disastro ferroviario
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Cronaca

Scontro ferroviario Andria-Corato, la rabbia dei parenti delle vittime dopo la sentenza:”Li hanno uccisi due volte”

La decisione del Tribunale di Trani lascia attonite le famiglie presenti in udienza

Rabbia e lacrime: sono queste le reazioni a caldo dei parenti delle vittime dello scontro ferroviario Andria-Corato del 12 luglio del 2016 dopo la lettura della sentenza emessa ieri, giovedì 15 giugno, dal gup del Tribunale di Trani che ha assolto 14 imputati, inclusa Ferrotramviaria, per la quale è stata esclusa la responsabilità da illecito amministrativo. Condannati per errore umano solo il capostazione di Andria, Vito Piccareta (6anni e 6 mesi), e il capotreno del convoglio Andria-Corato, Nicola Lorizzo (7 anni), che dovranno risarcire i danni versando provvisionali per 800 mila euro ai parenti delle quattro vittime costituitesi parte civile.

Alle prime assoluzioni, alcuni familiari delle vittime sono rimasti impassibili, altri sono scoppiati in lacrime. "Vergogna, questa non è giustizia", ha urlato una donna a termine dell'udienza, "come fate a dormire la notte". "Li hanno uccisi due volte", dice un'altra donna uscendo dall'aula. "Non è una sentenza giusta", hanno urlato alcuni familiari delle vittime in lacrime.

Ai vertici della Società erano state contestate molteplici violazioni dell'organizzazione, direzione e controllo che avrebbero contribuito al verificarsi del disastro ferroviario. Infatti, a Ferrotramviaria era stata chiesta la sanzione amministrativa pari a 1,1 milioni di euro e la revoca delle licenze per l'esercizio dell'attività per un anno, oltre che la confisca di 664 mila euro, somma che, secondo l'accusa, la Società avrebbe dovuto investire per la messa in sicurezza della tratta Corato-Barletta. Ma ieri la non conferma dei giudici, ha determinato l'annullamento di tutto l'impianto accusatorio. In aula ci sono state scene di disperazione dei parenti delle vittime che speravano "in una giustizia giusta".
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