobo".
Ecco: anche per questo scrivo e "faccio scorta" di Vangelo e Carità!
Alla prima parte della domanda ho risposto più volte confidando gioiosamente un desiderio celato da sempre nel cuore: quello che se mi fosse donata un'altra vita mi piacerebbe essere giornalista. E come giornalista cercherei il buono, il vero, il bello disseminato nella coscienza dei singoli e dei popoli; lo cercherei e lo estrarrei come si fa con l'oro dal fango dei fiumi, per farne belle pagine di «cronaca bianca» e farle passare "da anima ad anima, da labbro a labbro".
Perché, poi, scrivo di Carità? Siamo ancora in troppi a non aver capito bene che Carità vuol dire amore. L'idea s'è un po' smarrita e s'è ridotta: confusa spesso con la sola assistenza e la sola elemosina. Assistenza ed elemosina sono forme o meglio, frutti, della carità: non sono tutta la carità.
E perché, ancora, scrivo di Vangelo? Non è semplice spiegarlo brevemente, ma ci provo "convinto che se non doniamo quel poco che siamo e che abbiamo, siamo tutti più poveri"! Tante sono le esperienze che potrei raccontare – perché raccolte e ascoltate dalla viva voce dei protagonisti con la mia adesione cinquantennale al Movimento dei Focolari – a testimonianza che il Vangelo non è soltanto fatto per risolvere problemi spirituali, ma contiene in sé principi che possono risolvere (e risolvono) situazioni umane, sociali, politiche.
Esperienze di famiglie ricomposte, di persone disperate, spaventate dalla vita, che hanno ricevuto speranza, trovate risposte e luce; persone sole, abbandonate, scartate, che hanno ritrovato dignità, amicizia; persone decise a portare con coraggio il sole della fraternità anche in politica; imprenditori che mettono in comune i loro utili.
Tutto frutto di un Vangelo vissuto parola per parola da chi non gli è passato accanto invano, da chi di tutti loro si è "preso cura"; esperienze a volte dal sapore di veri miracoli come quelli operati da Cristo che passando e predicando Carità "benefaceva"! Miracoli i suoi – diceva Bousset – "d'un ordine particolare e nuovo tutti a beneficio dell'uomo e per guarire le sue infermità"!
Giorni or sono mi ha colpito la notizia che 22 Giornalisti sono "sotto scorta" così come una frase dell'ottimo Giornalista "Gad Lener": "Mi piacerebbe che il Vangelo venisse citato di più anche nel dibattito pubblico italiano, di fronte a temi come quelli dell'accoglienza, della relazione con lo straniero, del vincere il pregiudizio, lo stereotipo xenofobo".
Ecco: anche per questo scrivo e "faccio scorta" di Vangelo e Carità!